Le mostre "Le Stanze della Musica" e "La Quadreria di Gioachino Rossini" celebrano la straordinaria vocazione musicale della citta'. Il carattere distintivo di questo progetto consiste nell'offrire al pubblico una sorta di preview della future collezioni di Palazzo Sanguinetti, destinato a sede del Museo della Musica.
Sotto l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana
con il patrocinio di:
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Ministero per le Attività e i Beni Culturali
Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca
Regione Emilia Romagna
e con il patrocinio della
Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna
vernice stampa venerdi 22 novembre ore 12
Presentate in concomitanza con l'apertura della stagione lirica del Teatro Comunale di Bologna, le mostre "Le Stanze della Musica" e "La Quadreria di Gioachino Rossini" celebrano la straordinaria vocazione musicale della città e la sua lunga e consolidata tradizione accademica, che vanta la presenza di alcune delle figure più carismatiche della storia della musica, tra cui Mozart, Bach, Farinelli, Rossini, Wagner, Respighi.
Il carattere distintivo di questo progetto consiste nell'offrire al pubblico una sorta di preview della future collezioni di Palazzo Sanguinetti, destinato a sede del Museo della Musica la cui apertura è prevista nella primavera del 2004.
Dal 24 novembre 2002 al 23 febbraio 2003, le mostre saranno ospitate nelle sale del Palazzo di Re Enzo e del Podestà , uno dei palazzi più rappresentativi del cuore storico della città , già sede di importanti esposizioni.
LE STANZE DELLA MUSICA
Artisti e Musicisti a Bologna dal '500 al '900
Bologna
PALAZZO DI RE ENZO E DEL PODESTA'
24 novembre 2002 - 23 febbraio 2003
"Le Stanze della Musica. Artisti e Musicisti dal '500 al '900" è il titolo della mostra organizzata dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Bologna che darà il via ad una ricca stagione di eventi all'insegna della storia musicale legata alla città .
La mostra rende omaggio alla tradizionale vocazione musicale di Bologna che è parte della sua stessa storia. Dalla cinquecentesca Cappella Palatina all'Accademia Filarmonica fondata nel 1666 e tuttora attiva e operante, alla felice coincidenza che portò a Bologna musicisti celebri che furono nei teatri e nelle scuole della città : il giovane Mozart accompagnato dal padre Leopold per sostenere l'esame di aggregazione all'Accademia; Gioacchino Rossini che compose il suo "Stabat Mater" eseguito per la prima volta nel 1843 con la direzione di Gaetano Donizetti; e poi Richard Wagner, "cittadino onorario di Bologna", Johannes Brahms, Giuseppe Martucci e Ferruccio Busoni.
Il percorso espositivo della mostra si articola in sette diverse aree tematiche comprendente varie sezioni:
I teorici musicali tra '500 e '600 (Musica come intrattenimento; Musica come scienza; Musica come devozione); Padre Martini e il suo tempo (Padre Martini e il suo tempo; I maestri di cappella; I maestri di cappella di San Petronio); Farinelli e l'opera del '700; Mozart, Bach e l'Accademia Filarmonica; Rossini e l'opera dell'800; Wagner a Bologna; Respighi e il Liceo Musicale.
Numerosi sono i prestiti da importanti musei e collezioni italiane, tra cui si segnalano in particolare alcuni dipinti con nature morte di Evaristo Baschenis e di Cristoforo Munari (Modena Galleria Estense), nonché le opere di Bartolomeo Schedoni, di Giuseppe Maria Crespi, di Donato Creti provenienti dalla Galleria degli Uffizi, da Palazzo Pitti e dal Museo di Palazzo Venezia di Roma. Altre opere, tra cui disegni, documenti e libri sono state prestate, tra gli altri dal Museo dell'Opera di Roma, dalla Collezione Giorgio Cini di Venezia, dalla Biblioteca Estense di Modena, dall'Accademia Filarmonica e dall'Archivio di Stato di Bologna. Buona parte dei pezzi esposti, 250 circa, fa riferimento al ricco patrimonio musicale e artistico della città .
Spiccano infatti la vasta quadreria e le opere librarie provenienti dalla straordinaria collezione del Civico Museo Bibliografico Musicale, nonché la pregiata collezione di strumenti musicali del Museo Civico Medievale.
La quadreria di Padre Martini (1706-1784), maestro di "contrappunto osservato" e massimo conoscitore dell'arte musicale in Italia comprende 350 ritratti di musicisti e costituisce la più importante collezione iconografica musicale del mondo. Viene oggi conservata presso il Civico Museo Bibliografico Musicale insieme alla biblioteca che, con i suoi 110.000 volumi, è una delle primissime biblioteche musicali esistenti.
Tra i pezzi selezionati per l'esposizione si potrà ammirare il compito eseguito nel 1770 dal giovane Mozart per l'ammissione all'Accademia Filarmonica di Bologna, la partitura autografa de Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, l'Harmonice Musices Odecathon A. (1501), unico esemplare della prima stampa musicale di Ottaviano Petrucci.
Tra la settantina di dipinti che saranno esposti - in gran parte restaurati per l'occasione - spiccano i ritratti di musicisti e compositori eseguiti da artisti di fama internazionale come Joshua Reynolds, Thomas Gainsborough che ritrasse Johann Christian Bach e Corrado Giaquinto, autore del celeberrimo dipinto con Farinelli, oltre a quelli di rinomati artisti bolognesi quali Giuseppe Maria Crespi e Angelo Crescimbeni.
Le raccolte musicali bolognesi vantano inoltre una notevolissima collezione di strumenti musicali europei (attualmente conservati presso il Museo Medievale): circa 150 opere, tra cui alcuni pezzi unici come l'Armonia di flauti costruita da Manfredo Settala o il rarissimo clavicembalo di Vitus de Trasuntinis, e raccolte d'eccezione per numero e importanza come quelle di cornetti e liuti.
Il Comitato Scientifico della mostra è presieduto da Paolo Isotta, ne fanno parte: Lorenzo Bianconi, Pierangelo Bellettini, Massimo Fino, Giovanni Iudica, Anna Maria Matteucci, Claudio Strinati, John Henry van der Meer. La direzione della mostra è affidata a Massimo Medica.
Catalogo
Silvana Editoriale, Milano
LA QUADRERIA DI GIOACHINO ROSSINI
Il ritorno della Collezione Hercolani a Bologna
Bologna
PALAZZO DI RE ENZO E DEL PODESTA'
24 novembre 2002 - 23 febbraio 2003
in collaborazione con
Comune di Pesaro
Fondazione Rossini
La mostra è dedicata alla collezione dei dipinti antichi di Gioachino Rossini, ora conservati nella Pinacoteca Civica di Pesaro, sua città natale.
Per la verità il grande musicista non vide mai questi quadri nella propria casa; ma doveva conoscerli bene allorché erano conservati, insieme a tanti altri capolavori, sulle pareti del palazzo del principe Astorre Hercolani, in Strada Maggiore. Questi era stato suo carissimo amico, al punto che, trovandosi in cattive acque, non aveva esitato a chiedergli un ingente prestito in denaro che il maestro, generoso come sempre, gli aveva accordato lasciandogli pro tempore quanto aveva ricavato dalla sua villa di Castenaso e da altri immobili, venduti al momento di trasferirsi a Parigi.
Allorché nel 1868 Rossini fu in punto di morte, i suoi legali si erano recati a Bologna e avevano preteso dal principe la restituzione del prestito, che egli si era visto costretto ad onorare ipotecando parte della collezione di famiglia. Fu quindi per questo motivo che nel 1883, in seguito ad alcune cause giudiziarie, il comune di Pesaro, destinatario ultimo dell'eredità Rossini, venne in possesso di ben trentotto dipinti, collocati dapprima in Municipio e poi in Pinacoteca.
Il provvisorio rientro dei dipinti a Bologna consente di ammirare una rilevante tranche dell'antica Collezione Hercolani che, forte di dirette acquisizioni e di ampliamenti per via ereditaria, era certo, sui primi dell'800 allorché ad esempio Pompeo Bassani la illustrò nella propria guida della città , la più ricca e importante della città , ammirata da studiosi e illustri viaggiatori: vi erano confluiti infatti, tra l'altro, numerosi dipinti delle Collezioni bolognesi Malvezzi e Bianchetti e da quella Lanci di Roma. Vi si trovavano quadri attribuiti a Tiziano, a Raffaello, ai Carracci, al Domenichino e a Guido Reni, che, in seguito alle successive vicende famigliari, fanno in taluni casi bella mostra di sé sulle pareti di alcune delle più importanti istituzioni museali italiane e straniere.
Quanto al nucleo pervenuto a Pesaro, già studiato in occasione di una mostra tenutavi nel 1992, gli esperti preposti alla scelta avevano operato con grande discernimento e i quadri ora esposti a Bologna documentano assai bene l'entità della collezione Hercolani nei suoi svariati interessi.
Bologna vi fa ovviamente la parte del leone, con quadri che vanno dai primordi della sua scuola fino al XVIII secolo: tra i primi s'impongono il prezioso Sant'Ambrogio su tavola di Vitale da Bologna, una rara tela con l'Incoronazione della Vergine di Simone dei Crocifissi e altre tavolette di Michele di Matteo e del quattrocentesco Giovan Francesco da Rimini. Il Seicento, il secolo d'oro della pittura bolognese, è rappresentato da una strepitosa Caduta dei giganti di Guido Reni e da opere di Francesco Albani, Vincenzo Spisanelli, Giovan Francesco Gessi, Elisabetta Sirani e Carlo Cignani. Si arriva così al Settecento con dipinti di Giuseppe Maria Crespi e una bellissima scena di Mercato di Aureliano Milani.
Tra le altre scuole grandeggia ovviamente Venezia, con due tavole di Giovanni Bellini e un gruppo di severi ritratti di Jacopo Tintoretto; ma c'è posto anche per il milanese Daniele Crespi, al quale viene ora restituito un intrigante Ritratto di vecchio; ed è poi un'Adorazione del Bambino del senese Domenico Beccafumi la perla forse più preziosa dell'intera raccolta.
La mostra, curata da Daniele Benati e Massimo Medica, ha fornito altresì l'occasione per approfondire lo studio delle opere non solo in relazione alla loro corretta attribuzione ma anche alla loro provenienza: è noto come le quadrerie sei-settecentesche si fossero arricchite grazie alle opere di cui le chiese si erano disfatte perché non più confacenti al culto e come questo fenomeno si fosse acuito in seguito alle soppressioni degli enti ecclesiastici decretate in epoca napoleonica.
Alla Collezione Hercolani erano così pervenuti dipinti un tempo sugli altari delle chiese bolognesi, talora ridotti in frammenti, come è stato per la tavola con Due santi di Michele di Matteo, parte di un più vasto complesso forse già in San Domenico, o per la Cena miracolosa di San Domenico, parte della predella del polittico eseguito da Giovan Francesco da Rimini nel 1459 per l'altare Pepoli in San Domenico. È poi un'ipotesi alla quale gli storici danno sempre maggior credito quella di identificare nel citato Sant'Ambrogio di Vitale la parte centrale di una pala posta in origine sull'altare della chiesa bolognese dedicata a questo santo, distrutta nel 1390 per lasciar posto alla basilica di San Petronio.
Catalogo Silvana Editoriale, Milano
INFORMAZIONI:
"Le Stanze della Musica. Artisti e Musiciti a Bologna dal '500 al '900"
"La Quadreria di Gioachino Rossini. Il ritorno della Collezione Hercolani a Bologna"
Palazzo di Re Enzo e del Podestà - Piazza Maggiore, Bologna
dal 24 novembre 2002 al 23 febbraio 2003
Vernica stampa: venerdì 22 novembre ore 12
Inaugurazione ufficiale: sabato 23 novembre ore 12
Apertura al pubblico: domenica 24 novembre, dalle ore 10
Infoline: 24ore/24, prenotazioni singoli - tel. 02/54.912
Sito web, informazioni e prenotazioni:
http://www.ticket.it/stanze
http://www.ticket.it/quadreria
Ufficio gruppi e Visite guidate:
tel. 02/54.912 - fax 02/54116448 e-mail: ufficiogruppi@ticket.it
Orari ingresso mostre:
da martedì a domenica dalle ore 10 alle ore 19 (lunedi chiuso)
Biglietto ingresso:
Intero: euro 5.00 Ridotto: euro 3.50
Biglietto cumulativo per le due mostre:
Intero: euro 7.00 Ridotto: euro 5.00
Visite guidate (solo su prenotazione):
Una mostra: Scuole euro 45.00 - Gruppi organizzati euro 70.00
Due mostre: Scuole euro 70.00 - Gruppi organizzati euro 100.00
Ridotto gruppi:
- gruppi organizzati di min 12/max 25 paganti (prenotazione obbligatoria)
una mostra euro 3.50 - due mostre euro 5.00
- gruppi organizzati di studenti delle scuole inferiori/superiori
(prenotazione obbligatoria).
una/due mostre euro 3.50
Ufficio Stampa informazioni e accrediti:
Niklas Events: Cinzia Manfredini cell. 348.4007208 tel. 02.86984226
Silvana Editoriale: Massimo D'Elia tel. 02.61836330 - cell. 348.4444770
Eventi collaterali: Ingenia - Servizi per la Cultura tel. 0721-370956
Progetto allestimento: PANSTUDIO architetti associati, Cesare Mari
PRO-SCENA scenografici associati, Mario Brattella
Allestimento: Morini e Mancinelli, Pesaro
PALAZZO DI RE ENZO, Bologna, Piazza Maggiore