L'installazione pensata per lo spazio della galleria e' composta da timer e fotocellule che attivano a intervalli imprecisati luci, elettrodomestici, televisioni. Parte del progetto 'In-primis impressus' che intende indagare i percorsi e gli sviluppi dell'operato di tre artisti, che mettono al centro della propria ricerca la materia visiva e sonora come sostanza duttile e malleabile.
a cura di Claudio Musso e Marianita Santarossa
Adiacenze è lieta di presentare In-primis impressus.
Il progetto intende indagare i percorsi e gli sviluppi dell’operato di tre
artisti, figli di una generazione che ha già fatto i conti con la propria
eredità, che mettono al centro della propria ricerca la materia visiva e
sonora come sostanza duttile e malleabile.
Le tre mostre personali, che fanno seguito alla PREVIEW collettiva del 28
gennaio, si pongono come un unico processo di rarefazione che prendendo le
mosse da una forte oggettualità, vaporizza il medium artistico raggiungendo
uno stato impalpabile in cui il supporto dell’opera è la retina, consegnando
nelle mani dello spettatore il compito di completare l’opera.
Massimiliano Nazzi in modo figurato agisce sul piano temporale, di una
durata momentanea e provvisoria che lascia degli strascichi. L’ammasso di
oggetti-rifiuti che entrano nella galleria sono una minima rappresentanza del
mondo fuori, dove tutto è sommerso di oggetti. Così le finestre sono pressate
e ricoperte da questa massa che, premendo contro, sopra, lascia una traccia
visibile attraverso ciò che penetra.
E non è altro che la traccia che lascia la vita umana sul mondo.
L'installazione pensata per lo spazio della galleria è composta di timer e
fotocellule che attivano a intervalli imprecisati luci,
elettrodomestici, televisioni.
L’ambiente è in penombra. Tutto è pervaso da rumori di radio e televisioni
sintonizzate male, un ronzio permanente, interrotto dall’attivazione
improvvisa di altri elettrodomestici più rumorosi,
amplificati da altri vecchi stereo.
Sono le innumerevoli tracce, gli innumerevoli segni lasciati dalle informazioni
e dagli oggetti che ci circondano quotidianamente. È una discarica indistinta,
un guazzabuglio disarticolato di elementi alla rinfusa che suona come un
brusio continuo, interrotto qua e là da eventi più rumorosi, ma non per
questo significanti e da bagliori parziali e intermittenti che offrono
un’osservazione parziale e incompleta. Non è possibile percepire una visione
d’insieme, l’unica cosa che si può fare è affidarsi a quei brevi flash che
lampeggiando danno vita alle periferiche della struttura.
Parte del progetto In-primis impressus
CALENDARIO APPUNTAMENTI SUCCESSIVI
26 febbraio - 15 marzo: Luca Coclite – Condensation with sensation
19 marzo – 5 aprile: Luciano Maggiore – Stay
Inaugurazione 5 febbraio 2011, ore 19
Adiacenze
via San Procolo, 7 _ Bologna
ORARI dal martedì al sabato dalle 16.00 alle 20
(domenica e lunedì su appuntamento)
ingresso libero