Soniche Vibrazioni Computazionali. Nelle sue opere il software diventa un dispositivo per 'catturare' le energie della natura e canalizzarle facendole diventare un oggetto vivo, mutevole, imprevedibile. Ma anziche' smaterializzarsi, l'opera manifesta prepotentemente la sua fisicita' esprimendo una qualita' scultorea o monumentale.
A cura di Valentina Tanni
Siamo abituati a vedere la tecnologia come il mezzo per raggiungere un fine. Tuttavia, se da un lato la consideriamo un semplice dispositivo per risolvere problemi, allo stesso tempo la carichiamo di simbologie, aspettative e paure. Ma mentre eravamo impegnati a cercare di definirla, è successo qualcosa che ha cambiato le carte in tavola, modificando per sempre lo scenario: tecnologie ed esseri umani sono diventati intimi.
Con l’avvento dei personal computer, e poi con la miniaturizzazione dei circuiti elettronici - per non parlare di protesi e biotecnologie - abbiamo avuto la possibilità di confrontarci con le macchine a un livello diretto ed empatico: sono entrate a far parte della nostra vita quotidiana, modificando i pensieri, i gesti, le abitudini, mediando i rapporti interpersonali.
Questa mutazione, passata a lungo inosservata, è invece fondamentale per comprendere quanto sia problematico oggi definire un confine tra naturale e artificiale; quanto i nostri corpi e le nostre menti siano inestricabilmente legati al linguaggio digitale, filtro concettuale e principio guida della contemporanea visione del mondo. L’arte elettronica – per usare un’etichetta poco precisa ma utile a definire il contesto – è stata fondamentale per analizzare e raccontare queste complesse relazioni: tra analogico e digitale, organico e inorganico, naturale e tecnologico.
Nel caso delle opere di Roberto Pugliese, la macchina – e più nello specifico, il software – diventa un dispositivo al servizio della vita. Un sistema per “catturare” le energie della natura e canalizzarle all’interno dell’opera d’arte, che diventa così un oggetto vivo, mutevole, imprevedibile. Ma lungi dallo smaterializzarsi, un processo che spesso attiene all’arte tecnologica, l’opera manifesta prepotentemente la sua fisicità ed esprime una qualità scultorea, quando non addirittura monumentale.
Inaugurazione sabato 19 marzo 2011, ore 11.30
In occasione dell’inaugurazione, Valentina Tanni e Roberto Pugliese introdurranno al pubblico la mostra.
Studio La Città
via Lungadige Galtarossa, 21 Verona
Orario: martedì-sabato dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 19.30