Tracce Iridescenti. Le sue opere recenti nascono dall'idea di materializzare visivamente la compenetrazione luminosa di elementi differenti. Quarto appuntamento di Dissonanze transitorie, ciclo ideato da Loredana Rea con l'intento di riflettere sul bisogno di contaminazione.
a cura di Loredana Rea
La mostra, è il quarto appuntamento di Dissonanze transitorie, ciclo tematico di approfondimento, ideato dal critico Loredana Rea con l’intento di riflettere sul bisogno di contaminazione, che sembra caratterizzare in maniera assolutamente determinante la ricerca contemporanea, intesa non solo come volontà di uscire da canoni espressivi e tecnici considerati tradizionali per raggiungere una maggiore libertà di azione, ma anche come necessità di focalizzare l’attenzione su dettagli che altrimenti sfuggirebbero, per tracciare i confini di un territorio ampio in cui prospettive differenti trovano sempre nuove declinazioni.
Nel periodo compreso tra febbraio e giugno sei artisti – Giuliano Mammoli, Elena Nonnis, Elettra Cipriani, Anna Maria Fardelli, Elisabetta Diamanti e Minou Amirsoleimani – diversi per formazione e scelte operative, si confrontano per evidenziare l’importanza di una pratica di continuo e ricercato sconfinamento, strettamente connessa alle molteplici e talvolta transitorie dissonanze di metodo, di progetto, di strumenti e di idee. Quello proposto è dunque un percorso assolutamente permeabile in cui gli artisti invitati presentano le loro opere come i segni inequivocabili della complessa articolazione di un mosaico linguistico capace di creare interessanti commistioni, raffinate decontestualizzazioni e seducenti alterazioni, con l’obiettivo di rendere manifesta la complessità di questo nostro tempo.
Per questa esposizione Anna Maria Fardelli presenta dei lavori recenti, che si inseriscono in un ciclo più ampio che va elaborando già da alcuni anni. Nascono dall’idea di materializzare visivamente la compenetrazione luminosa di elementi differenti, per analizzare cromaticamente l’energia messa in gioco dal loro incontro. Le opere, infatti, sono progettate a partire dal colore e dal segno, stesi con una gestualità complessa, seguendo le modalità di un sistema di stampa serigrafica, attraverso cui l’artista costruisce tele di grandi dimensioni e opere su carta, in cui all’infittirsi di campiture cromatiche di diversa struttura corrisponde il ritmo crescente di modulazioni intense. L’esuberante senso del colore è tenuto sotto registro dall’esigenza di un’impaginazione formale, che avviene solo quando riesce a bilanciare la tessitura cromatica con una rigorosa misura percettiva.
Il risultato è di grande impatto: filamenti colorati, tracce iridescenti si intrecciano tra loro e si espandono come onde inarrestabili, a scandire lo sviluppo di un movimento che sembra non avere fine, alludendo ad altro che alla semplice analisi della fisicità del moto.
inaugurazione: Martedì 5 aprile 2011, alle ore 18,00
Studio Arte Fuori Centro
via Ercole Bombelli, 22 - Roma
orario: dal martedì al venerdì dalle 17,00 alle 20
Ingresso libero