Un libro e una mostra sul Principe di Sansevero che gettano una nuova luce su una figura particolare molto cara a Napoli, alchimista e studioso di esoterismo, spesso accusato di stregoneria. In esposizione una serie di documenti sorici e la presentazione di 'Dai numeri la verita' il libro di Eduardo Nappi, dove sono elencati, trascritti e documentati gli inediti che attestano le prove degli esperimenti compiuti dal 'principe dal cuore buono'.
Stregone, alchimista, studioso di esoterismo, legato a “patto con il diavolo”: questo viene in mente quando, a Napoli e non solo, si parla del Principe di Sansevero Raimondo di Sangro. Ma a trecento anni dalla sua nascita documenti inediti emersi dall’Archivio storico dell’Istituto Banco di Napoli – Fondazione gettano una nuova luce su questa figura leggendaria.
Un principe illuminato e illuminista, che non compie di nascosto strane magie occulte nei sotterranei del suo palazzo, ma che fa esperimenti chimici e medici d’avanguardia alla luce del sole, lasciando traccia delle sue attività nei pagamenti bancari ai suoi collaboratori. Anzi: condona una penale a un artista alle sue dipendenze, nonostante il lavoro malfatto, commosso dalle difficoltà familiari del giovane.
I pagamenti sono documentati nel volume Dai numeri la verità di Eduardo Nappi, edizioni Alos, in presentazione domani alle 14,30 presso l’Istituto Banco di Napoli – Fondazione.
Saranno in mostra da domani al 28 febbraio al secondo piano di Palazzo Ricca, sede della Fondazione.
Chi era il Principe – Nato a Torremaggiore nel 1710, studi dai gesuiti e principe a 16 anni, Raimondo di Sangro fu geniale studioso e sperimentatore. Accademico della Crusca e Gran Maestro della massoneria, autore di un volume sull’arte militare che gli valse il plauso di Federico II di Prussia, fondò una tipografia primo nucleo della Reale Stamperia dei Borbone, in cui pubblicava libri proibiti. Tra le sue scoperte, la “lampada eterna”, dalla luce che si consumava mai; un cannone leggerissimo grazie alla scoperta di una lega metallica sconosciuta; infusi di erbe per curare i tumori; sostanze chimiche per trattare ceramica, stoffe, marmo.
Il libro: Dai numeri la verità – Qui sono elencati, trascritti e documentati gli inediti che attestano le prove degli esperimenti: smalti particolari per stampare a colori con un solo passaggio tipografico, il compenso di 2mila ducati al medico Giuseppe Salerno per il lavoro di ricostruzione del sistema venoso e nervoso fatto su due cadaveri, uno maschile e uno femminile, feto compreso (poi perso), tuttora perfettamente conservati nella cavea della famosa Cappella di famiglia, materiali per la costruzione della “carrozza marittima”, una specie di moderno pedalò, con cui andare a zonzo nel golfo di Napoli.
Il principe dal cuore buono – Circa cinquanta dei cinquecento documenti confluiti nel libro di Eduardo Nappi sono esposti presso il secondo piano di Palazzo Ricca. Sono soprattutto gli antenati dei moderni assegni circolari, da cui è stato possibile identificare precisamente alcuni degli artisti che hanno lavorato all’interno della Cappella di famiglia (Lazzari, Persico, Corradini, ecc).
Un documento inoltre attesta il buon cuore del principe. Lo scultore (minore) Fortunato Onelli non completò nei tempi previsti l’opera assegnata, andando incontro nel 1766 a una penalità di 24 ducati. Raimondo di Sangro si commosse per i problemi familiari dell’artista e sospese il pagamento della sanzione.
“Il libro e la mostra sul Principe di Sansevero gettano una nuova luce su una figura particolare molto cara a Napoli, ha ricordato il Presidente della Fondazione – Istituto Banco di Napoli Adriano Giannola, e sono il frutto di un lungo lavoro basato su documenti contenuti nel nostro Archivio. E’ un ulteriore stimolo a frequentare e riscoprire questo patrimonio, che custodisce storie e tesori da valorizzare e mettere in circolazione. Come Istituto siamo impegnati da sempre a promuovere una dimensione attiva della memoria e a mettere a disposizione del pubblico quanto ereditato nei secoli dai Banchi napoletani”.
Ufficio stampa: Elisa Costanzo – 328 1430500
inaugurazione martedì 25 gennaio, ore 14,30
Archivio Storico dell’Istituto Banco di Napoli – Fondazione
via dei Tribunali 213, Napoli
Orari: dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 13