Isole recluse. Ottologia della villeggiatura. L'artista continua la sua ricerca sull'idea di luogo e sulle modalita' di rappresentazione e percezione dello stesso. In galleria una serie di carte geografiche dell'I.G.M. raffigurano le isole di Favignana, Lipari, Lampedusa, Ustica, Pantelleria, l'arcipelago delle Tremiti... e ricostruiscono la genesi del confino italiano negli anni '30.
Torna ad esporre presso la Galleria Cesare Manzo Luca Vitone, di recente impegnato a Roma
nella collettiva Spazio. Dalle collezioni MAXXI arte e MAXXI architettura, primo allestimento
tematico delle collezioni di arte e architettura del museo nazionale MAXXI.
L’artista seguita nella ricerca sull’idea di luogo e sulle modalità di rappresentazione e
percezione dello stesso, ripartendo da una sua personale indagine sul monocromo iniziata nel
1988 con l’opera L’Invisibile informa il visibile. Il tentativo di una ricostruzione e di un ri-
conoscimento del “topos d’origine” tramite una forma esatta, scientifica, si espleta ricorrendo
ancora una volta alla cartografia militare.
Negli spazi della galleria una serie di carte geografiche
dell’I.G.M. composte in dittici, trittici e singoli e raffiguranti le isole di Favignana, Lipari,
Lampedusa, Ustica, Pantelleria, Ventotene, Ponza e l’arcipelago delle Tremiti, ricostruiscono la
genesi del confino italiano negli anni ‘30 durante il periodo fascista. Al confino, erede
dell’inumano domicilio coatto di fine ottocento, furono costretti su esigue porzioni di terra in
mezzo al mare, i non allineati “all’ordine del regime”, dai più grandi protagonisti del Novecento
alle minoranze etniche. Vitone riflette in particolar modo su un elemento storico strettamente
legato alla semantica e riconducibile alla sovrapposizione dei termini "confino" e "campo di
internamento". Dall’uso indistinto dei due lemmi, spesso utilizzati come sinonimi, derivò l’errore
di considerare l'internamento come una sorta di "villeggiatura", un'abile mossa dai fini
propagandistici attraverso la quale il regime conferì carattere "umanitario" al confino,
considerato quale possibilità di redenzione offerta ai dissidenti.
Al centro dello spazio l’opera Eppur si muove è il pretesto formale per approfondire l’analisi di
un altro fenomeno implicito al tentativo di ri-definire il concetto di patria, di identità culturale, di
memoria: quello del nomadismo. Vitone guarda alle culture di minoranza recuperando il simbolo
identitario delle comunità Rom - la ruota del carro - trasfigurato in un vaso ondulato dalle
sembianze di una bandiera dai colori dell’ottocentesco movimento anarchico. L’artista
smentisce e annulla, dunque, la dislocazione nazionalistica della bandiera intesa come simbolo
per eccellenza della delimitazione territoriale per dare luogo ad una nuova insolita geografia
lontana dalle idee unilaterali, unidimensionali e stereotipate.
Luca Vitone. Nato a Genova nel 1964; vive a Berlino. Dal 2006 è docente del corso di
scultura nel triennio presso la Nuova Accademia di Belle Arti a Milano.
Tra le principali mostre personali: Souvenir d’Italie, Galerie Michel Rein, Parigi, 2010; Il volo
del grifo, Galleria Pinksummer, Genova, 2009; Ultimo viaggio, Nomas Foundation, Roma,
2008; Ich, Rosa Luxemburg Platz, Galerie Christian Nagel, Berlin, 2008; Ovunque a casa
propria, GAMeC, Bergamo, 2008; Panorama, Galleria Cesare Manzo, Pescara, 2007; At home
everywhere, Casino Luxembourg, Lussemburgo; I luoghi sensibili – Luca Vitone: Panorama,
Torre Guelfa, Pisa, 2006; Prêt-à-Porter, Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato; I
Only Have Eyes For You, ASSAB ONE, Milano, 2004; Memorabilia, MIcromuseum, Palermo,
2002; Hole, P.S.1, New York, a cura di C. Christov-Bakargiev, 2000; Edge of Europe, O.K.
Centrum für Gegenwartskunst, Linz, Austria,1999.
Tra le principali collettive: ITaliens, Italian Ambassy, Berlin, curated by A. Pace, M. Sorbello,
2010; Cambiare il mondo con un vaso di fiori, Ceramic design made in Albissola IV Biennale di
Ceramica, Fondazione Pier Luigi e Natalina Remotti, Camogli (GE), curated by R. Costantino,
2010; Spazio. Dalle collezioni MAXXI arte e MAXXI architettura, MAXXI, Roma, curated by P.
Ciorra, B. Pietromarchi, G.Scardi, 2010; Linguaggi e sperimentazioni. AGI Verona Collection,
MART, Rovereto, curated by G. Verzotti, 2010; Elogio della semplicità, Fondazione delle
Stelline, Milano, curated by G. Verzotti, 2010; The sound project, Trans(ap)parent, RAM,
Roma, 2009; 1° Aprile, Galleria Cesare Manzo, Roma, 2009; Nient’altro che scultura, XIII
Biennale Internazionale di scultura a cura di F. Poli, Sedi varie, Carrara, 2008; Capricci.
Possibilités d’autres mondes, Casino Luxembourg, Lussemburgo, a cura di E. Lunghi, 2007;
Fuoriuso ’06: Are you experienced, a cura di N. Bourriaud e P. Falcone, WAX (ex MEO)
Budapest, Hungary – Galeria Noua and MNAC Bucharest, Romania, 2007; Fuoriuso ’06, Are
you experienced, Ex mercato ortofrutticolo, COFA, Pescara; Less, Strategie dell’abitare, PAC,
Milano, 2006; Neterotopia, in rete e in contemporanea nei seguenti spazi: Careof, Milano,
Palais de Tokio, Paris, NICC, Antwerp, 2006; Nach Rokytnik. Die Sammlung der, EVN,
MUMOK, Vienna, 2005; La Ciudad Radiante, Fundacion Bancaja, Valencia; Stazione Utopia,
50° Biennale di Venezia, 2003; Leggerezza, Lenbachhaus Kunstbau, München, 2001.
Inaugurazione venerdì 25 febbraio 2011 h 18.30
GALLERIA CESARE MANZO_ROMA
Vicolo del Governo Vecchio 8, 00186 Roma
Orari: dal martedì al venerdì 16 – 20; sabato 10 -13
ingresso libero