Il primo appuntamento espositivo, 'Michelangelo Architetto nei disegni della Casa Buonarroti' presenta oltre 50 disegni suddivisi secondo i temi di riferimento, dall'edilizia civile a quella religiosa, alle fortificazioni. Il percorso allestito nelle Sale Viscontee offre al visitatore uno sguardo privilegiato sul modo unico e personale che il Buonarroti aveva nell'affrontare l'architettura del secondo '500. Il secondo appuntamento, 'L'ultimo Michelangelo' (in mostra dal 18 marzo) raccogliera' l'ultima produzione artistica e letteraria del Buonarroti.
Per cinque mesi il genio di Michelangelo sarà protagonista al Castello Sforzesco di Milano grazie a due mostre
e a un ciclo di conferenze con i massimi esperti del Buonarroti.
Il progetto Michelangelo al Castello Sforzesco è promosso dal Comune di Milano – Cultura, Direzione
Centrale Cultura e Direzione Settore Musei, dal Castello Sforzesco, da Palazzo Reale e dall’Associazione
MetaMorfosi, sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il patrocinio del Ministero per i Beni e
le Attività Culturali e della Provincia di Milano.
Il primo appuntamento espositivo, in programma dall’11 febbraio all’8 maggio 2011, dal titolo Michelangelo
Architetto, curato da Pietro Ruschi, nasce da un progetto di Casa Buonarroti e presenta oltre 50 disegni
suddivisi secondo i temi di riferimento – dall’edilizia civile a quella religiosa, alle fortificazioni - attentamente
selezionati al fine di cercare, nella semplicità di uno schizzo o nella complessa stratificazione di un elaborato
di presentazione, i riflessi del percorso ideale di Michelangelo, del suo modo di concepire l’architettura: si
tratta di progetti celeberrimi, ma talora incompiuti se non addirittura mai realizzati come quello per la basilica di
San Giovanni dei Fiorentini a Roma. Nell'occasione sono stati realizzati in 3D alcuni dei grandi progetti
michelangioleschi.
Inoltre, la concomitanza con la mostra “Leonardo architetto” alla Pinacoteca Ambrosiana consente un
significativo confronto tra due giganti della storia dell’arte.
Il percorso allestito nelle Sale Viscontee offrirà al visitatore uno sguardo privilegiato sul modo unico e
personale che il Buonarroti aveva nell’affrontare la materia “architettura” del secondo Cinquecento.
E’ proprio Michelangelo infatti ad iniziare, come negli altri settori della sua arte, un nuovo linguaggio. La sua
attività d’architetto non è precoce come quella di scultore e pittore. Leone X, nel 1513, appena eletto al soglio pontificio, indice un concorso per ultimare la facciata della Basilica di San Lorenzo, lasciata incompiuta da
Brunelleschi. Michelangelo firma il contratto per realizzare il suo progetto, che però, forse per l’eccessiva
complicatezza, non viene mai portato a termine.
In mostra si potranno ammirare gli schizzi e i disegni del progetto per la Basilica romana.
E’ il 1520 quando al maestro viene revocato l’incarico per San Lorenzo. Lo stesso anno il cardinale Giulio de’
Medici, futuro Clemente VII, gli affida la realizzazione di una cappella funebre nella medesima chiesa,
destinata ad accogliere le spoglie di uomini illustri. La “Cappella Medicea” detta sagrestia Nuova verrà
documentata in mostra da otto disegni.
Quasi contemporaneamente alla Cappella Medicea (nel 1523), Michelangelo attende alla Biblioteca
Laurenziana, voluta sempre da Giulio de’Medici, che ormai è già Papa. Il luogo è silenzioso, in modo da
consentire la lettura ed è posto accanto alla Basilica di San Lorenzo, su un lato del chiostro. Nel progetto,
Michelangelo pone massima attenzione ai particolari, studiando persino la perfetta inclinazione dei leggii,
pensando le panche ed i vani per contenere i libri.
Di questo progetto, le Sale Viscontee ospiteranno diciotto disegni.
Nel 1546, alla morte di Antonio da Sangallo il Giovane, Michelangelo viene chiamato a dedicarsi a tutte le
principali opere architettoniche di Roma, dal completamento di Palazzo Farnese alla realizzazione della chiesa
di San Giovanni dei Fiorentini, dalla trasformazione del tepidarium (la parte destinata ai bagni in acqua tiepida)
delle Terme di Diocleziano nella chiesa di Santa Maria degli Angeli alla facciata di Porta Pia e alla
sistemazione del Campidoglio, fino alla direzione dei lavori della fabbrica di San Pietro.
L’impresa della costruzione della Basilica di San Pietro era iniziata anni addietro, sotto la direzione di Donato
Bramante. Morto lui, nel 1514, gli era succeduto Raffaello, il cui posto, alla scomparsa, era stato preso da
Antonio da Sangallo il Giovane. Alla morte di quest’ultimo, Michelangelo viene chiamato a Roma da Paolo III.
L’artista critica l’operato del suo immediato predecessore ed intende ritornare a quella che egli definisce la
“verità”, cioè il progetto del Bramante. In realtà, del Bramante rimane solo l’idea originaria, costituita dalla
pianta centrale, raccordata da un ambulacro quadrato e sormontata da una cupola centrale. L’impostazione
michelangiolesca è del tutto originale. Egli predilige spazi interni maestosi - la cupola di 42 metri che compete
con il Pantheon - e un perimetro curveggiante.
A Milano saranno esposti gli studi sulla sezione della cupola.
Analizzare il Buonarroti architetto comporta alcune difficoltà: è estremamente complesso, se non impossibile,
correlare i disegni con le diverse indicazioni grafiche (appunti, lettere, ecc.) e con altri studi presenti nello
stesso foglio, in quanto Michelangelo era uso a riutilizzarlo, perfino ad anni di distanza. A ciò si può
aggiungere che disegni e schizzi venivano talora eseguiti ruotando il foglio in posizioni diverse, o utilizzando
casualmente il recto o il verso, così da rendere assai difficile stabilire una connessione fra di loro. La
dimensione delle architetture disegnate, così come il loro grado di definizione, variava poi secondo l’arbitrio
dell’artista; raramente era presente un braccio o un modulo a indicare un riferimento in scala.
Sottolinea il curatore Pietro Ruschi: Più che cercare di rintracciare quelle che erano stati i tempi e le matrici
artistiche e culturali della formazione architettonica di Michelangelo, si è qui cercato di comprendere quale
ruolo il disegno - nella sua complessa, a tratti si potrebbe dire caotica, restituzione - svolgesse non solo sotto il
profilo progettuale, bensì anche sotto quello ideale. Per meglio dire, quanto il disegno di architettura
costituisse per Michelangelo un esercizio non solo creativo, bensì un sedimentato percorso interiore in grado
di coinvolgere l’intero ambito intellettuale.
E, in effetti, se, come è stato osservato, l’architettura e la scultura furono per Michelangelo due aspetti di un
unico problema, ovvero quello di trasformare la materia in una forma plastica e dinamica, non può stupire che
tale procedimento sia frutto di una sorta di operazione a strati sovrapposti, dove l’idea, dall’esterno, si modifica
e progressivamente plasma la forma al centro.
Accade così che i disegni che egli eseguì nella sua tarda età divengono lo specchio, o se preferiamo la
somma, di quanto progettato in quelli precedenti e, per molti aspetti, li spiegano e li integrano. Al riguardo,
appare evidente come il progetto per la cupola di San Pietro compendi e suggelli – e, in sostanza, sveli - un
percorso che muoveva dall’esperienza del completamento del tamburo della cupola brunelleschiana di Santa
Maria del Fiore e passava attraverso quella della cupola della Cappella Medicea di San Lorenzo. E’
opportuno, tuttavia, ripetere che tutto ciò non vuol dire che esiste la possibilità di scorgere un percorso lineare
nella produzione architettonica di Michelangelo. Egli progettava attraverso una sorta di memoria ideale
assolutamente estranea alla successione cronologica: studi e ricordi lontani, esperienze passate si
sommavano a quelle recenti e a nuove idee in un divenire libero e autonomo sul piano creativo.”
“L’arte di Michelangelo è la sua tensione all’infinito – spiega l’assessore alla cultura del Comune di Milano
Massimiliano Finazzer Flory -, il che non equivale a quel “carattere di non finito” che spesso e, non senza
equivoci, a lui è stato associato. Nelle mostre al Castello Sforzesco progetto ed esecuzione sono indagati con
particolare attenzione alle tecniche e con l’intento di mettere in luce nel corso degli anni lo stile di un artista di
indiscusso valore. Un artista – prosegue Finazzer Flory - che unisce forma e sostanza, letteratura e scultura,
lavorando sull’uomo e sul divino che lo abitano”.
“Per il periodo che va dal 18 marzo all'8 maggio, e cioè per cinquanta giorni – ha dichiarato l'on. Pietro Folena,
Presidente di MetaMorfosi che organizza i due eventi- al Castello Sforzesco saranno esposti più di 100 disegni
autografi di Michelangelo, oltre a quel capolavoro immenso che è la Pietà Rondanini. Michelangelo al Castello
è uno dei massimi eventi mondiali dedicato al grande genio del Rinascimento”.
Il secondo appuntamento espositivo, L’ultimo Michelangelo, nato da un'idea del Settore Musei e del Castello
Sforzesco per la cura di Alessandro Rovetta, raccoglierà dal 18 marzo al 19 giugno 2011 intorno capolavoro
di Michelangelo, la Pietà Rondanini, l’ultima produzione artistica e letteraria del Buonarroti.
I cataloghi saranno pubblicati da Silvana Editoriale.
In occasione delle due mostre le Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco e l’Associazione Culturale Sala
delle Asse organizzano una serie di conferenze di introduzione e approfondimento all’attività di Michelangelo,
a ingresso libero, che si svolgeranno nella Sala Studio della Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli, al
Castello Sforzesco, secondo questo calendario:
Martedì 8 febbraio (ore 17.30), Maria Teresa Fiorio: La Pietà Rondanini e il restauro
Martedì 15 febbraio (ore 17.30), Pietro Marani: Leonardo e Michelangelo sulle fortificazioni
Martedì 22 febbraio (ore 17.30), Pier Luigi De Vecchi: Michelangelo: frammenti e spunti per un autoritratto
Martedì 1° marzo (ore 17.30), Alessandro Rovetta: Presentazione della mostra “ L’ultimo Michelangelo”
Milano, febbraio 2011
Immagine: Michelangelo Buonarroti (Caprese 1475-Roma 1564), Studi di varianti per la scala del ricetto della Biblioteca Laurenziana, profili di basi di colonne, studi di figure, matita rossa, matita nera, penna e inchiostro, mm 396 × 280, Firenze, Casa Buonarroti
Ufficio stampa mostra
CLP Relazioni Pubbliche
T. +39 02 433 403 / +39 02 3657 1438 – F. +39 02 481 3841
press@clponline.it
Metamorfosi
T. +39 06 83600145 / 146 – F. +39 06 83600147
Ufficio stampa Comune di Milano
Francesca Cassani
tel. 0288450177
francesca.cassani@comune.milano.it
Elena Conenna
tel. 0288453314
elenamaria.conenna@comune.milano.it
Conferenza stampa: giovedi 10 febbraio alle ore 10
Michelangelo Architetto nei disegni della Casa Buonarroti
Castello Sforzesco (Sale Viscontee)
piazza Castello, 1 - Milano
11 febbraio – 8 maggio 2011
L'ultimo Michelangelo. Disegni e rime attorno alla Pietà Rondanini
Castello Sforzesco (Sala 15)
piazza Castello, 1 - Milano
18 marzo – 19 giugno 2011
Orari: Da martedì a domenica 9.00 – 17.30
Ultimo ingresso ore 17.00
Ingresso: euro 6 intero; euro 3 ridotto studenti, over 65 e convenzioni;
Il biglietto è comprensivo anche della visita ai Musei del Castello