Born invisible. Attraverso lo sguardo, la luce, i colori vibranti delle immagini di McKinnon, la mostra richiama l'attenzione su migliaia di ragazze adolescenti che nei paesi in via di sviluppo sono invisibili perche' emarginate fin dalla nascita a causa di una cultura di discriminazioni.
Si inaugura il 3 febbraio alle ore 18, alla Loggia degli Abati di Palazzo Ducale a Genova la mostra BORN INVISIBLE della fotografa italo-canadese Sheila McKinnon, organizzata dalla Fondazione Edoardo Garrone in collaborazione con AIDOS, Associazione italiana donne per lo sviluppo, e ospitata dalla Fondazione per la cultura Palazzo Ducale.
Attraverso lo sguardo, la luce, i colori vibranti delle immagini di McKinnon, la mostra richiama l’attenzione sui milioni di ragazze adolescenti che nei paesi in via di sviluppo sono “invisibili” perché emarginate fin dalla nascita a causa di una cultura di discriminazioni che cominciano con la preferenza per il figlio maschio, la mancata iscrizione a scuola e proseguono con matrimoni forzati, gravidanze precoci, lavoro precario, violenza sessuale e domestica. Le “adolescenti ai margini”, per citare solo alcune stime, sarebbero 1 milione e 150 mila in Sudafrica, 700 mila in Kenya, 600 mila in Etiopia.
“Le immagini di Sheila McKinnon sono ri-velazioni dell’invisibile. L’artista fotografa per ri-velare ciò che non è visibile ad occhio nudo. McKinnon lo fa in più di un senso. Non solo perché fotografa le BORN INVISIBLE – giovani donne del Sud del mondo, normalmente escluse dallo sguardo e dall’Agenda economica e politica di chi traccia i destini del pianeta – e non soltanto perché indaga i tanti volti e la ricchezza sorprendente, la vita “fuori programma”, di cui è capace il mondo femminile. La sua è una forma di ri-velazione perché entra con l’occhio fotografico nell’ombra e nel mistero, lì dove l’invisibilità conduce. Il suo sguardo va alla ricerca della grazia degli esseri, e li incontra al di là delle retoriche e delle angustie contingenti, al di là dei torti e dei delitti, comunque incancellabili: li vede nel loro esserci, li celebra in quanto dono di presenza che emerge e che si dà alla vita, alla gioia, malgrado gli stenti, le mancanze, la violenza, il dolore.”
Maria Giovanna Musso,
Docente di Sociologia del mutamento e Sociologia dell’arte
Università “La Sapienza”, Roma
“Born invisible, nate invisibili, adolescenti ai margini, spose bambine, madri troppo giovani, ragazze stuprate, sieropositive, abbandonate, sole, dimenticate…
Questa è semplicemente la normalità in tanti paesi, il modo in cui si costruiscono i ruoli di genere in società patriarcali che assegnano a uomini e donne compiti e funzioni diverse e che solo ora cominciano a riconoscere la profonda iniquità iscritta nella tradizionale costruzione dell'identità di genere.”
Daniela Colombo
Presidente di AIDOS
Associazione italiana donne per lo sviluppo
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Inaugurazione giovedì 3 febbraio 2011, ore 18
Palazzo Ducale, Loggia degli Abati
Piazza Matteotti 9, Genova
Orario: 10:00 – 19:00
Ingresso libero