Galleria Zamenhof
Milano
via Zamenhof, 11
02 83660823 FAX
WEB
Quattro mostre
dal 10/5/2011 al 21/5/2011
Dal mercoledi al sabato dalle ore 11 alle 13 e dalle 14 alle 18. Domenica dalle ore 14 alle 18

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Galleria Zamenhof




 
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10/5/2011

Quattro mostre

Galleria Zamenhof, Milano

Silvio Natali nelle sue tele variopinte coniuga il magistero di Leonardo Da Vinci con le suggestioni di Keith Haring. In Informal Fractures Emanuele Racca reinventa l'Informale con forza espressiva tellurica. I fili di Arianna e' il titolo della personale di Zane Kokina. Infine, Micro2 e' una grande collettiva di lavori di piccolo formato (cm 5x5) a cura di Anna Epis e Aldo Torrebruno.


comunicato stampa

Silvio Natali - Nel Segno del Mito

A cura di Virgilio Patarini

Silvio Natali nelle sue tele variopinte e corsive coniuga il magistero di Leonardo Da Vinci con le suggestioni di Keith Haring. Sulla scorta dell’insegnamento del sommo toscano, infatti, l’artista marchigiano pone con decisione e consapevolezza il disegno alla base delle sue composizioni: un segno tanto rapido, corsivo, quanto sintetico e controllato, che definisce e circoscrive ogni elemento figurativo secondo linee essenziali, di vaga ispirazione fumettistica e pop.

Dal fumetto la pittura di Natali attinge la stilizzazione del disegno e la resa immediata delle figure e dei paesaggi; dall’immaginario pop un certo gusto spiccato per i colori eccessivi, sgargianti, virati in tonalità spiazzanti, per gli accostamenti acidi e per una stesura del colore ‘a plat’ in ampie o minute porzioni di tela. E poi c’è questa sorta di ‘orror vacui’, questo bisogno profondo e viscerale, irrefrenabile, di riempire di segni, disegni guizzanti e colorati, ogni spazio libero dalla superficie, che porta l’artista di Corridonia a vergare arabeschi in ogni porzione di tela lasciata libera dalle masse delle figure e degli elementi principali della composizione. Balza all’occhio nella fattispecie la similitudine con la proliferazione di omini e ghirigori sulle tele di Keith Haring. Si crea in definitiva un rapporto dinamico e dialettico, sul piano visivo, tra colore piatto e disegno corsivo. Forse si tratta di un rapporto di tipo ‘ritmico-musicale’ che guida la percezione dell’opera: lo sguardo accellera nel seguire le volute nervose, rapide e decorative del disegno, e rallenta, fa una pausa, quando si posa sulle ampie, riposanti campiture di colore piatto. In questo il fruitore è portato a seguire passo passo il ritmo che l’artista ha a sua volta seguito nell’esecuzione dell’opera, e con l’artista, col flusso inquieto e imprevedibile dei suoi pensieri, col suo respiro, con la danza della sua mano sulla tela, entra in empatica sintonia.
Virgilio Patarini

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Zane Kokina - I fili di Arianna

A cura di Rosamaria Desiderio e Virgilio Patarini

Zane Kokina è la vincitrice de IL Segno 2010 premio Basquiat, per il miglior artista giovane (under 30). Questa la motivazione della Giuria del Premio: “Nelle opere di Zane Kokina , giovane artista dell’Est trapiantata a Milano, sottigliezza d’impaginazione narrativa, originalità di materiale e di tecniche esecutive (disegno, collage, ricamo) e raffinata modernità della composizione si fondono con leggerezza e poesia, dando vita ad un’ opera capace di colpire ugualmente, in maniera trasversale, il fruitore più colto ed esigente e quello meno sofisticato”.

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Emanuele Racca - Informal Fractures

A cura di Rosamaria Desiderio

Emanuele Racca è il vincitore del premio nazionale d’arte contemporanea Il Segno 2010 -Premio Emilio Vedova per la miglior opera non figurativa. Questa la motivazione della Giuria: “Emanuele Racca reinventa l’Informale con forza espressiva tellurica e potente, con originalità non gratuita di materiali e di intervento artistico e sapienza di scomposizione e ricostruzione architettonica”.

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MICRO²

a cura di Anna Epis e Aldo Torrebruno

Mostra Collettiva di lavori di piccolo formato (cm 5x5) di artisti provenienti da ogni parte del mondo. S’inaugura mercoledì 11 maggio 2011 alle ore 18.30, presso la Galleria Zamenhof di Milano (saletta Rothko) la mostra collettiva intitolata “MICRO²” a cura di Anna Epis e Aldo Torrebruno. PRESENTAZIONE Quando abbiamo iniziato ad immaginare micro², non avevamo la minima idea della possibile risposta che avremmo ricevuto dagli artisti. microbo.net è un progetto che vive sul web, attraverso la Rete e in un certo senso per il web: questo comporta anche assumersi alcuni rischi: gli artisti che fanno parte della community di microbo.net si sarebbero presi la briga di produrre un'opera rispettando il formato scelto e quello di inviarcela per posta? Saremmo riusciti a spostare l'entusiasmo che anima lo spazio virtuale in cui microbo.net si muove anche nello spazio fisico, reale? Oggi, davanti agli oltre 350 lavori che è possibile ammirare in mostra, arrivati da ogni parte del mondo, possiamo gioire per la scommessa vinta. Possiamo affermare che micro2 è davvero uno sguardo, un ampio colpo d'occhio sul contemporaneo: ci mostra tutta la straordinaria eterogeneità (che in questo caso è ricchezza!) del panorama che ci circonda. Ci affascina poter realizzare una mostra che mette in dialogo, attraverso ed all'interno delle varie cornici, opere disparate per provenienza geografica, tecniche, esperienze pregresse e teorie estetiche degli artisti che le hanno realizzate: micro2 sembra una mostra impossibile, ed invece esiste, in tutta la potenza del suo dire. Non c'è - ed è ovvio che non ci sia - il filtro del tempo a storicizzare queste opere, ad indicarci una direzione univoca verso cui il contemporaneo stia procedendo: si vede, al contrario, in questi 5x5 il brulicare creativo dell'arte, che esplora tutte le direzioni, senza soluzione di continuità. E nel mondo di oggi, iconograficamente sempre più denso, che ci costringe a processare una moltitudine di immagini in pochissimo tempo, appare una sfida anche chiedere allo spettatore di osservare sì in un primo tempo il tutto a colpo d'occhio, come se fosse un foglio-mondo, ma poi di concentrarsi, di avvicinarsi (anche fisicamente) e di osservare con attenzione queste piccole opere, di tendere l'orecchio per ascoltare le voci che le opere si scambiano, di aguzzare la vista per vedere i sottili fili che legano i lavori e cogliere la loro pluralità di sensi. Questa pluralità non è un dire unico ed univoco: in micro2 c'è posto per tutte le capacità di espressione: sta ora a noi osservare e trovare il senso, lasciandoci guidare dal nostro gusto personale, per scovare sia ciò che gli artisti vogliono comunicare, sia per proporre, attraverso il dialogo con le opere, veri e propri significati originali. Anna Epis e Aldo Torrebruno

Inaugurazione mercoledì 11 maggio 2011, ore 18,30

Galleria Zamenhof
via Zamenhof, 11 - Milano
Dal 11 maggio al 22 maggio 2011, dal mercoledì al sabato dalle ore 11 alle 13 e dalle 14 alle 18
Domenica dalle ore 14 alle 18. Lunedì e martedì chiuso.

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Premio 'Il Segno'
dal 1/6/2013 al 29/7/2013

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