Round about. Secondo appuntamento di Dissonanze transitorie, ciclo tematico di approfondimento, ideato dal critico Loredana Rea con l'intento di riflettere sul bisogno di contaminazione.
La mostra, è il secondo appuntamento di Dissonanze transitorie, ciclo tematico di approfondimento, ideato dal critico Loredana Rea con l’intento di riflett2ere sul bisogno di contaminazione, che sembra caratterizzare in maniera assolutamente determinante la ricerca contemporanea, intesa non solo come volontà di uscire da canoni espressivi e tecnici considerati tradizionali per raggiungere una maggiore libertà di azione, ma anche come necessità di focalizzare l’attenzione su dettagli che altrimenti sfuggirebbero, per tracciare i confini di un territorio ampio in cui prospettive differenti trovano sempre nuove declinazioni.
Nel periodo compreso tra febbraio e giugno sei artisti – Giuliano Mammoli, Elena Nonnis, Elettra Cipriani, Anna Maria Fardelli, Elisabetta Diamanti e Minou Amirsoleimani – diversi per formazione e scelte operative, si confrontano per evidenziare l’importanza di una pratica di continuo e ricercato sconfinamento, strettamente connessa alle molteplici e talvolta transitorie dissonanze di metodo, di progetto, di strumenti e di idee. Quello proposto è dunque un percorso assolutamente permeabile in cui gli artisti invitati presentano le loro opere come i segni inequivocabili della complessa articolazione di un mosaico linguistico capace di creare interessanti commistioni, raffinate decontestualizzazioni e seducenti alterazioni, con l’obiettivo di rendere manifesta la complessità di questo nostro tempo.
Per questa esposizione Elena Nonnis presenta un percorso complesso: ha intessuto la trama delle proprie emozioni all’interno dello spazio della galleria. Ha cominciato con un nodo, un piccolo nodo, come quelli che faceva da bambina per ingannare il tempo. E poi a quello ne sono seguiti altri, molti metri di nodi che si avvolgono su se stessi, perché come dice l’artista “i nodi segnano l’esistenza e diventano ricordi, diventano legami, diventano tempo”. A Fuori Centro i nodi hanno finito per diventare una matassa scura che invade la galleria a tracciare un percorso che si raggomitola su se stesso per perdersi e ritrovarsi, come in un labirinto, magari senza mai trovare il bandolo della matassa.
Sulle pareti poi piccole opere su carta che partono dall’essenziale, dal filo nero, sostanza di ogni pensiero. Fili ordinati e al contempo disordinati compongono un discorso leggero nei toni, ma incisivo nei contenuti, perché la storia raccontata per frammenti da Nonnis si basa su un contatto profondo con la propria intimità, sfiorando con insospettata levità le incertezze di ogni esistenza. Ciascuno allora dovrà mettersi in una condizione di ascolto e accoglienza, pronto ad assistere a una vicenda che piano piano si dispiega sotto i propri occhi.
A corollario un breve video di animazione in cui i fili diventano segni, che si aggregano e separano seguendo il ritmo di un flusso sempre diverso, familiare oppure straniante.
Inaugurazione 22 febbraio ore 18
Studio Arte Fuori Centro
via Ercole Bombelli, 22 - Roma
Dal martedi al venerdi dalle 17 alle 20
Ingresso libero