Padiglione d'Arte Contemporanea - PAC
Milano
via Palestro, 14
02 88446359 FAX 02 88446351
WEB
Tony Oursler
dal 17/3/2011 al 11/6/2011
lun 14.30-19.30, mart-dom 9.30-19.30, giov 9.30-22.30.La biglietteria chiude un'ora prima. Aperto 25 aprile, 1 maggio e 2 giugno

Segnalato da

Ufficio Stampa 24 ORE Cultura




 
calendario eventi  :: 




17/3/2011

Tony Oursler

Padiglione d'Arte Contemporanea - PAC, Milano

La mostra presenta un'ampia selezione di lavori, tra cui alcune grandi installazioni realizzate da Oursler negli ultimi cinque anni. Questa di Milano e' una delle piu' ampie antologiche dedicate all'artista americano, considerato una figura di spicco della storia della video arte e definito l'ideatore della video-scultura. In mostra anche una serie di installazioni ispirate all'esplorazione dello spazio cosmico in relazione all'immaginazione della cultura popolare e ai disagi mentali rappresentati in chiave super-pop. Inoltre attraverso alcune postazioni multimediali il pubblico puo' interagire con la mostra digitale con cui l'artista ha inaugurato il museo virtuale di Adobe.


comunicato stampa

A cura di Gianni Mercurio e Demetrio Paparoni

Il Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano presenta la mostra TONY OURSLER. OPEN OBSCURA, curata da Gianni Mercurio e Demetrio Paparoni, promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano e prodotta da PAC, 24 ORE Cultura - Gruppo 24 ORE e MiArt su progetto di Madeinart.

La mostra presenta un’ampia selezione di lavori, tra cui alcune grandi installazioni realizzate da Oursler negli ultimi cinque anni. Questa di Milano, che apre in concomitanza con l’edizione di MiArt 2011, è una delle più ampie antologiche dedicate al noto artista americano, considerato dalla critica di tutto il mondo una figura di spicco della storia recente della video arte e definito l’ideatore della video-scultura. Le sue opere sono presenti nelle collezioni dai più grandi musei d’arte moderna e contemporanea internazionale, dal MOMA di New York alla Tate di Londra.

Tony Oursler è tra gli artisti più innovativi e sperimentali tra quelli che utilizzano il video come mezzo espressivo, convinto che le immagini in movimento, più di quelle statiche, siano estremamente rappresentative della nostra cultura contemporanea. Grazie a lui la video arte si è affrancata dai limiti specifici dello schermo televisivo e dell’immagine proiettata su una superficie uniforme, interagendo in maniera originale con la scultura vera e propria e con il pubblico. La sua arte non si limita cioè a esprimersi attraverso l’immagine video in senso stretto, ma utilizza e sovrappone scultura, design, installazione e performance.

«Oursler gioca con i segni e i simboli della società delle immagini. Li capovolge, li interroga e li dota di nuovi significati» ha dichiarato l’Assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory «Metafora della visione, gli occhi rappresentati da Tony Oursler creano una geometria di scambi e interazioni con l’opera e con il pubblico. Interpellazione, spiazzamento, suggestioni oniriche immergono fin da subito i visitatori in un’atmosfera inquieta e visionaria».

Il lavoro dell’artista, fin dagli inizi della sua carriera, è dominato da temi quali la violenza, il rapporto con i
media, le droghe, le malattie mentali, la cultura pop, la compulsione consumistica, il sesso, l’inquinamento. L’analisi di Oursler si concentra su come tutto questo incida sulla fisicità dell’uomo e sulle relazioni sociali e interpersonali.
Negli anni Novanta, le sue istallazioni includevano sculture-screens (proiezioni su sculture): visi deformati che declamavano monologhi dai risvolti intimisti e in qualche modo deliranti venivano proiettati su volumi irregolari, ma anche su bambole, alberi o nuvole di vapore. Questa serie, intitolata Talking Heads, si è poi evoluta nella serie Eyes (che sarà presentata al PAC in una versione appositamente realizzata e composta da dieci “occhi”), in cui invece l’artista proietta occhi su sfere sparse per lo spazio espositivo. Questi occhi, nei quali si possono vedere pupille che si dilatano, il riflesso dell’iride, il battito delle palpebre, sembrano fissare lo spazio o osservare il visitatore. Questo scambio di sguardi inquietanti tra l’opera e il suo pubblico, il ridurre simbolicamente l’uomo a un occhio, è uno dei temi centrali dell’opera dell’artista americano, imperniata sul rapporto dell’individuo con una dimensione virtuale nella quale si confondono i confini tra realtà e finzione.

Tony Oursler affronta questioni condivise da artisti a lui vicini, primo tra tutti Mike Kelley, con il quale ha fondato il gruppo punk-rock The Poetics e condiviso la volontà di “creare un guasto nella cultura estetica.” Artista trasversale e poliedrico, voluto da David Bowie per la performance del concerto 50th Birthday Bash al Madison Square Garden del ‘97, Oursler ha dimostrato fin dall’inizio l’interesse per la musica e le interazioni possibili con quest’ambito espressivo attraverso il video. Alcune importanti collaborazioni saranno visibili in mostra con i video di David Bowie, Sonic Youth e altri realizzati con l’artista.

Al PAC sarà presentata tra l’altro una serie di installazioni ispirate all’esplorazione dello spazio cosmico in relazione all’immaginazione della cultura popolare (Cosmic Cloud e Purple Dust), ai disagi mentali rappresentati in chiave super–pop (come Frog, Crunch, Snake). Tra le grandi installazioni del 2009 sono previste Stochastic Mask, Stone-cold Loop, Endorphic Vessel, Gaze Heuristic, che hanno una inusuale capacità di coinvolgere il pubblico. Queste lavori saranno affiancati da altri recentissimi. Il primo è un progetto che Oursler ha realizzato per l’Adobe Virtual Museum (The Valley, 2010 visibile su www.adobemuseum.com). Attraverso alcune postazioni multimediali il pubblico avrà l’opportunità di interagire con la mostra digitale con cui l’artista ha inaugurato il museo virtuale di Adobe.
Il secondo è la serie Peak (2010), microsculture costituite da proiezioni su assemblaggi di oggetti e materiali grezzi, quali vetri, metalli, argilla. Anche in questa recente serie l’artista sviluppa la sua esplorazione circa i modi in cui la tecnologia incide sulla psiche umana.

L’attività espositiva annuale del PAC è realizzata grazie al sostegno di TOD’S e le attività didattiche per il pubblico, ideate e organizzate da M-ARTE, sono realizzate con il contributo del Gruppo COOP Lombardia.

Il catalogo è pubblicato da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE.

TONY OURSLER (1957) è nato a New York, dove vive e lavora. I suoi lavori sono presenti nelle collezioni dei maggiori musei del mondo, tra cui MOMA New York, Whitney Museum, Metrpolitan Museum of Art, Musèe d’Orsay, Centre Georges Pompidou, Tate Gallery London, MoCA Chicago, LACMA Los Angeles, Eli Broad Family Foundation Los Angeles, Hirschorn Museum Washington, National Museum of Osaka, Staatsgalerie Moderner Kunst Munich e altri.
Ulteriori notizie si possono trovare nel sito: www.tonyoursler.com

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TONY OURSLER. Open Obscura
curated by Gianni Mercurio e Demetrio Paparoni

The PAC, the Pavilion of Contemporary Art of Milan, presents the TONY OURSLER. Open Obscura exhibition, curated by Gianni Mercurio and Demetrio Paparoni, promoted by the Department of Culture of the Municipality of Milan and produced by the PAC, 24 ORE Cultura - Gruppo 24 ORE and MiArt; the exhibition project is by Madeinart.

The exhibition features a rich selection of works, including some large installations created by Oursler during the past five years. This Milan exhibition – which is opened together with the MiArt 2011 edition – is one of the largest anthological exhibitions dedicated to the renowned American artist, who is considered by the critics worldwide as a leading figure in recent history of video art, and is referred to as the initiator of video sculpture. His works are included in the collections of the most important museums of international modern and contemporary art, from the MOMA in New York to the Tate in London.

Tony Oursler is one of the most innovative and experimental artists among those who use the video as a means of expression, being convinced that moving images – more than the static ones – are extremely representative of our contemporary culture. Thanks to him, video art has freed itself from the limitations of the television screen and the image projected on a uniform surface, creating an original interaction with the sculpture itself and the public. Oursler’s art does not just express itself through the video image in a strict sense, but uses and overlaps sculpture, design, installation and performance.

«Oursler plays with the signs and symbols of the society of images. He turns them upside down, he questions them, he gives them new meanings» said Massimiliano Finazzer Flory, Municipal Councillor for Culture. «As a metaphor of vision, the eyes created by Tony Oursler give life to a geometry of exchanges and interactions with the work itself and the public. Questions, wrongfooting, dreamlike suggestions plunge visitors into a visionary and restless atmosphere from the very beginning.»

The work of the artist, since the beginning of his career, has been dominated by themes such as violence, the relationship with media, drugs, mental illnesses, pop culture, consumerist compulsion, sex, pollution.
Ourlser’s analysis is focused on how all those things affect man’s corporeity and social and interpersonal relations.
During the Nineties, his installations included sculpture-screens (projections on sculptures): disfigured faces spouting monologues with intimist and somehow delirious implications were projected onto irregular volumes, but also onto dolls, trees or clouds of steam. This series, called Talking Heads, has then evolved into the Eyes series (which will be presented at the PAC in a customized version, composed of ten “eyes”), in which the artist projects eyes onto spheres scattered along the exhibition space. These eyes – showing dilating pupils, iris reflection and blinking eyelids – seem to stare into space or observe the visitor. This disquieting exchange of looks between the work itself and the public, the symbolic reduction of man to eye, is one of the central themes of the American artist’s work, focused on the relation between the individual and a virtual dimension where the boundaries between reality and fiction become blurred.

The issues Tony Oursler deals with are shared by artists who are close to him, Mike Kelley above all. With him, Oursler started the punk-rock band called The Poetics and shared the wish to “make a breakdown in the aesthetic culture.” Eclectic and versatile artist, called by David Bowie for his performance of the 50th Birthday Bash concert at the Madison Square Garden in 1997, Oursler has shown since the beginning his interest for the music and the possible interactions with this expressive means through the screen. Some significant collaborations will be featured in the exhibition, with videos by the artist and David Bowie, Sonic Youth and others.

At the PAC, a series of installations inspired by the exploration of the cosmic space related to the imagination of popular culture (Cosmic Cloud and Purple Dust), and the mental troubles represented from a super-pop viewpoint (such as Frog, Crunch, Snake) will be featured as well. Among the large 2009 installations, there will be Stochastic Mask, Stone-cold Loop, Endorphic Vessel and Gaze Heuristic, which share the unusual ability to get the public involved. Together with these works, very recent ones will be exhibited as well. The first is a project that Oursler created for the Adobe Virtual Museum (The Valley, 2010 visible on www.adobemuseum.com). Thanks to some multimedia stations, the public will have the chance to interact with the digital exhibition with which the artist opened the Adobe virtual museum.
The second is the Peak series (2010), micro-sculptures made up of projections onto assemblages of objects and raw materials such as glass, metals and clay. Again, in this recent series the artist carries on his research on the way technology affects human psyche.

The exhibitions at the PAC are held thanks to the support of TOD’S; the didactic activities for the public, created and organized by M-ARTE, are carried out with the contribution of Gruppo COOP Lombardia.

The catalogue is published by 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE.

TONY OURSLER (1957) was born in New York where he lives and works. His works are featured in the collections of the largest museums of the world, including MOMA New York, Whitney Museum, Metropolitan Museum of Art, Musèe d’Orsay, Centre Georges Pompidou, Tate Gallery London, MoCA Chicago, LACMA Los Angeles, Eli Broad Family Foundation Los Angeles, Hirschorn Museum Washington, National Museum of Osaka, Staatsgalerie Moderner Kunst Munich and more.
For further information, please visit: www.tonyoursler.com

Info
T. 02 884 46359 / 360
www.comune.milano.it/pac

Ufficio Stampa 24 ORE Cultura
Giulia Zanichelli | T +39 02 3022 3739
giulia.zanichelli@24orecultura.com

Ufficio Stampa MiArt
Maria Grazia Vernuccio | T. 3351282864
mariagrazia.vernuccio@gmail.com

Ufficio stampa Comune di Milano
Francesca Cassani | T 02 884 50177
francesca.cassani@comune.milano.it
Elena Conenna | T 02 884 53314
elenamaria.conenna@comune.milano.it

Inaugurazione 18 marzo 2011, 18.30-20.30

PAC Padiglione d’Arte Contemporanea
Via Palestro 14, Milano
lunedì 14.30 – 19.30 | Da martedì a domenica 9.30-19.30 | giovedì 9.30-22.30
Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura della mostra
Aperto 25 aprile, 1 maggio e 2 giugno
Biglietti: Intero € 7 | ridotto studenti, over 65, disabili e convenzioni € 5 | ridotto speciale scuole € 4

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