Toni Benetton e' stato uno dei maggiori autori della macroscultura del Novecento italiano. Proprio a Solighetto al Giardino Salomon nel 1960, era stato creato dall'artista uno dei primi parchi d'arte ambientale d'Europa. La mostra celebra questo punto di aggregazione culturale, poi smantellato, riportando i bozzetti scultorei delle opere a Pieve di Soligo dopo quarant'anni dalla chiusura.
a cura di Carlo Sala
La Fondazione Francesco Fabbri promuove una serie di eventi all’interno della splendida cornice di Villa Brandolini a Solighetto di Pieve di Soligo, dal 26 marzo al 25 aprile 2011. Saranno presentate delle mostre, su tre autori fautori di ricerche molto diverse, ma entrambi che pongono grande attenzioni ai luoghi portatori di memorie e istanze.
Toni Benetton è stato uno dei maggiori autori della macroscultura del Novecento italiano. Proprio a Solighetto al Giardino Salomon nel 1960, era stato creato dall’artista uno dei primi parchi d’arte ambientale d’Europa. Questo era frequentato da intellettuali del calibro di Andrea Zanzotto, Carlo Scarpa, Giovanni Comisso e Diego Valeri.
Ora una mostra celebra questo punto di aggregazione culturale, poi smantellato, riportando i bozzetti scultorei delle opere a Pieve di Soligo dopo quarant’anni dalla chiusura. Per oltre quindi anni lo studio dell’autore, conteneva alcune tra le più significative opere della sua produzione. A Villa Brandolini viene viene ricostruito il corpus di lavori esposti negli anni Sessanta con i bozzetti preparatori e le versioni più piccole delle opere monumentali.
Di grande fascino l’opera dei due gatti, in cui le forme slanciate mostrano una modernità delle forme carica di dinamismo. L’opera “Il Toro” mostra come le sembianze dell’animale siamo perfettamente stilizzate con maestria dell’artista mediante l’uso della lastra.
Il laminato è un oggetto di derivazione industriale, di partenza standardizzato e massificato, che tramite l’intervento dello scultore assurge a una nuova dimensione percettiva. Una materia inerte che sembra al primo sguardo lontana da un sentire autoriale, e che attraverso l’opera di sottrazione di Toni Benetton diviene materia emotiva
In questo percorso troviamo anche una versione della celebre opera “Gli acrobati” che svettava nella collocazione originaria del Giardino Salomon imponendosi alla vista degli spettatori. Nel percorso è inoltre esposto un nucleo di disegni preparatori che mostrano l’abilità segnica dell’artista, ma soprattutto con le numerose varianti si comprende la grande voglia di innovazione e ricerca di Benetton; un procedere senza mai assetarsi in una soluzione finita e reiterata.
Proprio negli anni Sessanta l’artista inizia a indagare il problema della macro-scultura. Ad una concezione iconica e slegata dal contesto, subentra una visione lucida del luogo: quest’ultimo non è inteso come mero spazio che accoglie l’opera, ma come entità da valutare in sé e fonte di problematiche ambientali. Benetton stesso nel riferirsi ai suoi lavori non parla più di sculture, ma di strutture: chiaro segnale di come percepisca la sua ricerca all’interno di un discorso che non sia meramente estetico, ma che contempli dinamiche prettamente architettoniche.
Il Giardino Salomon è certamente da vedere come il primo passo per Benetton nella sua nuova visione dell’ambiente e della collocazione delle opere, che lo porterà ad una visione pubblica della scultura che oltre ad essere innovazione artistica deve riconoscere e saper valutare questioni di carattere collettivo e sociale. In contemporanea all’omaggio a Toni Benetton saranno visitabili le mostre personali di Francesco Stefanini e Francesca De Pieri.
Evento promosso da: Fondazione Francesco Fabbri, Pieve di Soligo
Con il contributo di: Comune di Pieve di Soligo
Con il patrocinio di: Provincia di Treviso
Museo Toni Benetton, Mogliano Veneto
Info: tel. 334 9677948
eventi@fondazionefrancescofabbri.it
http://www.fondazionefrancescofabbri.it
Inaugurazione sabato 26 marzo, ore 17.30
PIEVE DI SOLIGO – Solighetto
Villa Brandolini – Centro Culturale F. Fabbri Piazza Libertà, 7
Orario di apertura venerdì ore 17.00-20.00 sabato, domenica e festivi 10.00-12.00 e 16.00-20.00,
ingresso libero