Feste religiose in Sicilia: tra fede cristiana e riti pagani. Un reportage fotografico dai colori saturi in occasione della XIII Settimana della Cultura promossa dal MIBAC.
La Galleria Fotografica Luigi Ghirri di Caltagirone CT, nasce in Sicilia oltre dieci anni fa e in Sicilia oggi torna a specchiarsi attraverso le fotografie di uno splendido reportage che l’obiettivo e lo sguardo di Amedeo VERGANI – fotoreporter comasco, globetrotter accorto e curioso – avevano sapientemente composto percorrendo, da Oriente a Occidente, l’isola per città, paesi e villaggi teatro di enfatiche feste religiose, successivamente illustrate su prestigiose riviste internazionali.
Una mostra preziosa, questa proposta in concomitanza con la XIII Settimana della Cultura promossa dal MIBAC, che, grazie ad una nuova e lungimirante intuizione della Ghirri, ha trovato la pronta disponibilità dei famigliari del fotografo scomparso nonché l’attiva collaborazione di Fausto GIACCONE, fotoreporter amico recentemente ospitato in Galleria. A tutti loro, pubblicamente, qui esprimiamo la nostra gratitudine.
Noi non abbiamo avuto la ventura di conoscere personalmente Amedeo VERGANI.
Il nostro immaginario visivo però certamente conosce – anzi riconosce – il codice cifrato della sua tavolozza fotografica dai colori saturi, la gamma mutevole e atmosferica delle luci, i tagli sapienti e la maestria di chi, per sensibilità innata ed esperienza acquisita sul campo, sa come trattare con le innumerevoli possibilità che la visione sottopone allo sguardo.
Amedeo – il fotografo, come tanti prima e dopo di lui – qui compie il suo tour antropologico in uno dei luoghi, forse, più rischiosamente impregnati di storia del pianeta: in questa terra che brucia in mezzo al mare, dove il presente continua a crepitare in cortocircuiti di dubbia matrice interculturale, pur componendo abilmente i suoi scatti stranianti professionalmente ritagliati sui format editoriali – quante di queste fotografie rimandano ad altre latitudini e culture? – lui, VERGANI, tratteggia la sua ricerca che non è mai freddo inventario o distaccata documentazione ma anzi tradisce l’incanto, la meraviglia e la sorpresa che poi ritornano in chi si ferma a indugiare su quei cieli infiniti, quegli orizzonti smisurati, quelle luci taglienti o quegli sguardi profondi.
Lui, VERGANI, è uomo anche se fotografo: anche se professionalmente impegnati, in queste immagini, i suoi occhi restano umani di fronte allo stupore di una terra dove la stratificazione e la contaminazione di riti, culture, teatralità e gestualità contribuiscono ancora a rimescolare date e coordinate geografiche. Fotografare la Sicilia, forse, è più facile per un siciliano.
Forse il fantasma della cartolina e l’ombra del cliché, sedimentati da secoli di raffigurazioni dell’isola e dei suoi abitanti non sono mai realmente attecchiti nei siciliani che quest’isola la vivono e la vedono dall’interno. Forse come Fabrizio, il principe Gattopardo, la visione come l’obiettivo di un siciliano, uomo e fotografo, non possono non esprimere quella disillusione atavica che ne vela e frena la curiosità e la fantasmagoria.
Ma nessuno conosce il proprio volto se non toccandolo o guardandone il riflesso o la sua raffigurazione.
Forse sta proprio qui la chiave dell’inganno affabulatore delle fotografie di VERGANI: anche un siciliano, per quanto disilluso, necessita di uno specchio ove guardare e riconoscere i suoi volti millenari. E Amedeo, con la sua fotografia, ci dona la sua quintessenza della nostra immagine riflessa.
Inaugurazione 9 aprile ore 18
Galleria fotografica Luigi Ghirri
via Duomo, 11 - Caltagirone (CT)
Apertura al pubblico: lun./dom. 9.30 -12.30, 16.00 -19.00