Lapo Binazzi (U.F.O.)
Fabio Cresci
Ingrid Hora
Tassilo Letzel
Robert Pettena
Kevin Van Braak
Lorenzo Bruni
Il progetto, a cura di Lorenzo Bruni, presenta una serie di videoinstallazioni e interventi site specific per Via San Zanobi e per lo spazio Shirai Karate Club, di fronte allo spazio SUN, fino a realizzare performance itineranti per tutta la citta'. Il titolo della collettiva fa riferimento all'attitudine degli artisti coinvolti a riflettere e ad analizzare lo spazio urbano facendo particolare attenzione all'elemento della trasformazione dovuto al vissuto cittadino piu' che alle progettazioni di vuoti e pieni dell'architettura classica.
a cura di Lorenzo Bruni
Lapo Binazzi (U.F.O.), Fabio Cresci, Ingrid Hora, Tassilo Letzel, Robert Pettena, Kevin Van Braak
In occasione della notte bianca a Firenze, sabato 30 aprile, gli artisti della mostra dal titolo “Dove è la città? Where is the city?”, a cura di
Lorenzo Bruni, realizzeranno videoinstallazioni e interventi site specific per Via San Zanobi e per lo spazio Shirai Karate Club, di fronte allo
spazio SUN, studio74rosso, fino a realizzare performance itineranti per tutta la città.
SUN, studio74rosso, nuovo spazio non-profit a Firenze, presenta sabato 30 aprile dalle ore 18,00 la mostra “Dove è la
città? Where is the city?” a cura di Lorenzo Bruni. Il titolo di questa collettiva fa riferimento all’attitudine simile che spinge gli
artisti coinvolti, di generazioni e culture differenti, a riflettere e ad analizzare lo spazio urbano facendo particolare attenzione
all’elemento della trasformazione dovuto al vissuto cittadino più che alle progettazioni di vuoti e pieni dell’architettura classica.
Le loro ricerche però non si limitano ad una analisi distaccata o ad un’indagine documentativa, ma puntano a creare momenti di
aggregazione e di riflessione attraverso eventi particolari o presenze di oggetti del quotidiano che, attraverso letture particolari,
creano una dimensione di spaesamento a favore di una visione epifanica di quel particolare momento. Questo tipo di approccio
li porta anche quando usano il mezzo del video a celebrare l’incontro e la scoperta dell’altro e del contesto che sta convivendo.
Le opere degli artisti presenti alla mostra al SUN, studio74rosso affrontano e sviluppano, da differenti prospettive, il tema cen-
trale di come si possa affrontare oggi un confronto con lo spazio urbano e rispondono alla esigenza di capire se la città coincide
con la comunità che la “abita” o se queste sono ormai due realtà parallele. In questa ottica gli interventi di Lapo Binazzi (U.F.O.)
e di Kevin Van Braak fanno riflettere su quei simboli e quei mezzi usati da sempre per creare un senso di appartenenza tra
le persone, come nel caso delle tifoserie sportive o per i gruppi religiosi, facendo emergere l’esistenza di modalità di incontro
tra le persone che prescindono da quelle imposte dalle regole lavorative o di svago. Robert Pettena e Tassilo Letzel con le
loro opere predispongono una possibilità di “sosta” all’interno di quegli spazi cittadini che solitamente vengono ridotti ad una
dimensione grigia necessaria a muoversi da un punto A ad un punto B. Nel loro caso tutto ciò che sta nel mezzo diviene fonte di
casuale motivo di esplorazione e di incontro con gli altri.
Gli interventi di Fabio Cresci e Ingrid Hora puntano, invece, a riflettere
sul concetto di collaborazione e di dialogo all’interno di “gruppi” specifici, i quali al pari di altri caratterizzano e animano forte-
mente la collettività di cui facciamo parte: Cresci coinvolgendo i vari luoghi di formazione in città e Hora evocando la presenza
della comunità cinese. Tutti questi lavori nascono dall’attenzione dell’esistenza “dell’altro” e dalla riflessione, di conseguenza,
sul concetto di esperienza diretta, di memoria collettiva e di quali possiamo considerare oggi i nostri referenti culturali, costrin-
gendoci a ripensare totalmente il ruolo della progettazione urbanistica ed architettonica rispetto all’idea di collettività urbana.
Sun, Studio74rosso, in Via san Zanobi n.74 rosso a Firenze, è un laboratorio gestito da architetti, artisti e intellettuali che han-
no deciso di costituirsi come spazio non-profit in cui realizzare una riflessione inedita sulla progettazione e la praticabilità dello
spazio collettivo, e dare vita ad un dialogo diretto tra arte contemporanea e architettura. SUN, studio74rosso è stato inaugurato
il 18 dicembre 2010 con il ciclo di mostre e di conferenze dal titolo “For istance...” a cura di Lorenzo Bruni. La prima collettiva
era costituita da interventi site specific di Loris Cecchini, Luca Fusani, Armin Linke, Raffaele Luongo, Massimo Nannucci e Luca
Trevisani. Le opere presentate nascevano tutte dalla constatazione che oggi l’architettura contemporanea si manifesta come
pelle cangiante, mobile, interattiva, che non divide un fuori da un dentro, ma che punta a creare una sorta di simbiosi in divenire
tra esterno e interno, tra naturale e artificiale. Per questo i lavori presenti erano tutti delle manifestazione del diaframma stesso
e su come le persone lo percepiscono e lo possono immaginare e modificare.
Lapo Binazzi U.F.O. (1943, Firenze; vive e lavora a Firenze. Nel 1967 fonda gli U.F.O. con Foresi, Maschietto, Bachi e
Cammeo) con il video “Giro d’Italia II” del 1972 presenta le imprese del gruppo nel percorrere in bicicletta varie città d’Italia
alternati a momenti di guerriglia urbana verso i “non luoghi” come i tralicci elettrici e le case ANAS. Quest’ultime sono utiliz-
zate dagli U.F.O. come sintesi di un’architettura in progress che dagli anni Settanta sarà sempre più legata al transito e non
alla stanzialità. Per l’occasione Binazzi realizzerà un happening dal titolo “Giro dell’unità d’Italia”, 2011 in cui, su una bicicletta
da corsa e con indosso una tuta realizzata con la bandiera italiana, percorrerà le vie cittadine coinvolgendo altri ciclisti nella
trasfigurazione del giro d’Italia in cavalcata dei mille per evocare una unità ancora tutta da compiersi o da rifondare.
Fabio Cresci (Marcignana, FI, 1954; vive e lavora a Firenze) per l’opera “I due stampi”, 2011, ha lavorato con vari studenti
dei luoghi di formazione fiorentini per realizzare un progetto in progress legato al concetto di copia e di forma originale. L’idea
che un’opera d’arte per essere tale non può essere realizzata seguendo una ricetta precisa come accade per un dolce ha
portato l’artista ad affidare a diversi studenti lo stesso stampo da dolce, ma con un “impronta particolare”, chiedendo di por-
tare il loro “prodotto”. Questo catalogo di forme è una riflessione sulla collaborazione e su cosa possiamo considerare oggi
un’opera d’arte.
Ingrid Hora (Italia, 1976; vive e lavora Londra e Berlino) per l’opera “Just a little air which is”, 2007/2011 ha lavorato con la
comunità giapponese in Gran Bretagna per riflettere sul contrasto tra le loro tradizioni e come vengono vissute dalle nuove
generazioni cresciute in un altro paese. L’altro lavoro che presenterà, “Devices to Position People in a Form of Protest”,
2010, sono due grandi immagini, posizionate su una parete rosa, di studenti cinesi mentre gridano i loro slogan di protesta
affiancate da scritte in cinese e oggetti/strutture nere che ricordano i megafoni e le bandiere usate solitamente nei cortei,
mettendo in evidenza come la nostra società sia basata su codici culturali ben precisi utilizzati anche per comunicare e come
spesso vengano allo stesso tempo dimenticati i codici basici.
Tassilo Letzel (Monaco, 1979; vive e lavora a Berlino) con il video “aurora boreales” e gli interventi realizzati direttamente
in strada punterà a stravolgere la percezione di quel contesto rendendolo uno scenario magico, anche se realizzato con
semplici lampade sospese tra i balconi. Questa sua modalità di lavoro, che si situa tra l’indagine sociologica e la riflessione
sui linguaggi dell’arte, lo ha portato a realizzare un ciclo di fotografie, “Mobiles/immobiles”, 2011, in cui riattualizza il famoso
lavoro fotografico del 1970 di Edward Ruscha dal titolo “Sunset Boulevard”. La sequenza fotografica di Letzel presenta delle
villette suburbane con di fronte parcheggiate differenti tipologie di macchine tutte nuovissime che contrastano con le architet-
ture altrettanto lussuose anche se questo lusso è legato a diversi decenni precedenti.
Robert Pettena (Penbury, GB, 1970; vive e lavora a Firenze) con l’installazione partecipativa “Jungle junction”, 2011, com-
posta da una struttura fatta con rami di albero assemblati, riflette sull’idea di arte relazionale, di scultura sociale e sulla nuova
ondata ecologista. Il video “Tornes, 1978”, 2004/2011 ripropone la documentazione di un sit-in del 1978 in cui la comunità
dei pacifisti protestava contro l’imminente costruzione di una centrale nucleare in Scozia e che nell’attesa iniziò a creare
involontariamente vere e proprie opere di Land Art. La sera dell’inaugurazione il video sarà proiettato direttamente sui muri
della città dal retro della automobile dell’artista come per creare un assurdo cortocircuito tra l’affluenza delle persone in città
per la notte bianca e quella presentata nel video legata alla protesta del 1979, e con cui ripensare alla nuova attenzione al
nucleare e al recente disastro in Giappone.
Kevin van Braak (Warnseveld, Olanda, 1975; vive e lavora ad Amsterdam) con l’opera “Sublimation a substitute for religious
sublimation”, 2005/2011 si interroga su cosa oggi possa sostituire l’effetto catartico dovuto all’insicurezza verso il futuro
permesso nei secoli passati dalla religione. Il lavoro consiste in una serie di ombrelli con dei fori di differenti misure, che
pur mantenendo la loro funzione, lo faranno in maniera imperfetta. Per la notte bianca, gli ombrelli verranno affidati ad un
gruppo di persone che gireranno per la città utilizzandoli come meglio credono. Con l’istallazione “Luci della città” 2005/2011
cerca di rispondere all’eterno quesito su come un oggetto qualsiasi possa divenire oggetto d’arte: tante teche di vetro, che
contengono delle monete “trovate” dall’artista stesso in varie strade di differenti metropoli, ci mostreranno come il viaggio e
il denaro, due concetti astratti, in questo caso possano divenire dispositivi evocativi di storie particolari e di modi diversi di
reagire a questi due elementi universali rispetto ai vari luoghi del mondo.
Per visite su appuntamento e al di fuori dell’orario di apertura contattare: 335 276360, 335 5419912, 328 6927778, lorenzobruni@gmail.com
Inaugurazione sabato 30 aprile, ore 18
SUN, studio74rosso
Via San Zanobi n.74 rosso, Firenze
orari: martedì-venerdì, ore 16-19
ingresso libero