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22/11/2002

Mystic Mountains

Teatro romano, Aosta

Prima mostra della rassegna espositiva ''Da cima a fondo'', nell'ambito del Progetto Valle d'AostArte. Opere di giovani artisti italiani e stranieri saranno selezionate da giovani curatori nell'intento di mostrare come viene percepita la montagna ai giorni nostri. Cinque mostre che saranno leggibili sia come progetti autonomi sia come unica riflessione su questo tema comune.


comunicato stampa

Sabato 23 novembre 2002 verrà inaugurata MYSTIC MOUNTAINS, la prima mostra della rassegna espositiva DA CIMA A FONDO, nell’ambito del Progetto Valle d'AostArte. DA CIMA A FONDO si articolerà in cinque esposizioni che si susseguiranno alla Tour Fromage di Aosta. Opere di giovani artisti italiani e stranieri saranno selezionate da curatori altrettanto giovani nell'intento di mostrare come viene percepita la montagna ai giorni nostri. Le cinque mostre saranno leggibili sia come progetti autonomi sia come unica riflessione su questo tema comune, i cui aspetti interagiranno l’un l’altro, rafforzandosi.

Come risulterà evidente percorrendo i piani della Torre, la montagna non è più quel luogo sublime e terribile, quell' ''orrida delizia'' che Caspar David Friedrich amava rappresentare. Non è più neppure il luogo della scoperta geografica, positivista, il luogo nel quale l'alpinista ottocentesco apre nuove vie. E non è nemmeno il rifugio in cui cercare ristoro dai clamori della città, dove Segantini ritrovava gli autentici valori della vita e della famiglia. DA CIMA A FONDO, un progetto ideato e coordinato da Antonella Crippa, mostrerà come la montagna sia un luogo della mente, su cui vengono proiettate le ossessioni, il senso di disagio ma anche le semplificazioni dell'uomo contemporaneo. Gli artisti di oggi, al pari di quelli del passato anche recente come Joseph Beuys e Giulio Paolini, usano la montagna per rendere visibile l'ipotesi della fuga dalla città, la forza della natura incontaminata, per farne una location surreale delle vacanze di massa o il simbolo di un territorio da difendere, perché minacciato dall’inquinamento e dalla speculazione.

In particolare, nel scegliere l'aspetto della montagna che intendeva far emergere da MYSTIC MOUNTAINS, la curatrice Ilaria Bonacossa è partita dalla considerazione di come la montagna abbia ispirato agli esseri umani un timore reverenziale e un senso di rispetto legato alla maestosità dei luoghi naturali e alla forza e alla violenza che possono scatenare. ''E' noto a tutti il fatto che uomini e donne abbiano scelto la montagna come luogo per raggiungere una dimensione spirituale o una maggior vicinanza al divino. La montagna può essere considerata quindi la metafora di un desiderio di misticismo e rappresenta i desideri verso cui tutti aneliamo. Per questo motivo molti artisti contemporanei hanno cercato, attraverso l’immagine della montagna, di rappresentare un bisogno di sogni che la città contemporanea ha represso e soffocato. Questa mostra, quindi, intende dimostrare come ancora nel 21esimo secolo la montagna resti luogo di forte spiritualità.''

Per MYSTIC MOUNTAINS sono stati invitati artisti giovani ed emergenti, ma anche personalità note dell'arte contemporanea quali: Ari Markopoulos, fotografo e filmaker olandese trasferitosi in California, presente all'ultima Biennale del Whitney Museum di New York. Markopoulos presenterà alcune fotografie della serie SUMMIT, una documentazione della ricerca della neve perfetta di un gruppo di snowborders che hanno fatto della montagna il loro universo e la loro religione.
Rudolf Stingel che allestirà in una sala della Torre alcuni pannelli che riproducono frettolose e confuse orme sulla neve, tracce di una persona in cerca di requie. Rudolf Stingel è nato a Merano nel 1956 e vive e lavora tra New York e Los Angeles. Henrik Håkansson che, con i suoi lavori sulla natura, accompagnerà i visitatori in una dimensione spirituale e, allo stesso tempo, familiare. Scandinavo, nato nel 1959, Håkanson è uno degli artisti più interessanti dell' arte dei paesi nordici. Thomas Flechtner, affermato fotografo svizzero nato nel 1961, che presenterà nuove fotografie in cui viene analizzato il limite tra natura e civiltà.

Josef Dabernig e Markus Scherer dei quali verrà proiettato il video Timau, in cui si riflette sulla la difficoltà di camminare in montagna, metafora di un ostacolo che, superato, apre nuove possibilità e permette di confrontarsi l'ansia e la paura. Dabering e Scherer sono viennesi (1956) ed hanno partecipato all'ultima edizione di Manifesta (Francoforte). Alex Cecchetti con una serie di tele in cui rappresenta boschi montani al calare del sole, creando delle immagini sospese tra realtà e illustrazione; Cecchetti (1973) è artista emergente che vive a Milano.
Saâdane Afif che presenta un lavoro tridimensionale, sul mito della montagna. Afif è nato nel 1970 ed ha partecipato all'edizione del 2000 di BIG, Biennale di arte giovane di Torino.
Lina Bertucci con una evocativa fotografia inedita, scattata in California, che si inserisce perfettamente nel tema della mostra, contribuendo ad arricchirne il percorso. La Bertucci (1955) è una fotografa americana che ha partecipato recentemente alla Biennale di Tirana e alla mostra Uniform (2000).

In mostra sarà inoltre possibile navigare sul sito messo in rete da Francis Alÿs che, nel gennaio 2002, con l'aiuto di cinquecento studenti ha spostato una montagna del Perù, rendendo tangibile l’impari rapporto tra l’uomo e la natura. L'artista belga, nato nel 1959, ha partecipato alla Biennale di San Paolo, a quella di Istanbul e a quella di Venezia.

Mario Rizzi (1962) giovane artista che lavora tra l'Italia e la Germania, realizzerà un progetto relazionale sulla spiritualità in valle d'Aosta, coinvolgendo varie comunità di immigrati extracomunitari e studenti delle scuole superiori.

A MYSTIC MOUNTAINS seguiranno altre quattro esposizioni che saranno aperte dal 24 gennaio al 16 marzo 2003, dal 22 marzo al 1 maggio 2003, dal 31 maggio al 13 luglio 2003, dal 19 luglio al 7 settembre 2003 e saranno curate da Barbara Casavecchia, curatrice indipendente (Milano), Lucia Minunno, curatrice associata del Palazzo delle Papesse (Siena), Guido Comis, curatore associato Musei Civici - Galleria d'Arte Moderna di Udine e Cristiano Giulio Sangiuliano storico dell’arte e collaboratore dell’Università di Pavia. Tra gli artisti invitati si trovano Corrado Sassi, Giulio Paolini, Letizia Renzini, Carsten Höller, Ross Sinclair, Stefania Galegati, Cosima von Bonin, Wim Delvoye, Luigi Ghirri, Anish Kapoor, Amedeo Martegani, Walter Niedermayr, Michele Culpo, Martino Coppes, Paula Abalos e Zhang Huan, Paul McCarthy e Mike Kelley.

Ciascuna mostra sarà corredata da un catalogo, pubblicato da Artshow Edizioni. Al termine del progetto verrà pubblicato un volume che conterrà le immagini ed i testi delle cinque mostre.

Inaugurazione: 23 novembre 2002 ore 18

Sede: Tour Fromage, Teatro romano, Aosta
Orari: da martedì a domenica ore 9,30/12,30; 14,30/18,30. Lunedì chiuso
Ingresso: gratuito

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