La mostra e' suddivisa in quattro gruppi d'opere: S. Michele Arcangelo, Jack Kerouac, beat beat BEAT, Jamaica. Una sequenza di 150 oggetti appoggiati su mensole, un wunderkammen della memoria dove lo strumento d'uso quotidiano e' rappresentazione di se stesso.
La mostra è suddivisa in quattro gruppi d'opere: S.Michele Arcangelo, Jack Kerouac, beat beat BEAT, Jamaica.
Una sequenza di 150 oggetti appoggiati su mensole, un wunderkammen della memoria dove lo strumento d'uso quotidiano è rappresentazione di sè stesso.
Tutti gli oggetti sono in cartapesta o in legno, ricoperti in lamina dorata seguendo due tecniche: la più antica "a guazzo" e l'altra "con missione bianca". La doratura non è semplice sfondo ma copertura che azzera la superficie. Sopra l'oro, la pittura di Finelli riproduce piccole figure, squarci, vulcani in eruzione.
Diciotto oggetti invece sono stati realizzati in ceramica smaltata bianca: mela, sassofono, ruota dentata, pinza orafo...
Sono lavori nuovi ed inediti, una spinta per Finelli ad andare oltre la pittura senza abbandonarla, una sfida in cui la dimensione concettuale sfocia e disorienta l'apparenza dell'oggetto facendo scattare l'enigma.
In occasione della mostra verrà presentato un catalogo, edizioni Gabriele Mazzotta, con un testo di Alan Jones.
Inaugurazione 12 novembre ore 18,30.
La mostra durerà fino al 10 gennaio.
Galleria Pack
Foro Bonaparte 60, 20121 Milano
Orari: martedì - sabato 10,30-13,30 / 14,30-19,30