Paola Rampoldi - Museo Popoli e Culture
Iconografia sacra nei dipinti della scuola di Cuzco. I dipinti in mostra non sono semplici copie, ma variazioni sui temi classici, ogni volta resi in modo diverso.
Dal 15 aprile al 17 luglio 2011, il “Museo Popoli e Culture”, in collaborazione con l’Associazione “Studio d’Arte sul Barocco Andino” (SABA), presenta l’esposizione Barocco Andino Contemporaneo: iconografia sacra nei dipinti della Scuola di Cuzco, curata da Riccardo Scotti e Sabina Locatelli, nella quale saranno proposte le opere pittoriche dei diversi laboratori artistici che tuttora operano in Cuzco.
Con la “conquista” dell’America, al seguito dei missionari europei, giunsero nel Nuovo Continente alcuni artisti, con il compito di decorare le chiese che si stavano costruendo ovunque e realizzare opere che aiutassero nel processo di evangelizzazione avviato. Presto, la grande richiesta di opere d’arte impose la necessità di formare alcuni artisti locali, e così nacque in Cuzco (Perú) la più importante scuola di pittura in America. I modelli da seguire furono il Manierismo tardo rinascimentale e poi il Barocco. Diego Quispe Tito, l’artista più famoso di Cuzco, introdusse il paesaggio nella pittura peruviana e inserì le sue figure in rigogliose vegetazioni irreali, con prospettive distorte e l’aggiunta di uccelli tropicali, tutti elementi iconografici che poi divennero caratteristici di quella Scuola.
Poco alla volta gli artisti di Cuzco si staccarono dai modelli europei e abbandonarono il mondo reale per inoltrarsi nella fiaba. Così cominciarono a dipingere Arcangeli avvolti in abiti regali e che impugnavano armi da fuoco, decorazioni preziose su tutti gli abiti, raggiere dorate, ricche collane e gioielli sulle Madonne, dando origine al “Barocco Andino”, o “Stile Meticcio”.
La figura della Madonna fu identificata dalle popolazioni andine con la Pacha Mama (Madre Terra), una divinità molto venerata nell’ambito della religione locale, che mantenne la sua importanza anche dopo la conversione al Cristianesimo.
In Cuzco, ancora oggi, i maestri conducono le botteghe di pittura dove gli artisti interpretano l’iconografia del passato e producono opere collettive, raramente firmate. Questi dipinti ad olio non sono semplici copie ma variazioni sui temi classici, ogni volta resi in modo diverso. Tale processo di realizzazione è paragonabile a quello delle icone, dove solo pochi maestri ispirati possono inventare nuove immagini, ma tutti i pittori, inevitabilmente, pongono qualcosa di proprio.
Nell’ambito della mostra verranno inoltre proposte visite guidate e serate di approfondimento a cura dei collezionisti.
Calendario eventi
Serate di approfondimento
Mercoledì 25 maggio, ore 21
Barocco andino: inquadramento storico
a cura del prof. Massimo Centini
Mercoledì 15 giugno, ore 21
Sincretismo iconografico: persistenza contemporanea
a cura del prof. Massimo Centini
Visite guidate a cura dei collezionisti
(in queste domeniche il museo rimarrà aperto dalle 14 alle 18)
domenica 8 maggio ore 16
domenica 22 maggio ore 16
domenica 12 giugno ore 16
Patrocini
Scuola Superiore Autonoma di Belle Arti Diego Quispe Tito, di Cuzco
Fondazione PIME onlus
Inaugurazione: giovedì 14 aprile ore 21
Museo Popoli e Culture
via Mosè Bianchi 94 - Milano
Apertura: lun - sab 9,00-12,30/14-18. Aperture straordinarie 8 maggio; 22 maggio; 12 giugno: 14-18
Chiuso domenica e festivi. Chiusure straordinarie: 22 aprile; 3 e 4 giugno;
Ingresso: intero 5 euro; ridotto 3 euro