Un progetto che riunisce lavori di Emanuela Fiorelli, Elena Modorati e Paola Pezzi. Ognuna di loro presenta un'installazione e 4 opere di medie e grandi dimensioni. Concepita come un organismo omogeneo composto, la mostra sottolinea processi e individualita' uniche nel rispetto delle singolarita' formali delle tre artiste.
a cura di Atto Belloli Ardessi e Ginevra Bria
Mercoledi 9 febbraio alle 18.30, alla galleria Fabbri Contemporary Art inaugura la mostra Corpi senza, progetto che riunisce lavori e installazioni di Emanuela Fiorelli, Elena Modorati e Paola Pezzi.
Ognuna di loro presenterà un'installazione e quattro lavori di medie e grandi dimensioni. Concepita come un organismo omogeneo composto da bianchi e neri, la mostra presenta tre tipologie di opere e sottolinea processi e individualità uniche nel rispetto delle singolarità formali delle tre artiste.
Emanuela Fiorelli (1970, Roma) presenta corpi senza fine, opere che appartengono ad una nuova serie di lavori detti Installativi dove l’artista complica e chiarisce l’ambiguità del vedere fotografando corpi architettonici come porzioni di realtà estruse dal filo.
Le sue protesi lineari risultano strutture libere, gabbie a mezz'aria, telai ottici marcati da fili di cotone ed elastico racchiusi dietro la superficie trasparente di teche leggere. Complessioni frammentate che all'occhio assumono le proporzioni di rapidi pieni e vuoti esperienziali. Nello spazio dedicato alle sue opere, l'equilibrio si concentra sull'insistenza di masse proporzionali composte dalla geometria della finitudine. Ombra vettoriale dalla consistenza alterata.
Elena Modorati (1969, Milano), propone la lettura di corpi senza nome, parole affogate nel segno, nella consistenza della carta e nella profondità della cera. Le tavole dell'artista milanese sono superfici acrome concepite come reperti di scritture oniriche. L'artista traspone la cera su volumi e supporti sottili. Icone senza più immagini, sculture che hanno oltrepassato il proprio nome diventando semplici passaggi. I suoi frammenti dal peso aereo affidano ad una saggia costituzione formale il loro carattere di materia trascendente. In mostra, corpi senza nome si trasformano in meteoriche pietre miliari, segnavia di un viaggio astratto che non è mezzo per raggiungere alcuna meta, ma che si trasforma in un sentiero dalla direzione immaginaria.
Paola Pezzi (1963, Brescia), mette, infine, in scena corpi senza vuoto. I suoi ricami solidi sono applicati a parete come specchi dalle fisionomie geometriche, come sagome di feltro ripetitive. Zolle circoscritte da aree concentriche, righe organiche dissolte nella ripetizione simultanea. I lavori emergono come simboli ipnotici, vertici e apici scuri che conglobati gli uni con gli altri invitano l'occhio a partecipare del processo visivo non tanto in qualità di spettatore ma come viaggiatore interno, dall'andatura inarrestabile. I lavori esposti, infatti, partecipano dell'esperienza visiva sia come soggetti delimitatori di spazio che come oggetti significanti, amplificando la fisicità di ogni risvolto formale in catene metaforiche dalla regolarità centripeta.
Immagine: Emanuela Fiorelli
Inaugurazione Mercoledi 9 febbraio alle 18.30
Fabbri Contemporary Art
via Antonio Stoppani, 15/c, Milano
orario: martedì a sabato 15.30-19.30 - lunedì chiuso - mattina su appuntamento
ingresso libero