Il Viaggio tradito. Verranno esposte circa venti opere recenti, tra le quali 'Il volo tradito 11.9.2001'. Con queste opere Marchegiani cerca di 'raccontare' il 'lungo viaggio dell'umano pensiero, tradito dalla stessa natura, che necessita di supporti sempre piu' raffinati ed ambigui nel suo esercizio innato dedito alla Sopraffazione'.
"IL VIAGGIO TRADITO"
La galleria Spazio Annunciata è lieta di presentare "Il Viaggio tradito" la personale di Elio Marchegiani, a
vent'anni dalla sua ultima esposizione a Milano. Verranno esposte circa venti opere recenti, tra le quali "Il volo
tradito 11.9.2001". Con queste opere Marchegiani cerca di "raccontare" il "lungo viaggio dell'umano pensiero,
tradito dalla stessa natura, che necessita di supporti sempre più raffinati ed ambigui nel suo esercizio innato
dedito alla Sopraffazione".
Elio Marchegiani nasce a Siracusa nel 1929 da genitori siciliani. Nel 1934 è a Livorno con la famiglia dove
trascorre l'infanzia e la giovinezza. Inizia a dipingere da bambino, da autodidatta. Per tradizione famigliare compie
studi classici e si iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza all'Università di Pisa. Il 26 agosto 1950, ventunenne,
partecipa alla Mostra della caricatura, prima collettiva promossa dall'Enal provinciale di Livorno. Inizia così la
frequentazione con un certo ambiente artistico della città , ma è soprattutto l'incontro con Mario Nigro che gli fa
decidere la strada da percorrere. Ha inizio un sodalizio artistico con lo stesso Nigro e con J.Mario Berti e
Ferdinando Chevrier. Insieme organizzano mostre e incontri culturali, ma è la conoscenza con Gianni Bertini che
gli suggerisce di lasciare la provincia per l'avventura artistica a Milano, a Roma, a Bologna. Sin dall'inizio il suo
fare artistico è sempre intessuto di una costante tensione ironico-trasgressiva. E' invitato al 3° Premio Modigliani
città di Livorno nel 1957 ed ai successivi 4° nel '58 e 5° nel '59.
La sua prima personale è alla galleria Giraldi di
Livorno nel 1958. L'anno successivo partecipa alla 8° Quadriennale di Roma. Espone a Firenze con una
personale alla Galleria Numero. Sempre a Firenze fa parte del "Gruppo 70", iniziando una solidale amicizia con
Giuseppe Chiari. L'attenzione a Giacomo Balla, Marcel Duchamp e Lucio Fontana ed ai legami fra scienza e
immagini costituiscono la base di tutto il suo futuro lavoro. "Marchegiani ha saputo arricchire all'infinito la tecnica
dell'immaginazione fino a dare corpo ad un'immagine della tecnica" scrive Maurizio Fagiolo Dell'Arco nel '67 in
"Rapporto 60" Bulzoni editore (vedi Deus ex machina, 1965; Venus, 1965 collezione Fuji International Art Gallery,
Tokyo; Progetto per una lapide luminosa a James Bond, 1965 collezione Galleria Civica d'Arte Moderna, Torino).
Invitato nello stesso anno alla VI° Biennale della Repubblica di San Marino sul tema "Nuovi materiali nuove
tecniche", vince il premio A.I.C.A. (Associazione internazionale critici d'arte presieduta da Giulio Carlo Argan) con
Progetto Mercury 1965-66 e Minerva, 1967.
L'opera Minerva per volontà di Palma Bucarelli entra a far parte della
collezione Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma.
Queste due opere sono state richieste da Alberto Boatto
per la mostra "Continuità " che si è tenuta a Palazzo Strozzi a Firenze nel gennaio 2002. Dopo la ricerca sul
movimento e la luce, l'idea di tecnologia come poesia lo porta ad un'analisi ancora più attenta del suo lavoro con
opere ed ambientazioni (vedi Le Mosche, 1969 con Giorgio Celli e Bruno D'Amore.
Cultura è energia, 1971 con
Pierre Restany e Giorgio Cortenova). Prende a frequentare matematici e scienziati, traendo nuovi spunti di
approfondimento del proprio lavoro.
La serie delle Gomme (eseguita tra il 1971-73) precede il periodo in cui si
dedica alle Grammature di colore e alle ricerche sui supporti (pelle, pergamena, intonaco, lavagna).
Le
Grammature di colore (sintesi astratto geometrica dell'affresco italiano) restano un costante riferimento di ricerca
che l'artista considera obbligatorio nel suo fare (fare per far pensare) e perché come ha detto Gillo Dorfles "a
Marchegiani basta il supporto per fare l'opera". Marchegiani ha al suo attivo oltre settanta personali e
numerosissime collettive: è stato invitato alle Biennali di Venezia del '68, '72 e '86. Nel 1998 il Comune di Livorno,
nello spazio del Museo Fattori gli dedica un'ampia antologica che comprende le opere più significative dei diversi
periodi della sua ricerca artistica. Attualmente l'opera In punta di pennello l'attimo fuggente, 1981 apre l'ingresso
alla esposizione "Artisti Italiani del XX Secolo alla Farnesina" Ministero degli Affari Esteri, Roma.
E' stato docente della Cattedra di pittura presso l'Accademia di Belle Arti di Urbino, da lui diretta dal 1983 al 1988.
Attualmente vive ed opera a Pianoro Vecchio sui colli bolognesi.
Immagine: ELIO MARCHEGIANI
Grammatura di colore. Lavagna dipinta, cm. 70x70
Inaugurazione 6 novembre ore 18.00
Orario: lunedì dalle 15,30 alle 19,00 e dal martedì al
sabato dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 19,00
Spazio Annunciata, Via Paolo Sarpi 44, 20154 Milano
Tel 0234537186 - Fax 34535765