Per la prima volta una mostra ha voluto centrare la propria ricerca sulla predilezione di Lucio Fontana per i linguaggi barocchi. La mostra di Tino Stefanoni intende tracciare un profilo antologico in grado di lineare la precoce e tempestiva lungimiranza creativa dell'artista in ordine agli sviluppi e agli enigmi dei moderni modelli di comunicazione.
Giorgio Cortenova, direttore di Palazzo Forti, presenta le mostre:
Con questa mostra dedicata all'opera di Lucio Fontana si è inteso contribuire a quell'approfondimento di studi e di ricerche che, magistralmente avviato da ormai molti anni, può oggi procedere con una serie di focalizzazioni mirate ad una maggiore comprensione dei motivi di fondo sottesi al suo linguaggio.
La straordinaria grandezza dell'arte di Fontana, ed il fascino che ne alimenta gli esiti, rappresentano alcune delle pagine più alte della storia del nostro tempo. Fontana è transitato tra noi in punta di piedi, ma con deciso anticonformismo creativo; ha intessuto rapporti di gentilezza pari al sentimento lirico e poetico che ne ha alimentato l'ardire stilistico; ci ha infine lasciato un patrimonio di cultura e di sensibilità che ci aiutano a sentirci cittadini del mondo in un contesto di serena dialettica internazionale.
Per la prima volta una mostra ha voluto centrare la propria ricerca sulla predilezione dell'artista per i linguaggi barocchi, rivendicando la continuità con cui questi si estendono fino alle estreme conseguenze dei famosi "tagli"; ma, al tempo stesso, ha voluto sottolineare la particolarità di un dinamismo che si esprime nella concentrazione psicofisica e nella silenziosa "attesa" dell'azione. Si è infine introdotta nell'impalpabile ma emozionante enigma barocco della metafora, che rappresenta il cuore pulsante dell'arte di Lucio Fontana.
Tutto ciò non era impresa facile. Se un risultato esauriente possiamo sperare di avere raggiunto, ciò si deve alla collaborazione di quanti hanno inteso l'autenticità di un simile disegno teorico ed espositivo. E' dunque con sincera riconoscenza che voglio ringraziare quanti hanno partecipato al comitato scientifico, quanti hanno collaborato con contributi analitici, quanti hanno messo a disposizione opere, idee e preziosi entusiasmi.
La liricità , l'ironia, la volontà di raccontare per immagini, che da sempre caratterizzano il linguaggio di Tino Stefanoni, costituiscono ormai un universo di segni e di logotipi di rara continuità ed intensità . Questa mostra intende tracciare un profilo antologico in grado di lineare la precoce e tempestiva lungimiranza creativa dell'artista in ordine agli sviluppi e agli enigmi dei moderni modelli di comunicazione.
Presto ti accorgi che la fiabesca poesia delle immagini scaturisce dalla capacità dell'artista di rinvenire un segreto livello intimo e privato negli stilemi della comunicazione "di massa", ieri, e "globale" oggi: dalla segnaletica agli "emoticons", termine con cui ci è parso opportuno ed intrigante sintetizzare questa esposizione.
Gli "emoticons" di Stefanoni non solo si propongono come proposizioni o racconti contratti nella sintesi cara alla comunicazione digitale, ma sembrano a me finalizzati ad arrischiare la propria sopravvivenza nelle tempeste dei consumi veloci: enigmatici portabandiera della "differenza" e dell'inalienabilità che contraddistingue l'arte.
In questa interrogante magia del linguaggio la mostra sviluppa un dialogo ricco di fascino e d'inusitate sorprese emotive.
Nell'immagine opera tratta da emoticon , Tino Stefanoni
LUCIO FONTANA:
Periodo espositivo dal 26 ottobre 2002 al 9 marzo 2003
TINO STEFANONI:
Periodo espositivo dal 26 ottobre 2002 al 26 gennaio 2003
orario 9.30 - 19.00
chiusura biglietteria ore 18.00
apertura dal martedì alla domenica
riposo il lunedì, il 25 dicembre 2002 e il 1 gennaio 2003
costo biglietto : intero 7 euro, ridotto 5 euro, scuole 4 euro, gratis per bambini con meno di 6 anni.
Visite guidate su prenotazione
ASTER Archeologia Storia Territorio srl
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