Mare Nostrum. Una ricerca audio-visuale sul rapporto che lega la tradizione alla globalizzazione, condotta attraverso un linguaggio multimediale ibrido. Due artisti propongono fotografie che si animano in video-ritratti.
a cura di Cosmo Laera
Ricerca teorica sul campo di Giorgia Serughetti
Mare Nostrum è un progetto di ricerca audio-visuale svolto lungo la
linea di demarcazione tra il dentro e il fuori, fra il Noi e il Loro,
fra il comunitario e il non-comunitario, lungo quel filo sottile che
lega l'identità locale a quella sovranazionale, la tradizione alla
globalizzazione. E' una analisi metaforica sul confine della “Fortezza
Europa”, sui valori comuni, sui popoli e i territori ai nostri confini.
Mare Nostrum è stato realizzato in tre luoghi situati lungo i confini
mediterranei dell'Unione Europea: Ceuta, un’enclave spagnola nel
continente africano; Lampedusa, un’isola siciliana distante 113 km
dalla costa africana e 205 dalla Sicilia; Lesbo, un’isola dell'Egeo
nord-orientale situata a circa 5,5 km dalla costa turca. Questi tre
luoghi sono accomunati da alcune caratteristiche sociali e
geografiche: si trovano in una condizione geografica di isolamento/
chiusura, sono stati o sono punto di passaggio delle rotte migratorie
verso l'Europa, per cui sono soggetti a politiche migratorie
particolarmente intensive.
Gli autori del progetto, Giuseppe Fanizza, Andrea Kunkl e Giorgia
Serughetti, – fotografi, videomakers e ricercatori sociali – hanno
utilizzato un linguaggio multimediale adatto ad un pubblico di
spettatori educati alle forme di diffusione delle informazioni dettate
dal web, che esigono una fruizione orizzontale di differenti media.
Dal punto di vista estetico, la multimedialità dei contenuti si
traduce in un linguaggio ibrido fra fotografia e video. Le fotografie
si animano in video-ritratti che ci permettono una doppia fruizione.
Il soggetto vive nell'inquadratura e, come in una fotografia, vive per
il tempo che gli dedichiamo, scandito dalla durata del video. In tale
cornice, il soggetto fornisce una narrazione di sé: come è fatto, come
si veste, quale atteggiamento assume, com’è il suo sguardo. Guardiamo
insomma il video come se fosse una fotografia che oltrepassa se stessa.
Nella visione appaiono elementi più attigui al linguaggio della
fotografia che del documentario: la serialità come ripetizione di
situazioni estetiche, che ricordano gli atlanti botanici e la
tradizione della fotografia scientifica e di analisi sociale; la
dinamica del ritratto come limitazione materiale della libertà del
soggetto. La sensazione che scaturisce da questa costrizione quasi-
innaturale, torna con forza nel video-ritratto, dove il soggetto –
ripreso nella postura di narratore di se stesso – viene a prendere
corpo e voce, allorché nell'inquadratura comincia a parlare e ad
esprimere liberamente la propria opinione.
Mare Nostrum è strutturato come un progetto riproducibile e seriale,
che può estendersi ed evolversi verso l'analisi di confini
progressivamente più ampi, in una serie ideale di capitoli geografici
paralleli.
L'esposizione comprende contributi audio-visuali e documentali del
lavoro svolto da Valentina Anzoise e Stefano Marras nell'ambito di
Immaginari di Confine, un progetto di ricerca più ampio di cui Mare
Nostrum fa parte.
Inaugurazione venerdi 8 aprile 2011 ore 18.30
Fiera del Levante
Stand Vedetta su Mediterraneo - Sala Cousteau
p.le Vittorio Emanuele III (ingresso Monumentale) - Bari