A volo radente. Per la prima volta in mostra a Bologna le opere dell'artista giapponese cofondatore del Movimento Gutai. L'esposizione verte in particolare sulle opere provenienti dalle ultime performances realizzate da Shimamoto in Italia nel 2007 e 2008, unitamente alla proiezione della documentazione video con la regia di Mario Franco.
a cura di Achille Bonito Oliva
Per la prima volta in mostra a Bologna nella Basilica di Santo Stefano
le opere del celebre Maestro giapponese cofondatore del Movimento Gutai
Per la prima volta a Bologna le opere di Shozo Shimamoto. L’eccezionale evento culturale sarà ospitato dal
28 gennaio al 17 febbraio 2011 nella suggestiva cornice della Basilica di Santo Stefano. La mostra, curata
da Achille Bonito Oliva e dal suggestivo titolo “Shozo Shimamoto: a volo radente”, è stata organizzata
dall’Associazione Shozo Shimamoto in collaborazione con Fondazione Morra e Archivio Pari&Dispari ed
è inserita nell’ambito del calendario di Artefiera Off.
L’esposizione bolognese verterà in particolare sulle opere provenienti dalle ultime performances realizzate
dal Maestro giapponese in Italia nel 2007 e 2008, unitamente alla proiezione della documentazione video
con la regia di Mario Franco
Il “Movimento d’Arte concreta Gutai” nacque nel 1954 in Giappone e più precisamente nei grandi magaz
zini Kintetsu di Osaka. Ai suoi componenti principali, Jiro Yoshihara e Shozo Shimamoto, si unirono altri
nomi di spicco e tutti crearono una serie di opere innovative che anticiparono i più importanti movimenti
interdisciplinari dell’Occidente quali l’happening, la performance, l’arte concettuale e l’azionismo.
Questo movimento indaga il rapporto tra spirito e materia, l’incontro/scontro tra filosofia zen e cultura
occidentale.
Gutai rappresenta quindi la sintesi tra il recupero di valori dimenticati, distrutti e azzerati da eventi devastanti
quali la Seconda Guerra Mondiale e la contaminazione con culture esogene a quella giapponese, in
primis quella americana. Pittura, calligrafismo, scultura ma soprattutto performance, azioni, opere
teatrali, improvvisazioni (sempre con un forte coinvolgimento del pubblico) sono la cifra stilistica di questo
movimento che ha sempre mirato al superamento del concetto di arte tradizionale. Questa avanguardia
anticipa significativamente il movimento Fluxus, le esperienze avanguardiste occidentali degli anni
Sessanta fino ad influenzare l’arte moderna dell’espressionismo americano.
L’accurata selezione di grandi opere del Maestro Shozo Shimamoto, esposte per la prima volta a Bologna,
introduce il visitatore in un mondo di colore e materia, dove domina la forza delle variazioni di miscee
colorate dettate dalla sapiente gestualità zen che si sprigiona durante le sue performances. L’intensità
del gesto e la concretezza della materia rappresentano il dualismo fondamentale dell’arte di Shimamoto,
l’unione delle quali afferma in modo prorompente la profonda vitalità della sua arte.
Le opere delle recenti performances italiane, realizzate con la “antitecnica” del bottle crash, verranno poi
integrate nella loro presentazione da una specifica documentazione video che ci racconta di un’energia
potente, capace di toccare e scatenare profonde pulsioni ed emozioni. La materia pittorica si connette
intimamente con la casualità gravitazionale e atmosferica dettata dalla concretezza del Mondo per
fondersi in una Super Nova visibile e tattile. La consistenza materica del colore, quindi, diventa la vera
protagonista dell’arte di Shimamoto che, proclamando la “messa al bando del pennello”, rivendicava la
liceità dell’utilizzo di qualsiasi strumento -dalle mani alla spatola, dal lancio di bottiglie ai bicchieri pieni
di colore- per fare arte.
L’associazione Shozo Shimamoto, organizzatrice della mostra, è stata fondata in Italia e in Giappone
nell’ottobre del 2007. Organizzazione no-profit, ha lo scopo di promuovere la ricerca artistica di Shimamoto
e per questo è molto attiva nel campo della comunicazione con l’organizzazione di workshop, stage,
conferenze e seminari incentrati sulla figura e opera del Maestro giapponese. L’associazione, poi, si
occupa anche della certificazione d’autenticità delle opere di Shozo Shimamoto, sia in Italia che nel resto
del mondo, con l’obiettivo di formare un archivio generale dell’artista.
Il numero di telefono per eventuali informazioni al pubblico è il 366.8710202.
Ufficio Stampa "Shimamoto a Bologna"
Luca Boccaletti
Mobile: +39 3467732762
Mail: bologna@shozoshimamoto.org
Inaugurazione 28 Gennaio 2011, ore 18
Basilica Santuario di Santo Stefano
via Santo Stefano, 24 - Bologna
visitabile tutti i giorni dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30
Per l’opening del 28 gennaio e in occasione della notte bianca dell’arte il 29 gennaio, è previsto il prolungamento dell’orario
di visita fino alle ore 23.