Dall'arte cinetica del gruppo MID degli anni Sessanta alla LED/art. In mostra fotografie storiche del gruppo e riproduzioni di generatori di immagini con diversa matrice (singola, doppia, a rotazione manuale). L'esposizione intende spiegare al pubblico i progetti, oltre che celebrarli, mettendo in scena quelli piu' emozionanti basati sulla tecnica stroboscopica.
Alfonso Grassi e Alberto Marangoni, fondatori insieme ad Antonio Barrese e Gianfranco Laminarca, nel 1964, del gruppo MID (Mutamento Immagine Dimensione), decidono di rompere un silenzio durato decenni e presentano l’esposizione MOVIMENTI DI LUCE: una serie di opere raccolte, selezionate e ora messe in mostra da Daniele Lorenzon, promotore dell’iniziativa presso Paloma Gallery.
Esposte, opere degli anni sessanta assieme a opere realizzate in questi ultimi anni, ideate a quattro mani, anzi “a due menti”, da Grassi e Marangoni. Il tema di allora e di oggi è lo stesso: i meccanismi della visione e il movimento dell’opera.
Molte le differenze tecniche e tecnologiche che separano i due momenti creativi e progettuali: dal meccanico si passa al digitale, dalla luce stroboscopica a intermittenza alla tecnologia dei led. Ma queste sperimentazioni, oggi come ieri, esercitano un'attenzione magnetica sul visitatore e continuano a catturarne l'interesse, ad emozionarlo.
Il concept dell'esposizione è spiegare al pubblico i progetti, oltre che celebrarli, mettendone in scena i più espressivi: numerose, allora, i pezzi basati sulla tecnica stroboscopica, punto di forza del MID. In mostra foto storiche del gruppo, riproduzioni di generatori stroboscopici di immagini con diversa matrice (singola, doppia, a rotazione manuale). “Dell'arte cinetica e programmata apprezzo l'infinita variabilità, la possibilità di interagire con più sensi, di condizionare e creare una performance unica” – racconta Daniele Lorenzon, promotore dell’iniziativa - “Le forme geometriche, l’alternanza dei colori, la commistione tra la mera meccanica degli ingranaggi e la manualità necessaria nell'attivazione dell'opera sono affascinanti, e i fondatori del MID, Grassi e Marangoni, audaci e geniali innovatori”.
L’iniziativa ripropone e rimette sotto i riflettori lo storico gruppo e si affianca ad altre rassegne in Italia ma anche Oltralpe, dedicate in questo periodo all’arte cinetica e programmata italiana. Nello specifico il MID, negli anni sessanta e settanta, fu considerato come uno dei fronti più avanzati dell'avanguardia internazionale e nella definizione di ciò che è “opera d’arte”. I fondatori del gruppo promossero l’utilizzo delle più attuali (allora) possibilità dell’elettronica, dell’illuminotecnica e della tecnologia dei media, non solo anticipando lo spirito del tempo con i loro esperimenti, ma ipotizzandone concretamente le potenzialità, e gli sviluppi futuri, secondo i coraggiosi principi del lavoro collettivo e della negazione della creatività individuale.
Per i quattro artisti/progettisti – assieme a Grassi e Marangoni, operarono anche Antonio anche Barrese e Gianfranco Laminarca – era fondamentale soprattutto la variabilità dinamica e temporale dell’opera: in tal senso, il pensiero e la creatività del MID hanno anticipato l’arte digitale, elettronica e multimediale. Come scrive Marco Meneguzzo nella nota di presentazione che accompagna l’iniziativa: “Se prima l’analisi dei meccanismi della visione del MID era una novità anche in campo scientifico, oggi sembra più una sorta di 'nostalgia' di un momento di felicità creativa, di possibilità sperimentali”. I meccanismi adottati, all'epoca avvolti dal mistero, oggi sono perfettamente chiari e spiegabili a livello scientifico. Ed è per questo che, messi di fronte agli oggetti di Grassi e Marangoni, ci stupiamo di continuare a stupirci.
Inaugurazione 24 marzo ore 18.30
Paloma Gallery
via Fiamma, 12 - Milano
Orario: lun - ven 10.00 - 12.30; 14.30 - 18.30 o su appuntamento
Ingresso libero