Quinte del Corpo. Le tele raffigurano immagini che sono fatte per narrare storie nascoste di ordinaria quotidianita'; nell'uso graffiante del colore riecheggia l'insegnamento storico del movimento francese dei Fauves.
a cura di Bianca laura Petretto
Dal 1 al 30 maggio 2011 M’ARTE galleria e B&BArt Museo di arte contemporanea, Italia Colombia, presentano la mostra personale e il catalogo QUINTE DEL CORPO di Francesco Spatara a cura di Bianca laura Petretto.
Si tratta di un una mostra della produzione artistica degli ultimi cinque anni del pittore calabrese, di adozione sarda, che presenta venti opere di diverso formato realizzate in tecnica mista attraverso un percorso cromatico e segnico dal tratto neoespressionista.
QUINTE DEL CORPO è un omaggio alla tenace resistenza di un uomo e di un artista che per oltre 25 anni ha cercato, in un territorio isolato e aspro come quello della Barbagia Ogliastrina della Sardegna, di coltivare l’inclinazione creativa attraverso lo strumento pittorico e grafico.
Alla mostra si accompagna un catalogo prestigioso (in vendita al pubblico) che rappresenta in modo esaustivo l’attività artistica di Francesco Spatara, curato da Bianca Laura Petretto, ha come Sponsor: la Provincia dell’Ogliastra, la Città di Lanusei, la Città di Tortolì, il Liceo Artistico di Lanusei “Mario Delitala”.
La mostra personale Quinte del corpo di Francesco Spatara con il catalogo è un appuntamento artistico, proposto all’interno di un progetto culturale voluto da due strutture espositive nazionali come M’Arte Galleria e B&bArt Museo di arte contemporanea che promuovono e investono nell’arte contemporanea anche offrendo l’opportunità a artisti poco visibili di esporre e proporre il loro percorso artistico.
Dal punto di vista estetico la pittura di Francesco Spatara è interessata alla forma e al colore come mezzo di espressione delle emozioni umane. L’artista dipinge corpi di donne spogliate della loro sensualità gioiosa e racconta nudità sofferte, celate, terribili e umane nel rivelare il tratto dell’eros che passa da linee purpuree a cobalti metallici.
Nelle sue figure, nei corpi e nell’uso graffiante del colore riecheggia l’insegnamento storico del movimento francese dei fauves e quello tedesco della Brucke.
I riferimenti quasi didascalici alla pittura impressionista di Derain e a quella espressionista di Kirchner, ripropongono l’osservazione attraverso un interesse psicologico differente. Da una parte si ispira a Derain: carica la sensazione visiva di una forte emozione, ricorre alla violenza del segno, alla descrizione forte e i contrasti simultanei tessono il progetto pittorico, l’interesse psicologico estende i registri cromatici oltre le possibilità visive.
Dall’altra a Kirchner: destruttura il colore e la grafica per ottenere un effetto privo di equilibrio, per creare fastidio in chi guarda. Si tratta di pittura contratta realizzata con l’appiattimento e lo schematismo dell’immagine. In Francesco Spatara sopravvive il ricordo espressionista dei maestri: scopre l’emozione cromatica attraverso il colore denso dei rossi e dei blu, sprofonda in grovigli e macchie per creare vagine inespresse, bocche contorte, corpi che urlano dolori acuti e solitudini soffocate.
La sensazione fisica e visiva viene relativizzata da una rassegnazione silenziosa, leggermente nostalgica. Una tristezza segnata, un dolore soffocato, un desiderio nascosto, una passione negata, riempiono le immagini grandi e malinconiche di donne, mute, incapaci di dare voce ai corpi che si mostrano come quinte da guardare. Le tele di Francesco Spatara raffigurano immagini che sono fatte per narrare storie nascoste di ordinaria quotidianità, per scoprire il valore di un segno con gli occhi stupiti dell’osservatore che transita.
Inaugurazione 30 aprile ore 18
M'arte galleria
via San Giuseppe, 22 - Arma di Taggia (IM)
Mar-sab 16-19
Ingresso libero