Dentro la superficie. In mostra il 'diario segreto' dell'artista gioca con gli accostamenti di piu' immagini che creano percorsi sempre diversi. "Una mostra per scoprire come ogni immagine abbia in se' infinite immagini".
C’è chi possiede un diario segreto dove appunta momenti salienti della propria vita, considerazioni, domande e risposte. Io creo collage.
La mostra
Leggendo le pagine di questo diario segreto lentamente scopriamo che non siamo soltanto di fronte ad un accostamento originale di figure interessanti il cui effetto finale è gradevole allo sguardo e glamour quanto basta. Il nostro sguardo, dapprima catturato da quelli che da lontano sembrano quasi dei motivi decorativi, avvicinandosi progressivamente riconosce gli elementi, prima quelli più grandi, poi i più piccoli; è lì lì per fermarsi e guardarne di nuovo l'insieme, ma non riesce a staccarsi. È spinto ad avvicinarsi sempre di più, mentre gli occhi non si stancano di cercare, attraverso percorsi sempre diversi che non hanno soluzione di continuità, nuove stanze da esplorare in questo labirintico castello di carta.
Una mostra per scoprire come ogni immagine abbia in sé infinite immagini, tutte con la possibilità di essere osservate da infiniti lati, e come anche dall'elemento più piccolo possano sprigionarsi mondi fantastici, con donne mostruosamente grandi che si sentono minuscole ed entità maschili che sembrano il ricordo di qualcosa che non esiste più. Eroi delle fiabe, figure mitologiche, riproduzioni di un modello ideale. E così, camminando su altri “pezzi di carta e di scarto”, a loro volta infinite storie non raccontate, ci rendiamo conto che il collage è una cosa seria.
Elena Mandara
Osservo un’opera di Ornella e capisco quanto possa essere urgente, talvolta, raccontare.
Per farlo lei s’appropria di ciò che la circonda, di brani d’altre storie e di emozioni già vissute, di colori morti da far rivivere. Le parole del suo racconto sono le immagini di un giornale, la porzione strappata di un titolo, un lembo di tessuto, un vecchio compact-disc. Lei raccoglie questi segni, li isola, li trasforma in simboli. Poi li combina fra loro creando narrazioni nuove e generando delle suggestioni probabilmente impreviste perfino a se stessa.
Osservo un’opera di Ornella e penso al processo alchemico: nell’athanor si combinano gli elementi e nessuno può prevedere quali, precisamente, saranno gli effetti della trasmutazione. Soprattutto nessuno può prevedere cosa leggerà l’indomani in quello stesso collage, perché la verità non esiste, ma muta come muta chi la ricerca.
Osservo un’opera di Ornella e ho desiderio di raccontare anch’io.
Gerry Turano
Biografia
Ornella Flora Curatolo è nata a Catania il 6 ottobre 1983 e ha vissuto nella campagna nissena fino alla maggiore età, quando ha deciso di trasferirsi a Roma per i suoi studi di grafica pubblicitaria.
Qui ha avuto la possibilità di imparare da grandi maestri come Bonifacio Pontonio e Giuseppe La Spada. Al primo deve la sua formazione “accademica”, ma allo stesso tempo aperta a nuove forme di comunicazione; grazie al secondo, siciliano come lei, con il quale ha recentemente collaborato alla realizzazione di un videoclip musicale, ha affinato la capacità di filtrare il mondo con i propri occhi.
Dopo qualche anno di lavoro in agenzie pubblicitarie, lungo vagare alla ricerca di sé stessa e un corso per diventare chef, ha incontrato lo scultore e pittore Gerry Turano che l’ha iniziata al mondo dell’arte.
Inaugurazione: sabato 22 gennaio ore 19
PossibilMente
Via Diego Angeli, 141 - Roma