La pittura di Wanjau e' secca, spiacevole, senza fronzoli. Una 'bad painting' dove la forza sta nel segno duro e impreciso. Manzi concepisce invece il video come un qualcosa di antinarrativo, una sorta di pittura in movimento.
Peter M. Wanjau
18 febbraio 2011 - 18 marzo 2011
Uno degli artisti più rappresentativi dell’arte contemporanea africana arriva a Napoli, dopo aver partecipato alla Terza Biennale di Malindi, con una mostra dal forte connotato sociale che sarà visitabile fino al 18 marzo 2011.
Peter M. Wanjau nasce a Sipili, Laipikia (Kenya), nel 1968. Comincia giovanissimo a dipingere e a scolpire e nel 1994 raggiunge la Malindi Artist’s Proof insieme a Richard Onyango, David Ochieng, Cheff Mwai, Abdallah Salim, John Nzau. A partire dal 1996 inizia a realizzare una serie di sculture a forte tematica sociale, che sono consone anche alla sua attività di sindacalista. Fra tutte va ricordata la tavola in legno a forma di bara che reca la scritta “Aids Killing”. Il messaggio è universale: l’Aids, come la circoncisione, la guerra, sono la faccia vera dell’Africa di Wanjau, l’unica che meriti di essere posta sotto gli occhi del mondo. Le sue opere vengono esposte nel 2000 alla grande mostra “Il ritorno dei Maghi” nel Palazzo dei Sette di Orvieto, ma la sua consacrazione come artista internazionale avviene alla Biennale di Venezia del 2001, dove viene invitato a esporre da Harald Szeemann nella ‘Platea dell’Umanità’.
La sua è una pittura secca, spiacevole, senza fronzoli. Una ‘bad painting’ dove la forza sta nel segno duro, impreciso, nei fondi anonimi: una forza dove l’idea poetica sovrasta l’esecuzione. Dipinti estremamente espressivi, carichi di energia, con una durezza esecutiva che va da George Grosz a Clemente.
Inaugurazione venerdì 18 febbraio 2011, ore 18
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Salvatore Manzi. Aria limitata
Nell'ambito del progetto “L’arte in Crisi” per la FLY PROJECT della Galleria Franco Riccardo Artivisive
19 febbraio 2011- 14 marzo 2011
Continua con la “Crisi Economica” il progetto “L’arte in Crisi” nella FLY PROJECT della Galleria Franco Riccardo Artivisive. Il secondo appuntamento di questo percorso che si propone di indagare, attraverso una serie di mostre personali, tanto la “crisi” dell’arte stessa, quanto la “crisi” di altri ambiti per mezzo del linguaggio artistico, è per il 19 febbraio 2011 alle ore 12 con “Aria limitata” di Salvatore Manzi.
L’artista concepisce il video, in polemica con la subalternità al linguaggio cinematografico di tanta produzione videoartistica contemporanea, come un qualcosa di assolutamente antinarrativo, come una sorta di pittura in movimento. Tali principi sono pienamente operativi nel video “Aria limitata”, ove è conseguito un peculiare intreccio tra personale e politico. Il proprio disagio abitativo diviene infatti un motivo in grado di rimandare ad una condizione sociale più generale. Il senso di drammaticità risulta amplificato dalla struggente traccia sonora di Giuseppe Fontanella, chitarrista dei 24 Grana.
Il progetto L’arte in Crisi” è curato dal critico Stefano Taccone con il contributo del poeta Gabriele Frasca e del musicista Carlo Mormile.
Salvatore Manzi nasce nel 1975 a Napoli. Interessato fin dagli esordi all'assenza dell'autore nell'opera d'arte contemporanea, dal 1999 al 2002 intraprende, insieme all'artista Angelo Rossi, un difficile percorso di azzeramento creativo. In seguito si volge ad una ricerca più ampia e nei suoi lavori, prettamente video, compaiono numerosi riferimenti al disagio sociale, alla psichiatria, alla politica, alla libertà d'informazione. Nel 2006, in seguito alla conversione alla fede evangelica, nei suoi lavori compaiono numerosi riferimenti spirituali. Vive e lavora a Casalnuovo di Napoli.
Ufficio Stampa: Alessandra Savastano
320 97 76 814
081 42 88 249
Immagine: Salvatore Manzi - Aria limitata
Proiezione di “Aria limitata” di Salvatore Manzi Sabato 19 febbraio 2011, ore 12
Galleria Franco Riccardo Artivisive
Piazzetta Nilo, 7 II piano, Napoli
Orari: dal lunedì al venerdì dalle 11 alle 20
Ingresso libero