Doppia personale. Le tematiche care a Joffe - l'innocenza e la sensualita', l'ingenuita' e l'ironia - incontrano i disegni di Baechler, che mostrano un inventario di oggetti che cercano, nell'incontro tra la mano dell'artista e l'occhio dello spettatore, una nuova definizione.
CHANTAL JOFFE
L'artista (Gran Bretagna, 1969) si distingue per una pittura
apparentemente non curata e spontanea, che produce un effetto di
mistero e dinamismo. I suoi temi (momenti rubati all'infanzia ignara
o scene di erotismo domestico) giocano tra l'innocenza e la
sensualità, l'ingenuità e l'ironia: con pennellate mature e sicure,
che fanno ricorso ad una tavolozza che alterna colori soffusi e
tinte forti, Joffe ritrae le emozioni umane creando un certo
distacco tra il soggetto e lo spettatore, che prova un lieve,
incolpevole voyeurismo.
DONALD BAECHLER
I disegni di Donald Baechler si offrono come frammenti di una
grammatica interiore, la declinazione ripetuta e variata di una
lingua che, pur traendo idiomi e tratti dalle note forme espressive
delle diverse tradizioni artistiche di Oriente ed Occidente, crea
una lingua nuova, quasi un catalogo di simboli e segni, un
inventario di oggetti circoscritti e fissati, che cercano
nell'incontro tra la mano dell'artista e l'occhio dello spettatore
una nuova definizione.
Se la parola 'disegno' rimanda propriamente all'idea di un tratto
che incide e lascia, appunto, un solco, una linea dove prima c'era
la superficie intatta, in Baechler il concetto trova una nuova
dimensione: infatti per l'artista disegnare significa plasmare e
reinventare la vita in una regia grafica in cui gli oggetti, quasi
ritagliati irregolarmente dal nulla, si collocano in uno spazio
libero e indefinito, alla ricerca di un significato 'altro', aperto
e originale. Le forme senza contorni si muovono liberamente in un
linguaggio strutturato ma aperto, frutto di un'insaziabile ansia di
esperienze, di ricerche curiose e voraci, avventure e incontri.
Collezionista di frammenti e idee, Baechler lavora da venticinque
anni alla creazione di un immenso archivio di immagini che imprime,
serigrafa, proietta, disegna, dipinge incide o incolla sulla tela o
sulla carta per costruire un continuum emotivo, un discorso di gesti
in cui le cose acquistano realtà plastica in un gioco di relazioni,
ripetizioni e variazioni, episodi interrotti e accennati di un
unico, infinito disegno in eterna evoluzione, in cui l'espansione
dell'Io dell'artista si lascia avvolgere dalle suggestioni delle
conversazioni e degli scambi, occasionali o cercati, per saziare la
sete di ricerca e di incontro. Che sia la strada o i marciapiedi di
una scuola, che sia un bar o la sala di ricreazione di un ospedale
psichiatrico, tutto per Baechler è scenario dell'esperienza umana,
tutto è fonte di ispirazione e crescita, in una relazione di domanda
e risposta in cui lo sconosciuto diventa un amico senza nome che
riproduce per lui i mostri e i sogni del proprio mondo interiore.
Inaugurazione sabato 26 marzo ore 18
Duetart Gallery
vicolo Santa Chiara, 4 - Varese
Orari: mar-sab 15.30-19.30 e su appuntamento
ingresso libero