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Simone Dulcis
dal 18/3/2011 al 1/4/2011

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Simone Dulcis
Licia Lisei



 
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18/3/2011

Simone Dulcis

Spazio P, Cagliari

The drunken ship. In mostra i paesaggi visionari dell'artista, nei quali il 'vascello ebbro', metafora dell'artista e dell'umanita', cerca una rotta e un porto 'per il piacere di navigare su mari proibiti'.


comunicato stampa

Un vascello ebbro, errante tra flutti vorticosi, minacciato da frane d'acqua e misteriosi leviatani, cerca una via verso un approdo. Ma forse non esiste un porto (portus latet, caret). Al di fuori di ogni usuale nozione di tempo e spazio, navigando sul bordo di amari abissi, in paesaggi marini o astrali, illuminati da pallide lune, sconvolti dalla forza tremenda delle tempeste o da cataclismi cosmici, il vascello (o la navicella ?) percorre gli eterni sentieri mobili e fluidi degli oceani, naviga tra le stelle, giungendo, attraverso i fiumi o le rotte celesti a luoghi deserti, dove sfingi immense propongono al viandante l'eterno enigma dell' esistenza.

I paesaggi visionari di Simone Dulcis - totalità frammentarie, galassie di oscure, incerte presenze, luoghi di ombra e di luce nei quali, energie e tensioni palesi o recondite liberano profonde e gravi armonie - esprimono lo "spirito" dell' informe, il dionisiaco dissolvimento dei confini, l' eterno fluire. Il tono d' ambra scura, apparentemente monocromo, svela le occulte affinità che "legano" le forme della natura: è la suggestione creata dalla materia cromatica, in particolare dal bitume, sostanza distillata cara a grandi artisti, causa determinante della vaghezza e fluidità delle immagini, ma anche degli "arricci", delle "crepe", che la animano, arricchendola di dettagli che richiedono all' osservatore un riconoscimento e una interpretazione. La "visione" è immersa in un eterno crepuscolo, nel momento della meditazione, della preghiera, della fusione romantica tra lo spirito conscio dell' uomo e quello inconscio della natura ; esso evoca un "oltre" al quale l' homo viator tende e aspira. I paesaggi sublimi (marini e cosmici) di Simone Dulcis, nati dalla sua interiorità sono cosmogonie, paesaggi creati, non rappresentati, sono palingenesi provenienti da suggestioni romantiche-turneriane : in essi il vascello ebbro, metafora dell' artista (e dell' umanità), animato da un' ansia perenne, cerca una rotta e un porto "per il piacere di navigare su mari proibiti e approdare su coste barbare" e "per sfuggire alle noiose certezze della terraferma". La navigazione "per lo gran mar dell' essere" è anche, per analogia, quella nei territori oscuri e selvaggi della psiche: ma "i confini dell' anima non li potrai mai trovare, per quanto tu percorra le sue vie, tanto profondo è il logos che la governa", dice Eraclito l' "oscuro".
- Licia Lisei

Inaugurazione 19 marzo ore 19

Spazio P
via Napoli, 62 - Cagliari
Ingresso libero

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