Marina Abramovic
Carlo Bernardini
Ludovico Einaudi
Marta de Menezes
Luca Pozzi
Karin Sander
Pablo Valbuena
Denis Santachiara
Stanze e sostanze delle arti prossime. Il grande evento collaterale che accompagna i 50 anni del Salone del Mobile: un padiglione suddiviso in 8 stanze, ognuna delle quali esprime un principium originato dalla scienza, come motore per realizzare opere sonore, visive, architettoniche e di arti industriali. Artisti e scienziati espongono opere d'arte che utilizzano un principium riconducibile alle piu' avanzate tecnologie. Fra i nomi, Marina Abramovic, Carlo Bernardini, Ludovico Einaudi, Marta de Menezes, Luca Pozzi, Karin Sander, Pablo Valbuena.
La mostra, ideata e curata da Denis Santachiara in collaborazione con
Solares Fondazione delle Arti, prevede la realizzazione in piazza
Duomo di un padiglione "molecolare" suddiviso in 8 stanze, ognuna
delle quali esprime un principium originato dalla scienza, come motore
per realizzare opere sonore, visive, architettoniche e di arti
industriali.
Il Salone del Mobile è sempre stato fin dalle sue origini portavoce di
innovazione. Ed è proprio all’innovazione che è dedicato il grande
evento collaterale che accompagna i 50 anni della manifestazione che
ha sempre guardato al futuro, in questa specifica occasione quello dei
prossimi 50 anni. Una mostra che non si accontenta delle opere d’arte
in sé, ma le precede guardandoci dentro, andando all’origine dei loro
principi generatori.
Dal 12 aprile al 1 maggio nella suggestiva cornice di Piazza Duomo.
Anche per questa edizione importante dei Saloni – la 50ª – prosegue la
tradizione di affiancare alla manifestazione prettamente commerciale
degli eventi collaterali che abbiano una precisa valenza culturale di
forte impatto e di alto valore. La storia degli eventi collaterali del
Salone del Mobile inizia molto presto, nel 1965 soli quattro anni dopo
il suo avvio, quando – per sottolineare la presenza di un nuovo
padiglione completamente dedicato alle aziende più attente al design,
che sarà tra le carte vincenti della mostra merceologica stessa –
venne organizzata la “Mostra retrospettiva per una documentazione sul
design del mobile in Italia dal 1945 a oggi”.
L’ambizioso progetto 2011 intitolato “Principia. Stanze e sostanze
delle arti prossime” ideata e curata da Denis Santachiara in
collaborazione con Solares Fondazione delle Arti prevede la
realizzazione in Piazza Duomo di un padiglione “molecolare” suddiviso
in 8 stanze – ognuna delle quali esprime un principium originato dalla
scienza, come motore per realizzare opere sonore, visive,
architettoniche e di arti industriali.
La volontà è trasmettere come i principia nel contemporaneo si siano
moltiplicati e attraversino i sensi della percezione umana.
Alle 8 stanze di “Principia” si accede attraverso uno spazio
introduttivo che evidenzia i rapporti della produzione delle arti
storiche con i principi matematici, geometrici, ottici, magnetici,
elettrici ed elettronici che hanno caratterizzato la storia dell’arte.
Se in passato Giotto è entrato in rapporto con il principio del punto
luce che dona tridimensionalità alle figure, Brunelleschi e Leonardo
con il principio del punto di fuga e la prospettiva, Canaletto e
Guardi con il principio della camera oscura reso poi nelle loro
straordinarie vedute, o se si pensa al caleotipo e dagherrotipo e alla
fotografia di Nadar e all’Impressionismo, al principio della sequenza
di figure, alle animazioni ottiche, al Futurismo e Dadaismo che hanno
portato al cinema, o al Rotorilievo di Duchamp e Man Ray da cui il
principio della visione e l’Optical Art o, ancora, a Tinguely con il
principio del caos meccanico... sarà interessante vedere cosa sta
accadendo nella nostra contemporaneità e come gli artisti possono
utilizzare i nuovi principia per esprimere la propria arte. Giovani e
importanti artisti e scienziati esporranno infatti nelle 8 stanze
opere d'arte che utilizzano un principium riconducibile essenzialmente
alle ultime e più avanzate tecnologie. Fra i nomi,
Marina Abramovic, Carlo Bernardini, Ludovico Einaudi, Marta de
Menezes, Luca Pozzi, Karin Sander, Pablo Valbuena.
La storia dell’arte ha una sua storia. E questa storia si è affermata
ed evoluta attraverso i suoi principia. Non foto dunque, ma fotoni;
non video ma frequenze elettromagnetiche; non effetti 3D ma algoritmi;
non motori elettrici, ma piuttosto flussi elettronici, non peso, ma
assenza di gravità, non il visibile tecnico ma l’invisibile sensoriale.
Pertanto le stanze spazieranno dalle nano tecnologie – un grande
scultore che propone grandi sculture
si confronta con opere infinitamente piccole, visibili solo al
microscopio - ad artisti che lavorano
con il neon creando opere attraverso i principi delle alte frequenze
per trasmettere elettricità senza fili;
e ancora l’algoritmo come principio per creare nuovi scenari urbani
oppure i principi che sfidano
la gravità, per arrivare ad artisti che sfruttano per le loro
installazioni il principio del suono spazializzato 3D, solo per citare
alcuni esempi.
“Principia” non è una mostra incentrata sul rapporto arte/scienza, ma
l’accento viene messo sui potenziali creativi attraverso i principi
della scienza come sorgente del fare artistico. Fine ultimo è
l’innovazione del linguaggio come stupore estetico, il riemozionarsi
come davanti a una delle vedute di Canaletto senza necessariamente
comprenderne tutti i principi generatori della prospettiva.
“Principia” è l’arte, il design, l’architettura, la musica, la moda
che potrebbero essere, non è un punto d’arrivo della creazione ma il
suo punto di partenza.
Immagine: Carlo Bernardini, Orbita Eclittica, neons tesla coil
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La preview di "Principia. Stanze e sostanze delle arti prossime", si
terrà lunedì 11 aprile, dalle ore 11.30 alle 13.00 circa
Piazza Duomo, Milano
orari di apertura:
12 – 17 aprile ore 10.00 – 23.00
18 aprile – 1 maggio ore 10.00 – 20.00, giovedì fino alle 23.00