John Cascone nel progetto presentato 'Tramandare, tradurre, tradire' che si articola in tre capitoli, riflette sul concetto di 'rimozione'. Il Viaggio di Francesco Ozzola, e' il tentativo di esplorare i limiti partendo da se stessi. L'immaterialita' e la riflessione intima accompagna il lavoro di Gian Maria Tosatti, 'Volume', 8' capitolo della serie Landscape.
a cura di Gianluca Brogna e Francesca Ganzenua
Esiste una memoria dei luoghi, oppure questo fenomeno è
solo il risultato dell’immaginazione che gli uomini proiettano
sugli oggetti e sugli spazi?
La caducità della nostra esistenza e la sua effimera durata ci
porta ad interpretare gli spazi e i luoghi come archivi della
memoria. La permanenza delle storie, al di là del trascorrere
del tempo, ci mette in contatto con un vissuto e ci permette di
esplorare i segreti di ogni persona che li ha frequentati.
Rivivere i luoghi e i territori, gli spazi architettonici e le rovine
è un modo per leggere la storia che ognuno sente in maniera
inconscia ma che non può constatare empiricamente:
Un’empatia delle sensazioni accumulate.
La scelta di
tre artisti come John Cascone, Francesco Ozzola e Gian
Maria Tosatti è stata dettata dalla capacità di ricerca da loro
dimostrata nell’ambito di un’arte che elabora la percezione,
oltre che la visione. Un lavoro fatto di movimenti e azioni
stratificate, non attraverso un procedimento di accumulo, ma
avanzando a ritroso, per mezzo di uno scavo, ovvero: la
rimozione di macerie fisiche e metafisiche in direzione di una
rilettura dei luoghi.
John Cascone nel progetto presentato Tramandare, tradurre,
tradire che si articola in tre capitoli, riflette sul concetto di
rimozione: gli eventi e le persone esistono fin quando qualcuno
possiede un’immagine, un supporto visivo. La morte delle
immagini sono l’inizio della superfetazione mnemonica, una
persona diventa nome, un eccidio diventa concetto, un luogo
diventa parola.
Il Viaggio di Francesco Ozzola, è il tentativo di esplorare i limiti
partendo da se stessi. Ansia, fatica e resistenza sono le chimere
che ci tormentano quotidianamente quando cerchiamo di
forzare questi limiti, uno scontro impari contro il nostro corpo e
la nostra mente. Sono questi i luoghi da cui ripartire e con i
quali confrontarsi per cercare di ridefinire il rapporto con
“l’altro” che ci accompagna durante la nostra vita.
L’immaterialità e la riflessione intima accompagna il lavoro di
Gian Maria Tosatti, Volume, ottavo capitolo della serie Landscape.
Lo spazio come confronto fra uomini, fra memorie e
sentimenti, perché come afferma l’artista: “Volume - landscape
VIII è una sorta di spia capace di rendere visibile il grado di tolleranza di
uno spazio alla violenza dei gesti quotidiani. Dall’ altra parte l’opera è un
pretesto artistico per mettere il visitatore in uno stato di consapevolezza
e monitoraggio della proprio impatto sull’ambiente”.
Inaugurazione 26 gennaio 2011
Gallery of Art - Temple University Rome
Lungotevere Arnaldo da Brescia 15, Roma
orario: lun-ven 10-19
ingresso libero