29/10/2002
Cento
Palazzo Piossasco, Torino
In occasione della mostra saranno esposte 100 delle opere piu' affascinanti e significative di Ramella, a testimonianza di un percorso creativo maturato dagli anni '70 ad oggi e di un successo che nasce dal gusto per la semplicita', la passione per i ritratti d'anima e l'amore per il teatro.
Glebb & Metzger presenta
100 fotografie di Alberto Ramella 1971-2002
Mercoledì 30 ottobre 2002 alle ore 18.30, presso il Palazzo Piossasco di Rivalba in via Cavour 13 a Torino sarà inaugurata la mostra "CENTO - 100 fotografie di Alberto Ramella 1971-2002".
Alberto Ramella, fotoreporter sociale e di guerra, ritrattista, fotografo teatrale e artistico - dal 1996 è il fotografo ufficiale del Teatro Regio di Torino, accreditato presso numerose testate, è un personaggio profondamente amato dal pubblico torinese ma, soprattutto, affermato a livello nazionale ed internazionale.
In occasione della mostra, che sarà aperta al pubblico dal 31 ottobre al 23 novembre, saranno esposte 100 delle opere più affascinanti e significative di Ramella, a testimonianza di un percorso creativo maturato dagli anni '70 ad oggi e di un successo che nasce dal gusto per la semplicità , la passione per i ritratti d'anima e l'amore per il teatro, dalla responsabilità , volutamente assunta, a garantire la correttezza dell'informazione, malgrado i pericoli e l'intensa drammaticità dei volti e delle situazioni raccontati dalle sue immagini.
L'evento ad alto contenuto culturale, promosso e organizzato da Glebb & Metzger, agenzia di pubbliche relazioni con sedi a Torino e Milano, è un'occasione per contribuire in modo attivo alla diffusione della cultura e per esprimere e rafforzare il radicamento dell'agenzia sul territorio cittadino.
La mostra è realizzata con il contributo di AXA Assicurazioni e Investimenti.
Ufficio Stampa: Maria Luisa de Lillo e Daniele Milano
Glebb & Metzger: via Papacino, 3 - 10121 Torino Tel. 011-5618236 Fax. 011-5637506
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CENTO
100 fotografie di Alberto Ramella 1971-2002
La mostra
Sono convinto che la fotografia è una forma espressiva in grado di toccare corde emotive profonde, evocare sentimenti antichi e lasciare un'impronta decisiva.
Così come decisivo è lo scatto della fotocamera che proprio in QUEL momento realizza QUELLA particolare fotografia.
Si diceva che la fotografia può cambiare il mondo, io invece penso che delle brutte fotografie non possono che peggiorarlo…
La mostra di cui sopra vuole percorrere il cammino di trentuno anni di lavoro.
Si può chiamare lavoro il mestiere del fotografo? Certo che la passione è necessaria, così come lavorare, ma considero un grande fortuna fare un mestiere che amo e che mi ha dato molto, soprattutto in termini di rapporto con gli altri e con la vita.
Gli argomenti trattati nella mostra sono molteplici, dalla fotografia di guerra, al reportage sociale, ai ritratti, il teatro, le immagini cosiddette creative:… tutte queste cose fanno parte della mia anima di fotografo, che in questi anni ha sempre cercato di diversificarsi e di affrontare nuove esperienze.
In un mondo in cui è richiesta la specializzazione ho badato a non specializzarmi affatto convinto che il momento decisivo di cui si parlava prima esiste in ogni istante ed in ogni fotografia…
Proprio per questo motivo la scelta di "cento" fotografie più che illustrare il passato del mio lavoro ne racconta il presente e come oggi intendo il mestiere del fotografo, alla luce dei miei primi trentuno anni di fotografia.
ALBERTO RAMELLA
Palazzo Piossasco di Rivalba
via Cavour 13 a Torino