Continuando una tradizione da qualche anno interrotta, la Fondazione prosegue nell'indagine esplorativa dell'arte contemporanea che fa capo alle arti applicate, e in particolar modo il vetro; uno dei materiali più affascinanti e più difficili da utilizzare al di la' delle consuete applicazioni per l'oggettistica di arredamento.
Continuando una tradizione, da qualche anno interrotta, la Fondazione Bevilacqua La Masa
prosegue nell'indagine esplorativa dell'arte contemporanea che fa capo alle arti applicate, e in particolar modo il vetro; uno dei materiali più affascinanti e più difficili da utilizzare al di lÃ
delle consuete applicazioni per l'oggettistica di arredamento. Eppure, il vetro possiede una
sua specificità , immediatamente visibile, che rende opportuno pensare una mostra a partire
dalla sua particolare sostanza materiale, dalla sua apparente leggerezza o fragilità , dalla sua
trasparenza o complessa e variegata opacità , dalla sua impareggiabile capacità di reagire
autonomamente alle caratteristiche dell'ambiente che lo ospita; insomma il vetro sembra
essere la cristallizzazione del linguaggio artistico.
In questo contesto, la Fondazione Bevilacqua, dopo la mostra personale del 1999 dedicata a
Gaetano Pesce, punta oggi l'obbiettivo su quattro artisti (Karen Lamonte, Eraldo Mauro,
Patrizia Molinari, Anna Skibska), che rappresentano a livello internazionale, la ricerca più
stimolante e innovativa della materia "vetro" applicata all'installazione.
Pensata apposta per gli spazi della Bevilacqua La Masa a San Barnaba, la mostra presenta
le opere di questi quattro artisti si configurano come una sorta di architettura d'interni; attraverso il vetro, si rende visibile un altro luogo, o meglio un'altra parte dello stesso luogo.
In qualità di materia viva, che spontaneamente dialoga e reagisce con l'ambiente, il vetro oltre
a una visione 'attraverso' ci restituisce anche una particolarissima visione indiretta del luogo
di appartenenza: i vestiti di Karen Lamonte per esempio diventano 'presenze', inquietanti fantasmi
della memoria che sembrano voler uscire dalla stanza del caminetto per proseguire un viaggio
di appartenenza e di identificazione con le altre stanze e con gli altri ospiti che le abitano; gli elementi
di colore proposti da Eraldo Mauro vivono attraverso la luce una loro dimensione specifica e
permettono alle bolle d'aria di respirare con la materia in una sorta di ideale armonia evocativa; la
forma fetale di vetro adagiata sui suoi detriti e riflessa sullo specchio che la 'ri-guarda' permette a
Patrizia Molinari di indagare il tempo della nascita in un mondo che si sta deteriorando; mentre
le forme sospese di Anna Skibska fanno intravedere attraverso i ricami della materia piccoli spiragli
di un ideale altrove.
A cura di Stefano Cecchetto
Nell'immagine un'opera di Anna Skibska
Inaugurazione: venerdì 20 novembre alle ore 18.00
presso la sede della Fondazione Bevilacqua la Masa Palazzetto Tito, San Barnaba 2826 Venezia
All'inaugurazione saranno presenti gli artisti
Orari: tutti i giorni 14.30-19.00, chiuso il martedì
Ingresso: gratuito