Salvino Campos
Sebastiano Deva
Di Guida&Vargas
Peppe Esposito
Alessandro Falco
Luciano Ferrara
Lello Lopez
Nicola Mette
Letti sfatti
Patrizio Trampetti
Musical Village
Wine&Foto
Antonio Manfredi
Arte di frontiera. In questa mostra il degrado diventa ispirazione per chi sceglie di cogliere il fascino della terra di confine trasponendolo in forma d'arte. La collettiva raccoglie opere fotografiche, video, installazioni e performance durante l'inaugurazione.
a cura di Antonio Manfredi
Salvino Campos | Sebastiano Deva | Di Guida&Vargas | Peppe Esposito | Alessandro Falco | Luciano Ferrara | Lello Lopez | Nicola Mette | Letti sfatti | Patrizio Trampetti | Musical Village | Wine&Foto
Dal 19 marzo al 24 aprile 2011 il CAM_Contemporary Art Museum di Casoria (NA), spazio alternativo e di ricerca, presenta Far West, la nuova pungente mostra, a cura di Antonio Manfredi, che volge verso un’analisi sociale in bilico tra ironia e oggettività. Il Far West è la terra di frontiera, la periferia napoletana o il centro urbano di una delle tante metropoli internazionali, sobborgo del mondo e realtà a sé, dove il vissuto diventa esperienza esclusiva. Il Far West rappresenta anche il prototipo di conquista faticata, di una nuova terra promessa che, a dispetto di condizioni ambientali e sociali non propizie, esibisce una forte vivacità culturale. Dall’arte di arrangiarsi all’arte contemporanea che strizza l’occhio alla solitudine, ma anche alla delicata bellezza di una vita vissuta ai margini. Nella mostra Far West il degrado diventa ispirazione per chi sceglie di cogliere il fascino della terra di confine per trasporlo in forma d’arte. Il Far West è anche il luogo dove i ruoli si ribaltano, dove lo sceriffo, tutore della legge si confonde con i banditi, dove le “madame” influenzano la vita cittadina dai bordelli del potere, dove la donna oggetto tiene sotto ricatto con un’arma, l’ordine costituito come nell’installazione di Nicola Mette, dai chiari riferimenti al momento politico attuale. È proprio la mancanza di leggi in una terra estrema che spinge all’azione performativa Sebastiano Deva. Dai manifesti pubblicitari stradali affissi lungo le vie di Napoli parte la richiesta di sottoscrivere una proposta di legge: la pena di morte per i camorristi. Deva arriva all’atto finale attraverso un linguaggio diretto e perentorio per poi rimandare ad un sito web (http://www.far-west.eu) che svela il progetto artistico che si conclude al CAM. Una provocazione forte e determinata.
L’indagine sulle periferie metropolitane viaggia, nella mostra Far West, anche attraverso i testi di denuncia del Rock di Provincia dei Letti sfatti e Patrizio Trampetti. Nella canzone corale su Napoli, “Questa città”, scritta con la collaborazione di Erri De Luca (voce narrante, protagonista avatar del video, realizzato e prodotto da Poliovale, e autore di uno dei racconti del libro (ed. Testepiene)che accompagna la canzone, presentati in anteprima al CAM), si delinea un paesaggio di sofferenza e di riscatto. Lo stesso affrancamento a cui aspira “Vincenzo”, il tenero protagonista del film di Alessandro Falco (premiato a Barcellona e proiettato al CAM per la prima volta in Italia), la storia di un ragazzotto di provincia che, cavalcando il proprio motorino, sogna la fuga per sottrarsi al degrado opprimente dell’hinterland napoletano. Diversa, ma altrettanto significativa, è l’evasione silenziosa del barbone di Pozzuoli nella video-installazione proposta da Lello Lopez, il cui racconto senza parole ci immerge in un universo onirico che nasce dall’abbandono e dal degrado. La ricerca di un rifugio, di uno spazio personale che sia ristoro dell’anima dal difficile Far West, appare nella poetica foto del brasiliano Salvino Campos, in cui la religiosità è l’unico mezzo per lenire la sofferenza.
Non manca ovviamente in mostra un’accezione ironica della descrizione del contesto urbano e dei personaggi che lo popolano. La tagliente e polemica installazione del duo artistico Di Guida&Vargas si immette sulla strada della sarcastica consapevolezza della situazione sociale, mentre un’altra video-installazione mostra le immagini di indiani su impennanti cavalli contemporanei e di uno sceriffo che nel suo Far West ha trovato la propria identità, costruendosi un ranch in legno nell’aiuola del Parco Verde di Caivano in provincia di Napoli. Ma qual è il nostro ruolo? Quale quello dei visitatori del museo? Sceriffo o cowboy? L’opera di Peppe Esposito, gioca sull’identificazione, attraverso lo specchio, con l’immagine del pistolero, e pone una domanda sugli atti realmente legali che compiamo. L’uomo riflesso, lo sceriffo, agisce sempre in modo corretto o inconsapevolmente rimane impigliato nella rete dell’illegalità?
Pubblico sfoggio di spazzatura e sfacciato tripudio di avvenenza, il territorio partenopeo viene osservato attraverso il lavoro dei fotografi Luciano Ferrara e del gruppo Wine&Foto che mettono in mostra le contraddizioni di un’area talvolta abbandonata a se stessa ma che non si rassegna ai propri mali.
La sera dell’inaugurazione vedrà momenti performativi nell’esibizione dei Letti sfatti e negli interventi del MUSICAL VILLAGE diretto da Davide Esposito e da Ilaria Maglione.
Inaugurazione h.18.00
Casoria International Contemporary Art Museum
via Duca D'Aosta, 63 - Casoria (NA)
Martedì-mercoledì-giovedì-domenica 10.00/13.00 sabato 17.00/20.00
Ingresso 3 euro