Centro di documentazione della ricerca artistica contemporanea Luigi Di Sarro
Roma
via Paolo Emilio, 28
06 3243513 FAX 06 83391277
WEB
Fumo
dal 10/2/2011 al 4/3/2011
mart-sab 17-20

Segnalato da

Centro Luigi Di Sarro




 
calendario eventi  :: 




10/2/2011

Fumo

Centro di documentazione della ricerca artistica contemporanea Luigi Di Sarro, Roma

Una mostra a tre - un confronto fra autori di area concettuale - che si configura come un dialogo su un tema scomodo, a prima vista non centrale e non del tutto 'estetico' e piacevole: il fumo. Opere site specific e installazioni di Pino Boresta, Cesare Pietroiusti, Paolo Residori.


comunicato stampa

a cura di Claudia Colasanti

FUMO è una mostra a tre - un confronto fra autori di area concettuale - che si configura come un dialogo su un tema scomodo, a prima vista non centrale e non del tutto ‘estetico’ e piacevole. Il fumo, anche e soprattutto quello emesso dal tabacco contenuto nelle sigarette, è per taluni un vizio, un’abitudine, ma può diventare una compulsione, un tic, una gestualità perversa, una vera e propria malattia.

Per Paolo Residori, cui si deve l’intuizione della mostra, la sigaretta (e il suo residuo, il mozzicone) rappresenta un assillo quotidiano, diventato con il tempo un tappeto visivo deformato. La sua ossessione si è mutata nella consapevolezza di voler identificare un colpevole definitivo nel corpo di quel frammento maleodorante. La ‘cicca’ diventa, nella grande installazione realizzata appositamente per gli spazi della galleria e negli scatti fotografici (composti e organizzati grazie ad una paziente raccolta di scarti inquinanti), la testimonianza di un delitto, l’emblema del male, della dipendenza, di gran parte dell’inquinamento globale del pianeta.

Sigarette consumate e mozziconi sono al centro anche del prelievo di Pino Boresta, che anni fa realizzò il R.A.U. (Ritrovamenti Arteologici Urbani), intervento che consisteva nel recupero di reperti fra i microrifiuti urbani delle strade di Roma. Boresta, che è un non-fumatore, in mostra attenderà che i visitatori fumatori gli consegnino il loro ultimo mozzicone e fornirà loro un certificato autografato, con la scritta “..SOLO PER FUMATORI… QUESTA NON è LA MIA ULTIMA SIGARETTA”.

Un approccio distante dai precedenti, che riesce a tradurre una sostanza residua come il fumo di candela in un’astrazione poetica, è quello di Cesare Pietroiusti. Si tratta di una serie di disegni su carta (una parte di cento esemplari numerati e firmati) densi di toni fra il grigio e il marrone scuro, i cui proventi verranno interamente devoluti all’Associazione Alzheimer di Roma.

Pino Boresta è nato nel 1962 a Roma, dove vive e lavora. Il suo lavoro è incessante e capillare, urbanamente onnipresente: il suo viso deformato da smorfie è impresso su muri, cartelloni pubblicitari, insegne stradali, pali della luce, semafori. Il ritratto di Pino Boresta è ovunque nelle città, per ricordarci l’esistenza di sé e della sua irrequietezza artistica ed esistenziale: ci invita a reagire, a rispondere, ad insultare, se necessario. Boresta agisce da provocatore e da raccoglitore: è un catalogatore umano di oggetti, scarti, tracce, idee e persino residui umani e spazzatura. Un lavoro costante che si sviluppa proprio in direzione dell’ossessione: verso l’ identità, il lavoro e i gesti quotidiani.

La ricerca artistica di Cesare Pietroiusti (Roma, 1955) esprime interesse per le situazioni paradossali o problematiche nascoste nelle pieghe della ordinarietà dell'esistenza - pensieri che vengono in mente senza un motivo apparente, piccole preoccupazioni, quasi-ossessioni considerate troppo insignificanti per diventare motivo di analisi, o di auto-rappresentazione. Tutto ciò lo ha portato ad esplorare scelte e intenzioni formulate da altri, nonché a cercare di fare proprie tali scelte altrui. Negli ultimi anni il suo lavoro si è concentrato soprattutto sul tema dello scambio e sui paradossi che possono crearsi nelle pieghe dei sistemi e degli ordinamenti economici. A partire dal 2004 ha distribuito gratuitamente decine di migliaia di disegni individualmente prodotti e firmati; venduto storie; ingerito banconote al termine di un’asta per poi restituirle al legittimo proprietario dopo l’ evacuazione; organizzato ristoranti in cui al termine del pasto, invece di pagare, si ricevono i soldi del prezzo del cibo scritto sul menu, allestito mostre in cui le opere sono in vendita non in cambio di denaro, ma delle idee o delle proposte dei visitatori.

Paolo Residori è nato a Roma nel 1953, città dove vive e lavora. La sua visione geometrica del mondo deriva dalla grafica editoriale, che lo impegna sul versante lavorativo. Dopo il 2000 la sua pittura si sposta dalla struttura del ritmo scandito a nuove modalità espressive. Una produzione da cui emerge anche una tendenza meditativa, sempre più collegata a soggetti sociali: le grandi forme astratte sono rappresentazioni di un reale contraddittorio e sfaccettato. Un atteggiamento quasi spregiudicato nell’ignorare mode e tendenze, che gli ha permesso di guardare con interesse in tante direzioni per poi imboccare esclusivamente la strada dell’istinto. Lo stesso motivo che lo spinge, in questo periodo, a misurarsi con nuove forme installative: come nella pittura non ha mai smesso di rinnovarsi, ora l’urgenza di esprimere un’ emergenza sociale non più trascurabile crea un sorprendente incontro con la tridimensionalità. Nata da uno stato di irrequietezza mentale nei confronti del crescente degrado ambientale, Residori ora crea metafore visive di grande impatto, che si esplicitano in un’incisiva critica ideologica nei confronti del consumismo. Una scelta rilevante, che lo induce a presentare materiali tra i più imprevedibili, e che sancisce il delicato passaggio che intercorre tra l'idea e la sua realizzazione.

R.A.U. (Ritrovamenti ARTEologici Urbani)
Ho realizzato il mio primo R.A.U. (Ritrovamenti ARTEologici Urbani) il 5 e il 10 luglio 1995, partendo dalla fontana della Barcaccia in piazza di Spagna (alle ore 18,30) e in tutta la zona del tridente nelle vie sotto elencate. Un intervento che consisteva nel recupero di reperti fra i microrifiuti urbani delle strade di Roma. Gli oggetti trovati sono stati in un primo tempo riuniti in vari sacchetti a seconda del luogo di ritrovamento (piazza o via) e in seguito assemblati e incollati su vari cartoncini (anch’essi di recupero) sempre divisi secondo il luogo del ritrovamento. Fra essi sono state rinvenute numerose cicche di sigaretta.

Le vie e le piazze interessate sono state le seguenti:
piazza di Spagna via delle Carrozze, via del Babuino, via della Croce, via Margutta, piazza del Popolo, via del Corso, via Vittoria, piazza Augusto Imperatore, via dei Greci, via di Ripetta, via di S. Giacomo, via Condotti, via Gesù e Maria, via Borgognona, via Laurina, via Frattina, via della Fontanella, via della Vite, via della Mercede.

Pino Boresta Roma, gennaio 2011

Inaugurazione: venerdì 11 febbraio dalle ore 18.30

Centro Documentazione e Ricerca Artistica Contemporanea Luigi Di Sarro
via Paolo Emilio, 28 - Roma
orario: dal martedì al sabato ore 17 - 20
ingresso libero

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Carla Cacianti
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