Order and Progress. Il lavoro dell'artista olandese si concentra su artefatti visivi creati sfruttando gli incidenti di visualizzazione frequenti nei media digitali. Le sue opere sono il risultato di glitch, compressioni, feedback e altre forme di 'rumore'.
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a cura di Domenico Quaranta
Fabio Paris Art Gallery è lieta di presentare Order and Progress, la prima personale italiana dell'artista olandese Rosa Menkman (Arnhem, Olanda 1983), a cura di Domenico Quaranta. Il titolo della mostra, mutuato dalla bandiera brasiliana (paese dove Menkman ha sviluppato uno dei lavori in mostra, durante una residenza al São Paulo Museum of Image and Sound), è un riferimento cinico e ironico all'ideologia che guida da sempre lo sviluppo delle tecnologie, e a cui l'artista si oppone con la sua ossessiva esplorazione delle conseguenze estetiche, poetiche e culturali dell'errore.
Il lavoro dell'artista olandese, infatti, si concentra su artefatti visivi creati sfruttando gli incidenti di visualizzazione frequenti nei media digitali. Le sue opere sono il risultato di glitch, compressioni, feedback e altre forme di “rumore”. Normalmente percepiti come esperienze negative, nel lavoro di Menkman questi incidenti vengono enfatizzati nelle loro conseguenze positive, e al contempo esplorati nella loro valenza metaforica e semantica. Tutto ciò è ben evidente nei lavori selezionati per la mostra, a partire dal ciclo The Vernacular of File Formats (2010). Nata per illustrare un saggio teorico dell'artista sul rischio che lo sfruttamento dell'incidente, una volta normalizzato, possa trasformarsi in facile effetto grafico, perdendo il proprio potenziale rivelatorio, questa serie di immagini trova il suo punto di partenza in un video in bianco e nero in cui l'artista, truccata, si pettina di fronte alla videocamera (un esplicito riferimento a uno storico lavoro di Marina Abramovic, Art Must Be Beautiful).
L'immagine, trattata con diversi tipi di errore specifici dei diversi formati di file, esplicita la propria natura drammatica, deteriorandosi sotto l'attacco di tagli improvvisi, sgranature, erratici blocchi di pixel, striature, e del violento riemergere della componente cromatica. Il volto dell'artista ritorna anche nei due video Dear Mr Compression (2009) e The Collapse of PAL (2010), quest'ultimo originato da una performance televisiva in cui l'artista sfrutta, prima della sua definitiva soppressione, il segnale analogico che ha segnato la storia della televisione in Europa. In modi diversi, i tre lavori mostrano quanto di personale, e di drammatico, ci possa essere in una ricerca che, a un primo sguardo, sembrerebbe interessare soprattutto il linguaggio.
L'ultimo lavoro in mostra è un programma scritto dall'artista, che consente di produrre un glitch e di tradurlo da un formato di file a un altro, consentendo all'utente di esplorare le possibilità sperimentate in The Vernacular of File Formats.
Rosa Menkman (http://rosa-menkman.blogspot.com/) è attualmente dottoranda presso la Kunsthochschule für Medien (KHM) a Colonia. Ha pubblicato diversi testi sui temi su cui lavora. Ha partecipato a diversi festival, tra cui Cimatics, Bruxelles (2008 e 2009); Blip (2009); Video Vortex (Amsterdam 2008 e Bruxelles 2009); Isea, Dublino 2009); e File (Sao Paulo 2010). Nel 2010 ha curato la prima edizione del festival GLI.TC/H a Chicago, USA.
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Rosa Menkman
Order and Progress
Fabio Paris Art Gallery is proud to present Order and Progress, the first Italian solo show by the Dutch artist Rosa Menkman (Arnhem, The Netherlands 1983), curated by Domenico Quaranta. The title of the show, inspired by the Brazilian flag (Menkman developed one of the works on show in Brazil, during a residency at the São Paulo Museum of Image and Sound), is an ironic and cynical reference to the ideology behind all technological developments: an ideology that the artist combats with her obsessive exploration of the aesthetic, poetic and cultural consequences of the error.
Menkman's work focuses on visual artifacts created by accidents in digital media. The visuals she makes are the results of glitches, compressions, feedback and other forms of noise. Although many people perceive these accidents as negative experiences, Rosa emphasizes their positive consequences, and explores their semantic and metaphorical implications at the same time. All this becomes clear watching the works selected for the show, starting from The Vernacular of File Formats (2010). Conceived to illustrate an essay discussing how the incident, if normalized and implemented in software, can easily turn into a banal graphic effect, losing its extraordinary, revelatory potential, this series of prints has its starting point in a black and white video where a heavily made-up Menkman is seen combing her hair (an explicit reference to Marina Abramovic's Art Must Be Beautiful).
Manipulated with different kinds of glitches peculiar to different image file formats, the image reveals its dramatic nature, deteriorating under the attack of sudden cuts, grainy effects, erratic blocks of pixels, stripes and lurid colours. The face of the artist is also the subject of the two videos Dear Mr Compression (2009) and The Collapse of PAL (2010).
The latter was developed as an audiovisual performance for television, using PAL, the analogue broadcasting signal behind the history of television in Europe, before it finally became obsolete. In different ways, these works highlight the personal and dramatic side of artworks that, at first glance, can appear to focus solely on linguistic and formal issues.
The last work on show is a software programme written by the artist which produces glitches that can be transcoded from one file format to another, allowing the user to explore the possibilities explored in The Vernacular of File Formats.
Rosa Menkman (http://rosa-menkman.blogspot.com) is currently pursuing a practical PhD at the Academy of Media Arts Cologne (KHM). She has written extensively on digital artifacts and noise, and has taken part in festivals like Cimatics (Brussels '08 + 09), Blip (Europe and US in 2009), Video Vortex (Amsterdam '08 + Brussels '09), ISEA (Dublin '09) and File (Sao Paulo '10). In 2010 she co-organized the successful GLI.TC/H festival in Chicago.
Opening sabato 15 gennaio 2011, ore 18
fabioparisartgallery
via Alessandro Monti 13 - 25121 Brescia
Orario: ore 15 - 19 escluso festivi
ingresso libero