MIMAC Museo Internazionale Mariano d'Arte Contemporanea
Alessano (LE)
piazza Don Tonino Bello, 42
0833 781334 FAX 0833 781334
WEB
Gli splendori del Tempio
dal 25/1/2011 al 19/3/2011
lun-dom 10.00-12.00 e 15.00-19.00

Segnalato da

Carlo Franza



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Carlo Franza



 
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25/1/2011

Gli splendori del Tempio

MIMAC Museo Internazionale Mariano d'Arte Contemporanea, Alessano (LE)

Le nuove poverta'. Quaranta opere di artisti italiani motivati a rappresentare il messaggio singolare di don Tonino Bello.


comunicato stampa

a cura di Carlo Franza

Ha preso il via, all’interno dello storico museo “M I M A C” (Museo Internazionale Mariano d'Arte Contemporanea) della Fondazione Don Tonino Bello di Alessano - Lecce, il nuovo progetto dal titolo “GLI SPLENDORI DEL TEMPIO”, un percorso artistico internazionale, di durata biennale, ideato e diretto dall’illustre Storico dell’Arte di piano internazionale Prof. Carlo Franza, direttore dello stesso M I M A C. Questa mostra dal titolo “Le Nuove Povertà” è la quinta del nuovo percorso,in collaborazione con quaranta artisti coordinati dalla Prof.ssa Antonietta Fiorentino del Club Azzurro di Santeramo in Colle (Bari) e si impone come evento di singolare importanza culturale in quanto è desiderio del curatore proporre sia nomi di rilievo dell’arte contemporanea, italiani e stranieri, che rassegne visibilmente accompagnatrici delle “notti insonni” di Don Tonino Bello.

La mostra evento oltre che essere dedicata a don Tonino Bello, padre dei buoni e dei giusti, è voluta dal Mimac e dalla Fondazione che ne porta il nome nel diciottesimo anniversario della morte dell'insigne vescovo italiano. L’esposizione curata dall’illustre Storico dell’Arte Contemporanea di fama internazionale, Prof. Carlo Franza, che firma anche il testo, riunisce quaranta opere di artisti italiani motivati a rappresentare il messaggio singolare di Tonino Bello. E il titolo della mostra-evento chiarisce l'ansia, la spiritualità, il desiderio di cielo che ogni uomo di buona volontà intende vivere sul grande esempio di Tonino Bello ( “che la Pasqua porti via il macigno della solitudine da tutti i cuori”-Tonino Bello), seminatore di pace, ma anche testimone della parola e della bellezza.

Scrive il Prof. Carlo Franza: “Quaranta artisti italiani coordinati dalla Prof.ssa Antonietta Fiorentino di Santeramo in Colle hanno inteso motivare il loro operato porgendoci la faccia della contemporaneità, descrivendo a colori le nuove povertà, e soprattutto declinando i risvolti sociali del vivere oggi alla luce del messaggio singolare di Tonino Bello. Queste opere oggi esposte al Mimac sono state donate e vanno ad arricchire il patrimonio museale, dando prova della capacità di esprimere e spiegare realtà importanti. Ma da Tonino Bello ci scuote la lezione “dell'altro”,dei sogni di pace e di giustizia ma anche del riscatto dei poveri e degli esclusi di ogni tipo.

Quante parole belle, ma vuote, si usano e si dicono ogni giorno,intanto intorno al Vangelo,intorno alle Beatitudini evangeliche, eppoi intorno al messaggio di Tonino Bello; parole che spesso, spessissimo, non trovano traduzione reale,non vengono sufficientemente vissute. Le parole dovrebbero essere pietre, da scagliare e poter scuotere ognuno di noi. Ci si riempie spesso la bocca di termini e costrutti come “il messaggio politico di Tonino Bello”,”gli ultimi di Tonino”, “la Croce del Sud di Tonino Bello”. Non basta. Oggi le nuove povertà desiderano e chiedono non parole,ma fatti, prove, attenzioni; tutto deve essere vissuto ed esemplato con gesti forti. Senza esempi francescani non si porta avanti il messaggio evangelico di Tonino Bello. Don Tonino era immerso “nelle vene della storia” ,era di un realismo spaventoso, porgeva la mano al povero, offriva un piatto caldo, dava un letto ai bisognosi. Sorrideva al detenuto,accompagnava l'ubriaco, accoglieva il vu cumprà,rincuorava il disperato. Quanti oggi sono capaci di far questo? Pochi. Pochissimi. Non bastano le istituzioni. Anzi, Tonino aborriva le istituzioni ,troppo distanti dall'uomo. Occorre che il cuore degli uomini,di quegli uomini che pensano di essere nel giusto e non lo sono, si apra a quegli “ultimi” , a quelle “pietre di scarto”. E soprattutto si ritrovi in tutto il messaggio di Tonino Bello la forza inquietante del Vangelo. Tonino Bello non è stato mai populista, ma è stato un vescovo fatto popolo. La chiesa che siamo tutti noi credenti, deve essere chiesa del grembiule,deve essere chiesa che va a braccetto con tutti ,anche con i peccatori, giacchè Cristo per primo ha detto “chi è senza peccato scagli la prima pietra”.

Oggi riemergono visibilmente le nuove povertà ,agli incroci delle strade ci sono i nuovi crocifissi, l'umanità dolente. Non si può e non si deve far finta di non vedere. L'arte raccoglie anche questa sfida e la propone. Diamo inizio in questo 2011 a una “carovana del servizio”,come Cristo che lavò i piedi ai discepoli; e diamo prova con l'arte, la bellezza, il cuore e la mente,a dare voce al motto episcopale di Tonino Bello “audiant humiles et laetentur” che altro non è che il Salmo 34,3, perchè il regno dei cieli è solo, solo dei poveri, e “i poveri -per dirla ancora con le parole dell'amico santo scomparso- sono coloro che non hanno appoggi terreni, nè ricchezze economiche, nè amicizie che contano, né risorse personali tali da imporsi alla pubblica attenzione”.

Inaugurazione 26 gennaio ore 18

MIMAC Museo Internazionale Mariano d'Arte Contemporanea
piazza Don Tonino Bello, 42 - Alessano (LE)
lun-dom 10.00-12.00 e 15.00-19.00
Ingresso libero

IN ARCHIVIO [6]
Eugenio Galli
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