1911-1955. Una mostra antologica a cura di Enrico De Pascale per il centenario. In un allestimento concepito per nuclei tematici -Autoritratti, Ritratti, Paesaggi, Temi sacri, Nature morte, bozzetti per scenografie e decorazioni architettoniche, ceramiche - la mostra allinea circa sessanta opere tra tele, pastelli, disegni, opere plastiche provenienti da collezioni pubbliche e private.
a cura di Enrico De Pascale
Il Comune di Seriate e l’ASAV Associazione Seriatese Arti Visive, nel centenario della nascita, celebrano il pittore seriatese DOMENICO ROSSI (1911-1955) con una mostra antologica a cura di Enrico De Pascale. L’esposizione, realizzata con il sostegno della Fondazione Credito Bergamasco, si terrà dal 13 marzo al 4 aprile 2011 presso la Sala “VIRGILIO CARBONARI” del Municipio di Seriate.
In un allestimento concepito per nuclei tematici -Autoritratti, Ritratti, Paesaggi, Temi sacri, Nature morte, bozzetti per scenografie e decorazioni architettoniche, ceramiche - la mostra allinea circa sessanta opere (la metà delle quail inedite o mai esposte) tra tele, pastelli, disegni, opere plastiche provenienti da collezioni pubbliche e private. Tra gli inediti anche la grande opera ceramica Arlecchino (1953) già nel Cinema Arlecchino, i cartoni per il graffito nella villa già De Beni a Bergamo, paesaggi, ritratti e nature morte. Scopo dell’iniziativa è approfondire la conoscenza della poliedrica personalità dell’artista, scomparso a soli 44 anni, che fu protagonista di spicco della scena artistica bergamasca nel secondo dopoguerra.
Allievo di Contardo Barbieri all’Accademia Carrara, Rossi fu infaticabile sperimentatore, sensibile alle istanze artistiche nazionali e internazionali, che potè frequentare e conoscere grazie alle memorabili edizioni del Premio Bergamo (1939-42) che portarono nella città orobica opere e artisti di primissimo piano, e alla diretta partecipazione ai principali Premi e Concorsi d’arte, tra cui la Biennale Internazionale d’Arte di Venezia (1948), dove espose una Natura morta di gusto cubo-espressionista.
Rossi ha spaziato dalla pittura alla ceramica alla decorazione murale realizzando interventi in edifici pubblici e privati (Casa Littoria, Bar Savoia, ex-Cinema Arlecchino, Borsa Merci, Banca Popolare di Bergamo, Palazzo Boschetti Bergamo) spesso in collaborazione con l’amico Erminio Maffioletti. Il suo originale stile pittorico incrocia gli stilemi di un espressionismo visionario dalle forti tinte sociali, prossimo a Mario Sironi e a George Rouault, con un colorismo aggressivo e antinaturalistico di deduzione fauve, tra Vlaminck, Matisse e il gruppo di Corrente. Una decisa virata verso Cèzanne, Picasso e il neo-cubismo si registra a partire dal 1947-48, in coincidenza con la partecipazione alla Biennale Internazionale d’Arte di Venezia: un’edizione rimasta memorabile anche per la Personale dedicata proprio al grande pittore spagnolo. Nel 1946 Rossi prende parte alla prima mostra collettiva di pittura e scultura del primo “Gruppo Bergamo” - con Otello Bernardi, Mario Cornali, Erminio Maffioletti, Luigi Scarpanti e Alberto Vitali - presso la Galleria Tamanza di Bergamo. Nel 1947 è tra i fondatori, con Mario Cornali, Roberto Algisi ed Erminio Maffioletti, del Gruppo «Arte Artigianato Orobico» e lo guida per i primi due anni, poi sostituito dall’imprenditore Luciano Rumi e infine dall’organizzatore di iniziative culturali Nino Zucchelli.
Nel 1951 con il gruppo «Arte Artigianato Orobico», espone ed è premiato alla «Mostra nazionale di Ceramica» di Vicenza, e partecipa alla IX Triennale di Milano (Esposizione Internazionale delle Arti Decorative e Industriali Moderne e dell'Architettura Moderna, nel Palazzo dell'Arte).
Nel 1952 firma il primo statuto del «Gruppo Bergamo», che verrà di fatto costituito nel 1956 dai pittori e scultori bergamaschi Mario Cornali, Egidio Lazzarini, Raffaello e poi anche Orfeo Locatelli, Trento Longaretti, Erminio Maffioletti, Giuseppe Milesi, Rinaldo Pigola, Luigi Scarpanti, Alberto Vitali e in seguito Tilde Poli, Elia Ajolfi e Piero Cattaneo. Nel 1953 esegue con Erminio Maffioletti le decorazioni pittoriche e plastiche nell’atrio e nella sala dell’ex Cinema Arlecchino di Bergamo, inaugurato il 17 aprile 1954 in Piazza della Repubblica. L’anno successivo sempre con Maffioletti vince il concorso per la decorazione pittorica della Borsa Merci: il grande mosaico sulle antiche attività del lavoro umano nella Bergamasca è conservato sulla parete di fondo della Sala Maggiore (ora Sala del Mosaico), come la decorazione plastica eseguita sul soffitto della Galleria degli Stemmi. Il pittore muore il 27 marzo 1955 e viene sepolto nella tomba di famiglia presso il Cimitero di Seriate (Bergamo). Nel 2010 una sua importante retrospettiva è stata allestita presso la Sede di Bergamo del Credito Bergamasco a cura della Fondazione Credito Bergamasco.
L’esposizione di Seriate è realizzata dall’ASAV in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Seriate è allestita dal 13 Marzo al 2 Aprile ed è corredata da un catalogo curato da Enrico De Pascale.
inaugurazione domenica 13 marzo ore 10,30
Sala Espositiva Virgilio Carbonari
piazza Angiolo Alebardi, 1 (Palazzo Comunale) - Seriate (BG)
Apertura da mercoledì a sabato dalle 16 alle 19 - domenica 10,30-12 / 16-19