Graffi. Attraverso scie di colore che solcano la tela, erodendo alcuni scenari per crearne di nuovi, l'artista si sofferma su tre diversi scenari: i paesaggi, l'informale e le bandiere.
Nella ricerca di un equilibrio tra figura e astrazione, i Graffi di Gatto Nero sono scie di colore che solcano la tela,
erodendo alcuni scenari per crearne nuovi. Come un viaggiatore che precipita dalla sua barca a remi, trascinando con
sé il non più calmo riflesso del paesaggio nell’acqua, Gatto Nero deforma le linee, le unisce e le separa, le confonde,
per restituire a quel riflesso nuove sembianze. Il movimento circolare dei remi che increspa le immagini è la
pennellata che infonde matericità alle tele, traducendo la sua visione e la sua emozionalità in arte.
E’ così che
l’artista interpreta il contrasto tra la lezione dei grandi maestri italiani e quegli elementi di rottura che si possono
ricercare invece nell’arte urbana, figlia eversiva della grigia periferia. I filoni su cui Gatto Nero si sofferma sono
principalmente tre: i paesaggi, l’informale e le bandiere. Quando la forza della natura incontra il progresso e la
tecnologia e si scontra con essi, nascono paesaggi, rivisitati in chiave espressionista, che raccontano grandi
cambiamenti dove non c’è spazio per l’uomo, schiacciato e annichilito dalla risposta della natura alla sua
provocazione. Da qui si arriva alla globalizzazione che erode le bandiere, simboli non più eterni di unità e divisione,
identità e diseguaglianza, che una volta avevano regalato agli Stati l’illusione di un futuro, per poi essere proprio da
questo estromesse.
Le bandiere di Gatto Nero sono, infatti, sgualcite, lacerate, graffiate da pennellate bianche come
il colore della resa. Infine, vediamo i soggetti che rappresentano immagini informali, elementi liminari della realtà,
che possono essere ricondotti alla traduzione delle sue emozioni su tela. Nascono così mondi immaginari, fatti di
simboli, colori evocativi, materia che prende il sopravvento sullo spazio, rompendo i margini, straripando,
debordando, per ricordarci che ci troviamo di fronte a opere in cui il confine tra scultura, pittura e oggetto è nullo.
Per Info:
Alessandro Mantovani
tel. 3356146950
alessandro@stradedarts.it
Caterina Bigliardo
tel. 3474558591
caterina@stradedarts.it
Inaugurazione: venerdì 21 gennaio ore 18,30
Stradedarts
Largo dei Gelsomini, 6 - Milano