La mostra vuole essere un ritorno alle origini, una presa di coscienza di un periodo che non esiste piu' e che fatichera' a riproporsi. Erika Latini rielabora alcune lettere scritte da suo padre a sua madre, Giulia Neri sveste una lettere della parola 'amore' e Alessandra Maio disegna un 'cuore nudo'.
a cura di Simona Gavioli
Martedì 25 Gennaio 2011 alle ore 18 alla presenza degli artisti Erika Latini, Alessandra Maio, Giulia
Neri si inaugura la mostra _Waiting for love/ Writing of love_ a cura di Simona Gavioli presso
SpazioBlue via Gandino 3, Bologna.
Che cos’è l’amor? Capossela ha scritto chiedilo al vento, Beethoven tenta di spiegarlo alla sua
amata immortale in una lettera datata 7 luglio 1812 dove si dichiara eternamente tuo, Oscar Wilde
sconta due anni di lavori forzati per aver scritto frasi come: possa io vivere per toccare le tue mani
e i tuoi capelli nelle lettere di adorazione ad Alfred Douglas. Per Baudelaire ...e tanto più t'amo
quanto più mi fuggi... ai giorni nostri, Gramellini scrive l’amore non ha un perché, l’amore è il
perché. E per noi contemporanei esseri umani in una società dominata dalla comunicazione via
internet, con Facebook, Messenger e i tanto utilizzati Sms, che cos’è l’amore..? Ma soprattutto
scriviamo ancora lettere, imprimiamo i nostri sentimenti su carte color paglierino profumate di
Patchouly e incitiamo il postino a far presto a consegnare la busta perché arrivi il prima possibile in
buchetta a chi l’abbiamo spedita..? La risposta è molto semplice ma cela una sorta di speranza in
un ritorno alla semplicità e alla scrittura che si stacca dalla nostra abitudine quotidiana, certo l’sms
è più sbrigativo, più diretto, più veloce ma non esprime interamente i palpiti del nostro cuore, ci
compare su uno schermo freddo a caratteri piccolissimi e anche se inseriamo le tanto acclamate
Emoticons con cuoricini rossi non ha quel calore ardente e appassionato che esprime la parola
scritta su carta inviata a mezzo posta o appoggiata timidamente sul comodino perché al risveglio
venga letta dalla persona che vorremmo accanto.
In questo momento la nostra società mette a dura prova questo impulso tanto ricercato
dimostrandoci di essere incapaci di amare e metterci in gioco e facendoci vivere nella continua
disintegrazione dei sentimenti, rendendoci automi in preda a bulimia affettiva. Risulta che ognuno
rimane disperatamente solo, perso nelle proprie insicurezze, cercando di consumare subito una
passione come fosse un oggetto. Un amore definito da Z. Bauman, liquido perchè scorre, si
consuma e si scioglie in un lasso di tempo talmente veloce che quasi fatichiamo a rendercene
conto. _Waiting for love/ Writing of love_ è un ritorno alle origini, una presa di coscienza di un
periodo che non esiste più e che faticherà a riproporsi perché un ciclo terminato non permette
passi all’indietro, in fondo il tempo è un’occasione che non può ritornare.
Sarà attraverso le opere di Erika latini, Giulia Neri, Alessandra Maio che si risveglierà il ricordo di
amore passati, lettere composte e storie d’amore vissute in timida attesa.
Ed è proprio nella percezione dell’attesa che prende vita l’opera di Erika Latini che indagando
attraverso la rielaborazione di alcune lettere scritte da suo padre a sua madre durante il servizio
militare nel 1971 ci riporta a quel mix di tensione, paura e perdita di certezza che cresce e si
alimenta per la mancanza momentanea della persona amata. Le parole scritte scandiscono un
tempo, il suo, attimo dopo attimo, conquistando lentamente la fiducia della donna che poi
diventerà sua moglie.
Giulia Neri sveste una lettera in cui l’amore non necessita in primis della parola per essere
protagonista ma si manifesta grazie alla simbologia e alla magica leggenda del melograno
L’immagine di questo frutto che in diverse culture allude alla seduzione, nel linguaggio della Neri
esprime un amore ardente, un frutto del desiderio che mostrando i suoi grani traccia un percorso di
passione in bilico tra sentimenti contrapposti, perché se l’amore è beatitudine e ardore è anche
insopportabile desiderio di passione e tormento per l’abbandono, una ferita che non si riesce a
cicatrizzare, così ne consegue che l’amore disturba anche quando è assente. Ed è proprio la
divisione del melograno che carica il lavoro di Giulia di allegorie dove i chicchi camminano lungo
questo sentiero come figli che tornano alla madre, ripercorrendo a ritroso le strade degli amori
perduti, delle lettere mai scritte che si ripresentano a noi come un conto da saldare.
Con "E.V.S. (“Ex Voto Suscepto”) Alessandra Maio disegna un cuore nudo, un disegno anatomico
senza orpelli e decorazioni, ottenuto dalla ripetizione ossessiva di una conta “Ambarabà Cicci
Coccò...”. Una sorta di lettera dell’indecisione per una difficile scelta. Il ritorno all’infanzia e
l’ossessiva voglia di essere ancora bambini che si ri-propone nelle sue opere come un clichè, una
riflessione su quanto sia sottile la linea che separa il mondo dei piccoli da quello degli adulti, quasi
una crudele consapevolezza perché tutti siamo stati bambini e tutti prima o poi diventeremo
grandi. Ma chissà forse non tutti...!
Simona Gavioli
Inaugurazione Martedì 25 gennaio 2011 ore 18
Ufficio Stampa Maria Letizia Tega
marialetiziatega@gmail.com
SpazioBlue
via Gandino 3, Bologna
28/31 Gennaio 18-20 su appuntamento
25 Gennaio > 27 Febbraio 2011 tutti i giorni 16-20 su appuntamento