Galleria 9 Colonne / SPE/ Il Resto del Carlino
Bologna
via Cesare Boldrini, 10
02 860290 FAX
WEB
Pietro Salmoiraghi
dal 19/1/2011 al 17/2/2011
9-13 e 14-17.30, sabato e festivi chiuso

Segnalato da

Fondazione D'Ars




 
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19/1/2011

Pietro Salmoiraghi

Galleria 9 Colonne / SPE/ Il Resto del Carlino, Bologna

Nelle sue opere piu' recenti l'artista supera lo spazio bidimensionale giungendo, da opere miste fra pittura e collage, a un monocromo assemblaggio. Il quadro diventa superficie sulla quale disporre la materia del reale.


comunicato stampa

a cura di Grazia Chiesa

Nelle sue più recenti opere Pietro Salmoiraghi supera lo spazio bidimensionale del quadro. Da esse si protende la complessità della realtà, del paesaggio urbano, immagini di natura antropizzata, di accumulo del manufatto umano.

Opere di indubbia forza e valore compositivo e plastico, punto di arrivo – o meglio, tappa – dell’evoluzione di una personale ricerca d’espressione visiva, vena artistica che è la più recente incarnazione di una creatività multiforme. Pietro Salmoiraghi è prima di tutto architetto, per professione e formazione, autore di progetti importanti e premiati e di articoli sui maggiori quotidiani nazionali, con attenzione alle problematiche dell’intreccio fra architettura, attualità, cultura. Accanto al Salmoiraghi architetto, spicca la figura di un Salmoiraghi poeta e narratore. In particolare l’ultima raccolta di poesie e aforismi pubblicata, Autobiografia Involontaria, ci fornisce una chiave di lettura anche per le opere del Salmoiraghi artista. Le sue poesie concise, dal potere descrittivo aspro ma ragionato, a volte spietate come l’insesorabile scorrere del tempo, ci restituiscono un disincantato affresco del mondo, con le sue brutture e contraddizioni, e del pensiero umano, sempre teso verso una ricerca di significato. La mente del poeta è però sempre lucida in questa analisi della realtà umana, e tale lucidità d’indagine si applica anche al momento della creazione artistica. Da opere miste fra pittura e collage, Salmoiraghi ha affinato una chiarezza operativa puntando sull’assemblaggio. Quale procedimento è più chiaro, coerente e disincantato dell’inclusione dell’oggetto reale nell’opera? Una operazione concettuale non dissimile da quella effettuata dal Nouveau Réalisme negli anni ‘60, movimento che proprio a Milano, città natia di Salmoiraghi, trovò al tempo terreno fertile di diffusione.

Nuovo realismo come nuova consapevolezza del reale nell’arte. L’idea del quadro come superficie sulla quale disporre ed esporre la materia del reale è analoga a quella che sta alla base dei quadri-trappola di Daniel Spoerri, ma nel caso di Salmoiraghi la scelta dell’oggetto da includere non è casuale: ogni pannello ha una sua coerenza tematica. Così il rosso-viola sanguigno Mala sanità si compone di utensili medici e protesi; Macerie elettroniche è la
artistica che è la più recente incarnazione di una creatività desolante e grigia visione dei residui degli strumenti della società dell’informazione. L’accalcarsi dei vari oggetti nelle opere di Salmoiraghi ricorda le “accumulazioni” di Arman, una serie di “pieni” che mettono a nudo la frenesia consumistica dell’odierna società, composti però in questo caso da oggetti spesso dal forte significato simbolico: come non notare tutte le allusioni alla storia recente e ai suoi conflitti in Macerie della politica? Un’opera come Campo nomadi è altrettanto pregna di significati legati all’attualità. In essa, oltre che della tecnica dell’objet trouvé Salmoiraghi si serve anche contestualmente del décollage, lo strappo e riutilizzo di manifesti o giornali, entrambe tecniche care al Nouveau Réalisme, e desunte dal Dadaismo storico. Da evidenziare però anche un certo equilibrio compositivo negli assemblaggi di Salmoiraghi, accentuato anche dalla frequente scelta di uniformare gli oggetti accumulati con un’unica tinta: un monocromo che aggiunge anche significato e drammaticità alle composizioni. Con questa formula espressiva Salmoiraghi è capace di indagare, sviscerare il reale, portandolo in primo piano in tutta la sua complessità e concretezza.
Alessandro Azzoni
Gennaio 2011

Pietro Salmoiraghi, architetto, nasce a Milano nel 1941. Docente fin dal 1964 e tutt’ora Professore incaricato nella facoltà di Architettura del Politecnico, Giovanissimo, svolge al contempo attività di libero professionista. Ha pubblicato progetti e saggi nei principali libri e riviste di settore, ed è autore di numerosi articoli su temi politici e civili, apparsi si vari quotidiani nazionali. Del 2002 la sua prima opera narrativa, Hortus Conclusus, nel 2006 pubblica lil volume Prognosi riservata e nel 2010 il libro di poesie Autobiografia involontaria. Coltiva insieme alla passione letteraria quella per le arti visive.

Pietro Salmoiraghi architetto
Viale E. Caldara, 8
20122 Milano
tel. 338 6490809
arcsalmo@tiscalinet.it

Incontro con l'autore: giovedì 27 gennaio alle 16,30. Gli intervenuti potranno usufruire di un invito al vernissage dell’ArteFiera, dalle 15,00 alle 21,00

Galleria 9 Colonne / SPE/ Il Resto del Carlino
Via Boldrini, 10 - Bologna
orari: 9.00-13.00 / 14.00-17.30
sabato e festivi chiuso

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