Accademia Nazionale di San Luca
Gli spazi del tempo. Il disegno come memoria e misura delle cose. In mostra i lavori dell'artista che indaga il tempo che "puo' avvitarsi a spirale, dilatarsi e contrarsi, arrestarsi, cambiare improvvisamente direzione, muoversi seguendo gli andirivieni di un labirinto infinito".
Assieme alla scrittura il disegno è uno dei pochi
linguaggi capaci di rendere visibile il tempo. Un tempo
il quale, a differenza di quanto si tende a credere, non è
qualcosa che scorre uniformemente lungo una traiettoria
lineare.
Esso infatti può avvitarsi a spirale, dilatarsi e
contrarsi, arrestarsi, cambiare improvvisamente
direzione, muoversi seguendo gli andirivieni di un
labirinto infinito. Inoltre, il tempo può non solo
invertire il proprio corso o arrestarsi, ma è anche in
grado di sdoppiarsi progressivamente fino a comporsi in
una molteplicità di espressioni. Il tutto in un’avvincente
dialettica tra tempo interiore e tempo esterno. Nel suo
immediato svolgersi il tempo non consente una sua vera
e propria esperienza. Solo una sua rappresentazione
permette, attraverso la memoria, che gli spazi mentali
che esso produce si configurino come una narrazione
incessante e stratificata, nella quale l’abbandono emotivo
e l’elaborazione razionale convivono generando
plusvalori conoscitivi e poetici. Assieme alla scrittura il
disegno trascrive il tempo nel suo contrario,
trasformandolo in una immobilità che pensa, desidera,
ricorda. [Franco Purini, 21 gennaio 2011]
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Gangemi Editore
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