Il paese delle ombre colorate. Le sculture di Alessandra Politi Pagnoni prendono forme di leggerezza e morbidezza ma nascono da un accanito e puntiglioso rapporto con la materia, sia questa marmo legno o pietra.
''Il paese delle ombre colorate''
Le sculture di Alessandra Politi Pagnoni prendono forme di leggerezza e morbidezza ma nascono da un accanito e puntiglioso rapporto con la materia, sia questa marmo legno o pietra.
Sono forme che suggeriscono un mondo fiabesco popolato da folletti e guerrieri e su tutti domina un Principe, 240 centimetri di esile mogano, un Piccolo Re, un Angelo: forme che sembrano avere un precario equilibrio e muoversi danzando e lanciando le loro lunghe ombre, ‘colorate’ per l’appunto dalla fantasia e dalla libertà di interpretazione.
C’è un lavoro lungo e paziente nelle sculture della Politi Pagnoni che va dalla attenta ricerca del materiale (marmo bianco statuario, nero del Belgio, rosa del Portogallo, rosso dell’Iran, bardiglio imperiale, granito blu di Bahia) e all’uso degli accostamenti. Sono sculture che hanno una lunga gestazione: prima sovrapporre i vari strati di marmo e poi modellare, scavare, cercare e lasciare che la forma venga da sé. L’opera conclusa sembra come uscita da delicate e amorose carezze, un lungo gesto d’amore per questa passione che è la ‘scultura’, che ha portato l’artista, milanese di nascita, a trasferirsi in un casale a Pietrasanta già all’età di vent’anni, per vivere in totale combinazione con arte, mare, natura e materiali di lavoro.
E come solo i cittadini sanno amare il mare anche Alessandra trova in esso ispirazione per il suo lavoro e realizza pesci in legni policromi, code di balena in lucida pietra, enormi squali in prezioso mogano, come l’incredibile opera che la vede impegnata in questo periodo.
FYR arte contemporanea
Borgo degli Albizi 23
Firenze