Betrachtungsapparat - Apparati per la visione. Le opere in mostra rappresentano una riflessione sui meccanismi della visione che prende spunto dal luogo piu' congeniale per un artista: il suo studio.
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La Sara Asperger Gallery di Berlino è lieta di ospitare Betrachtungsapparat - Apparati per la visione, esposizione personale di Vito Pace.
Le opere in mostra rappresentano una riflessione sui meccanismi della visione che prende spunto dal luogo più congeniale per un artista: il suo studio.
Ponendo come punto di riferimento L'atelier du peintre di G. Courbet, in cui il pittore si ritrae all'interno del proprio studio mentre dipinge, Pace opera un rovesciamento e pone l'accento sugli apparati naturali e artificiali preposti al vedere e sulla relazione tra spazio artistico, connotazione dell'ambiente e rappresentazione nell'arte. La ricerca dell'artista si articola lungo tre momenti: Erasmusstrasse, Atelier Berlin e Turn to Stone. Il punto di partenza è la serie Erasmusstrasse in cui lo studio di Pace a Pforzheim viene svuotato dalle sue prerogative di ambiente di lavoro e creazione per diventare luogo evocativo di un'azione politica, visibile solo dall'esterno. L'artista può ritrarlo solo standone fuori, operando quindi una dislocazione spiazzante tra luogo dell'arte e fare artistico.
Tale visione trova un contraltare in Atelier Berlin, la cui serie viene realizzata in due momenti distinti. Nel primo, l'oggetto della rappresentazione è lo spazio esterno allo studio berlinese dove Pace ha vissuto in occasione di una residenza d'artista. Per indirizzare lo sguardo Pace si serve di una sorta di camera oscura da lui stesso costruita, che, posta alla finestra, gli fornisce un'inquadratura delimitata dell'area fuori dall'atelier. Nel secondo momento, Pace punta il medesimo apparecchio nel Treptower Park di Berlino, mantenendo la stessa inclinazione che esso aveva nello studio, e ritrae il paesaggio.
La chiusura del percorso –o per altri versi la sua origine- è Turn to stone, che riproduce il processo classico di osservazione dell'opera d'arte da parte dello spettatore, invitato a guardare attraverso due fori un ambiente fittizio, ricostruito per lui all'interno della scultura.
La ricerca relativa ai processi della visione coinvolge quindi attivamente lo spettatore e, attraverso l'oggettivazione dei mezzi tecnici e la varietà di media usati per realizzare le singole opere, diviene riflessione sul significato più intrinseco del fare arte.
Il catalogo è realizzato dalla casa editrice indipendente Baustellenbüro:
“Betrachtungsapparat”, Testo di Oliver Brokel (in tedesco e inglese), pag. 36, 20€
Inaugurazione 18 febbraio ore 19
Sara Asperger Gallery
Sophienstrasse, 18 - Berlin
Mer-sab 12.00-18 e su appuntamento
Ingresso libero
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The Sara Asperger Gallery, Berlin, is glad to host Betrachtungsapparat - Viewing Apparatus, a solo exhibition by Vito Pace.
The artworks represent a reflection of the vision mechanisms inspired by the artist´s more congenial place: his atelier.
Taking as a point of reference G. Courbet’s L'atelier du peintre, where the painter represents himself inside his atelier while painting, Pace reverses the situation and emphasizes the natural and artificial viewing apparatus and the relationship between the artistic space, traits of surrounding and the representation of art.
The artist´s research consists of three steps: Erasmusstrasse, Atelier Berlin and Turn to Stone. The starting point is Erasmusstrasse, where Pace´s atelier in Pforzheim is deprived of its feature as a working and creation environment, to become an evocative place for a political action, but this is only evident from the outside. So the artist too can depict it only from the outside, performing a puzzling displacement between artistic environment and artistic creation.
This vision has his counterpart in Atelier Berlin, a series carried out in two different times. In the first one, the object of representation is not Pace´s atelier, but a distinct place where he lived during an artist-in-residence. In order to direct the look, Pace uses a kind of a self-made camera obscura that, placed on the window, gives him a bounded framing of the atelier´s outside area. In the second one, Pace points the same device at the Treptower Park in Berlin, with the same inclination used in the atelier, and he reproduces the landscape. The final step of the research – or, for other ways, its origin - is Turn to stone, which reproduces the classic process of artwork direct observation by the viewer, who is asked to look through two holes in a fictitious place built for him inside the sculpture. The research on the eyesight processes actively involves the viewer him/herself and becomes a reflection on the more essential meaning of art creation through the objectification of the technical devices and the variety of the media used to create the different works.
The catalogue is published by the indipendent publishing house Baustellenbüro:
"Betrachtungsapparat", Text by Oliver Brokel (in German and English), pag. 36, 20€
Vernissage: Friday 18th February 2011, 7 p.m.
Sara Asperger Gallery Berlin
Sophienstrasse, 18 - Berlin
Opening hours: from Wednesday to Saturday 12 p.m. - 18 p.m. and on appointment.
Ingresso libero