I signori dal grande cappello e dintorni. Esposte sculture i cui soggetti sono ormai tipici dell'artista genovese: i cavalli e i cavalieri.
Dal prossimo 26 febbraio al 10 marzo, la Galleria Arianna Sartori Arte di Mantova, nella sede di via Cappello 17, ospita una mostra personale della scultrice Susanna Lunini intitolata “I signori dal grande cappello e dintorni”. All’inaugurazione, prevista per sabato 26 febbraio alle ore 16.30, interverrà il critico d’arte Luciano Caprile che, per l’occasione ha scritto:
Susanna Lunini: il piacere di una rinnovabile creatività
L’attuale mostra mantovana di Susanna Lunini è accompagnata da un titolo, I signori dal grande cappello e dintorni, che suscita un’immediata curiosità. È infatti il copricapo (vero, presunto o immaginato) riferito a persone e animali a fornire il collante dell’evento che si dipana lungo vari fronti interpretativi. Intanto le sculture in bronzo, che costituiscono il corpo centrale dell’esposizione, nascono da diverse sollecitazioni. que Ma incontriamo anche figure che nascono dalla provocazione visiva e tattile dell’“objet trouvé”: una situazione che pone l’artista di fronte alla scommessa con la propria creatività. Susanna Lunini ha preso alimento da questi frammenti di recupero per sollecitare l’immaginario e indurlo a trasformare la casualità in personaggi da fondere nel bronzo per farli rinascere a nuova vita. Ed ecco qualche esempio in proposito. Un legno tornito e modellato di consumata nobiltà (una gamba di poltrona o di tavolino o proveniente da altro decoro, poco importa ai nostri fini) coi dovuti apporti di sostanza e di subitanea invenzione si trasforma in un Prete luciferino o si traduce nelle sinuose curve di una Dama in rosso pronta a sfoggiare un copricapo a larghe tese. Altrimenti sboccia nel Quadrifoglio dalla natura antropomorfa che emette lucori dalle estremità fuoriuscite dalla patina color verderame.
Dama caccia streghe deriva invece dall’incontro iniziale di elementi metallici e lignei a formare un corpo ridotto a plastica essenzialità col corredo di un abito caratterizzato da una vaporosa e arabescata grazia. Ad accompagnare ogni scultura c’è il relativo progetto dall’interessante valore propedeutico oltre che artistico: consente infatti di ripercorrere sulla carta i vari passaggi costruttivi seguendo i rapidi transiti della matita e le delicate rifiniture dell’acquarello. Ma altre sculture pretendono la necessaria attenzione: la esige per esempio il Re Bislacco che impugna una sorta di padella invece dello scettro e calca in testa una corona che sa di paccottiglia di recupero. Ed esige forse una maggior attenzione quel Cardinale interpretato con scarnificante rigore fisionomico a contrastare la pesante imponenza del manto da cui egli pare emergere. Quest’opera sembra di riflesso per Susanna Lunini anche un ricordo e un omaggio al suo maestro Floriano Bodini che con tale spirito aveva concepito un celebre ritratto di papa Paolo VI: un modo di rivolgersi al proprio passato formativo per compiere un balzo verso un allettante futuro. In tal senso si colloca la sua intenzione recente di fornire importanza alla cose minime o allegoriche (il bellissimo e armonico micio di casa che pare adornarsi di un altezzoso cappuccio) per esplorare le infinite possibilità offerte da un oggetto al margine dell’oblio, dall’accensione immediata di un gesto e da un folgorante pensiero che li unisce.
Luciano Caprile
In occasione della personale Susanna Lunini ha realizzato una pubblicazione intitolata “Artisti per sempre” che oltre alle riproduzioni delle opere più significative di marmo, bronzo ecc., ed una serie di disegni, contiene gli incontri con artisti, personaggi, critici del mondo dell'arte, ecc., e una preziosa presentazione dello stesso Luciano Caprile, che di seguito presentiamo:
“La vita e le opere si intrecciano. La vita è fatta di incontri, di occasioni, di confronti, di gesti; per un’artista le opere vengono di conseguenza come la necessità di respirare e di amare. In Susanna Lunini tutto ciò succede con la naturalezza delle cose semplici e apparentemente ovvie per la maggior parte della gente e che invece per lei (e per coloro dotati della sua capacità e grazia creativa) costituiscono il pane quotidiano, essenziale per l’esistenza.
Questo libro di immagini non ha bisogno di parole ma di sguardi: le fotografie seguono la logica del tempo e la logica del cuore: due tragitti paralleli fatti di assonanze, di complicità dove le notizie si sfumano nel ricordo e nella conseguente commozione. La prima parte vede il cammino di Susanna scandito da momenti di crescita culturale e tecnica in ambito scolastico e accademico; è un cammino fissato quindi dagli eventi che l'hanno vista protagonista o che le hanno permesso di conoscere e di frequentare importanti autori del Novecento come Enrico Baj, Joe Tilson, Piero Dorazio, Giò Pomodoro, Getulio Alviani, Piero Consagra, Emilio Tadini, Lucio del Pezzo, Claudio Costa, Gianni Bertini, tanto per citarne alcuni.
La seconda parte è caratterizzata da una serie di suoi lavori prevalentemente scultorei che risultano l’ovvia conseguenza d itutto ciò che Susanna ha assorbito e ha autonomamente elaborato dalla conoscenza nutrita di raffinata sensibilità."Artisti per sempre" è un'affermazione che vale per tutti coloro che le sono stati accanto almeno per un momento, lasciandole un segno profondo, e che ora magari non ci sono più (in particolare la mamma, acquerellista finissima). Le parole finiscono qui: ora è tempo di lasciare il dovuto spazio al racconto delle immagini.
Luciano Caprile
Innaugurazione 26 febbraio ore 16.30
Arianna Sartori Arte and Object Design (nuovo spazio)
via Cappello, 17 - Mantova
Orario: da martedì a sabato 10-12.30 e 16-19.30.
Ingresso libero