Studio Luca G. Righini Arte Contemporanea
Milano
via Pergolesi, 22 (Sottoscala a sinistra, di fronte alla portineria)
340 8914746 FAX

Pino Jelo
dal 11/5/2011 al 14/6/2011
lun-mar 15-18;mer-ven 15-19
340 8914746
WEB
Segnalato da

Luca G. Righini



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Pino Jelo



 
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11/5/2011

Pino Jelo

Studio Luca G. Righini Arte Contemporanea, Milano

Un battito d'ali di farfalla. All'origine. In esposizione una serie di piccole pitture recenti, una riflessione sulla dimensione intellettuale del paradosso di Lorenz.


comunicato stampa

A proposito di un titolo “Il 29 dicembre 1979, il fisico Edward Lorenz presentò alla Conferenza annuale dell'American Association for the Advancement of Science, una relazione in cui ipotizzava come il battito delle ali di una farfalla in Brasile, a seguito di una catena di eventi, potesse provocare una tromba d'aria nel Texas. L'insolita quanto suggestiva relazione, diede il nome al cosiddetto butterfly effect, effetto farfalla.”

Questo paradosso mi ha sempre suggestionato non tanto nella visione della prima polarità, l’impercettibile vibrazione del battito d’ali della farfalla, o nella conclusione impetuosa e terribile della tromba d’aria, quanto nella catena intermedia, quando gli eventi successivi determinano nuove forme e nuove relazioni tra esse non prevedibili. E se è vero che la logica lineare è inadeguata a capire gli eventi di un mondo globalizzato in cui i battiti d’ali della comunicazione (Internet) e del commercio di braccia e di merci non hanno alcuna frontiera protezionistica e determinano tempeste inaspettate come le rivoluzioni nel mondo arabo… è il tempo di recuperare la Pittura per capire meglio questo nostro mondo. Non è un nuovo paradosso. Da tempo penso che bisogna restituire il giusto peso della percezione nella formazione del nostro sistema cognitivo. Il senso proprio della parola percezione è quello di conoscere e capire con i sensi. Capire con i sensi, percepire dunque è cogliere l’insieme e le molteplici relazioni tra le parti allo stesso tempo, diversamente dalla scomposizione in singoli elementi comprensibili in tempi successivi tipica della logica razionale. Dunque la pittura.

La pittura come esperienza paradigmatica di un sistema complesso, come modello in cui vive e si avvera la Teoria del Kaos, parlo della mia esperienza pittorica ovviamente, di cosa è per me fare Pittura. Partire da un punto e via via costruire forme fatte di punti e di segni, di campiture rese vibranti dalla ricerca di contorni che sono messi in discussione da altri contorni anch’essi incerti e sfocati. Lo stupore e la meraviglia mentre vengono a svelarsi forme nuove in giochi di luci e ombre che appaiono improvvise, inaspettate nella loro reale e concreta visione ma lungamente attese e ricercate: tutto si avvera e diviene, nel fare guidato dal percepire. Con un’unica volonta progettuale a priori: restituire le vibrazioni del cambiamento, delle mutazioni formali, nella leggerezza dell’attimo della trasformazione. Il mio non è un lavoro che tenta di illustrare visivamente il paradosso di Lorenz, ma una ricerca pittorica che fa sua la dimensione intellettuale ed estetica delle infinite relazioni dei sistemi complessi che quel paradosso contiene.
Pino Jelo

inaugurazione ore 12 maggio 18

Studio Luca G. Righini
via Pergolesi, 22 - Milano
Lun-mar 15-18;mer-ven 15-19
Ingresso libero

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