Il vento nel segno. 'Sono anni, ormai, che Raf Ianzano dipinge. Ma cio' nonostante il 'sacro ardore' della pittura non accenna diminuire. Anzi. Si fa sempre piu' pressante, sempre piu' insistente. Diventa una faccenda che parte dallo stomaco, dalla piu' profonda intimita', e divampa in un gesto irrefrenabile, attraverso le mani, il pennello, il colore, sulla tela.' Marilina Di Cataldo
Il vento nel segno
a cura di Adelinda Allegretti
Testo desunto dal catalogo:
"Sono anni, ormai, che Raf Ianzano dipinge. Ma ciò nonostante il "sacro ardore"
della pittura non accenna diminuire. Anzi. Si fa sempre più pressante, sempre
più insistente. Diventa una faccenda che parte dallo stomaco, dalla più profonda
intimità , e divampa in un gesto irrefrenabile, attraverso le mani, il pennello,
il colore, sulla tela. Così dalle prime opere in cui, seppure già con contorni
non netti e decisamente sfaldati, si riconoscono ancora i paesaggi, le colline,
una figura o una natura morta, pian piano le opere di Raf diventano più
istintive, più gestuali. Non immediate, però. L'artista parte sempre, infatti da
un dato reale o da una situazione oggettiva.
Poi, una volta definito il
soggetto, lo stravolge con pennellate nervose, segni veloci, con una libertà di
movimento e di azione che negli ultimi tempi è diventata così pregnante che il
pennello non gli basta più. Ha bisogno di sentire che la sua forza, la sua
carica interiore si trasmetta sulla tela senza mezzi intermedi e dunque spalma
direttamente qua e là , dove la struttura del quadro lo richiede, il colore con
le dita. Ecco allora che la forma, prima cercata, e pur sempre rintracciabile,
viene a mano a mano distrutta e ciò che risalta in ultimo sulla tela è l'urgenza
del gesto. L'universo pittorico di Raf Ianzano vive in questo momento sotto il
segno del dinamismo e del movimento.
La sua pittura (così come i suoi disegni)
sono attraversati dal segno istantaneo che è il mezzo mediante il quale
l'artista riesce a "far succedere" qualcosa.
Le sue opere si appropriano di uno
spazio in cui i colori si fanno largo, sformando le forme, cercate al di lÃ
delle loro dimensioni e delle loro apparenze, in una ricerca continua, costante
e determinata. Il buio, i toni scuri diventano il pretesto per cercare la luce:
qualcosa prende corpo, ma subito viene rotto, come ne L'orchestra o nel
Suonatore al pianoforte. Per quanto i titoli, in queste opere, non siano
importanti è interessante notare come non sia un'"emozione" a dare l'impulso
alla pennellata, ma è piuttosto un momento, una condizione particolare,
un'immagine definita che fa vibrare la sua sensibilità . Ianzano è un pittore in
costante crescita. Si è imbarcato in un viaggio in cui ha deciso di navigare a
vista. Le sue tele sono il frutto di una indagine che non si ferma: ha voglia di
sperimentare e di far uscire allo scoperto quella necessità interiore che non si
accontenta facilmente, che non trova consolazione in un quadro misurato e
"leccato". La grande alchimia del colore e dell'azione gestuale si è
impossessata delle sue mani, e a lui non resta altro da fare che dargli sfogo."
Marilina Di Cataldo
Inaugurazione Martedì 29 ottobre 2002 alle ore 18
Sarà presente l'Artista
Orari: 9-12,30/15,30-19,30; chiuso domenica e lunedì.
Immagine: Raf Ianzano, L'orchestra (2002), olio su tela, cm 80x100
Galleria d'Arte Contemporanea Artheos
c.so Monte Cucco, 15 - 10139 Torino
Tel. 011-7412880