Betty Bee
Paolo Berardinelli
Bianco-Valente
Antonio Biasiucci
Giuseppe Caccavale
Gabriele Di Matteo
Maurizio Elettrico
Piero Golia
Francesco Jodice
Saverio Lucariello
Ivan Malerba
Paola Margherita
Raffaela Mariniello
Raffaella Nappo
Pennacchio Argentato
Perino E Vele
Cristina Rauso
Giuseppe Perone
Sabrina Sabato
Franco Scognamiglio
Lorenzo Scotto Di Luzio
Franco Silvestro
Marcello Simeone
Vedovamazzei
Giuseppe Zevola
Achille Bonito Oliva
Eduardo Cicelyn
Gianfranco Maraniello
Angela Tecce
Margherita Remotti
Francesco Galdieri
L'esposizione e' una ricognizione della scena emergente dell'arte campana. La magmatica attualita' riscontrabile nelle videoinstallazioni, nei quadri, nelle foto, nelle sonorita', nelle opere e nei gesti degli artisti che saranno presentati a Castel Sant'Elmo non promuove una tendenza, ne' intende segnalare una poetica.
Venerdì 29 novembre alle ore 18.00, verrà inaugurata la mostra 'Napoli Anno
Zero. Qui e ora', un progetto di Achille Bonito Oliva ed Eduardo Cicelyn,
promosso dalla Regione Campania in collaborazione con il Comune di Napoli,
la DARC-Direzione Generale per l'Architettura e l'Arte contemporanee e la
Soprintendenza Speciale per il Polo Museale di Napoli.
L'esposizione è una ricognizione della scena emergente dell'arte campana. La
magmatica attualità riscontrabile nelle videoinstallazioni, nei quadri,
nelle foto, nelle sonorità , nelle opere e nei gesti degli artisti che
saranno presentati a Castel Sant'Elmo non promuove una tendenza, né intende
segnalare una poetica. La mostra vuole scattare un'istantanea del fare arte
e dell'esercizio di consapevolezza proposto da chi, attuandola, non manca di
interrogare la propria figura di artista, qui e ora, a Napoli. La mostra è
infatti anche l'occasione per un confronto degli artisti con il contesto in
cui si trovano a vivere, in cui sono nati, in cui operano, in cui molti tra
loro hanno deciso o scoperto di 'fare-arte'.
Nel quadro dell'intesa istituzionale tra la Regione Campania e la
Soprintendenza, iniziata nel giugno scorso con 'Grande Opera Italiana', la
mostra 'Napoli Anno Zero. Qui e ora' continua e rafforza la politica di
investimento sulle nuove tendenze artistiche, confermando la centralità di
Castel Sant'Elmo quale contenitore di grande prestigio monumentale e polo di
attrazione multimediale.
Per la particolare complessità del progetto la Regione Campania ha affidato
a Gianfranco Maraniello, curatore indipendente del Macro di Roma e docente
di estetica dei nuovi media all'Accademia di Brera, la cura scientifica
della mostra e la selezione dei lavori che saranno presentati, e ad Alfonso
Artiaco, gallerista napoletano, il coordinamento della manifestazione.
Catalogo: testi di Achille Bonito Oliva, Eduardo Cicelyn, Gianfranco Maraniello, Angela Tecce. Le schede degli artisti sono a cura di Margherita Remotti e Francesco Galdieri.
Organizzazione Civita con la collaborazione di Olga Scotto.
Artisti invitati: Betty Bee, Paolo Berardinelli, Bianco Valente, Antonio
Biasiucci, Giuseppe Caccavale, Gabriele Di Matteo, Maurizio Elettrico, Piero
Golia, Francesco Jodice, Mariangela Levita, Saverio Lucariello, Ivan
Malerba, Paola Margherita, Raffaela Mariniello, Raffaella Nappo, Pennacchio
Argentato, Giuseppe Perone, Perino e Vele, Cristina Rauso, Sabrina Sabato,
Franco Scognamiglio, Lorenzo Scotto di Luzio, Franco Silvestro, Marcello
Simeone, Vedovamazzei, Giuseppe Zevola.
Inaugurazione: 29 novembre 2002 ore 18.00
Apertura al pubblico: sabato 30 novembre fino al 16 febbraio 2003
Informazioni: tel. 848800288 (attivo dall'apertura della mostra)
Ufficio Stampa:
Soprintendenza, Simona Golia, tel.081 7499145-fax 7499198
Civita, Barbara Izzo, tel. 06 692050220
Nell'immagine un acquarello di Sabrina Sabato.
Schede degli artisti
BETTY BEE
Dalla ostentata provocazione degli esordi, ad una visione più intimista.
Smessi i vestiti della Barbie, ed accantonate le interpretazioni dei vari
stereotipi femminili, nei cicli pittorici degli ultimi anni, Betty Bee evoca
sensazioni di segregazione e/o difesa dal mondo.
PAOLO BERARDINELLI
Paolo Berardinelli ha inventato un kit di situazioni pronte per l'uso in cui
esalta un fare insolente e infantile che si traduce in azioni ai danni dello
spettatore, in realtà , ignaro complice di un ironico tiro al massacro dello
stesso artista. Vero e proprio manuale per la perpetrazione del dispetto,
inno apogetico alla burla per la sopravvivenza, l'arte di Paolo Beradinelli
è una risposta iconografica all'impossibilità dell'azione catartica,
traducendo in sottili inganni visivi e materiali una gamma di frustrazioni
domestiche.
BIANCO-VALENTE
Coppia nell'arte come nella vita, dalla metà degli anni Novanta, Pino Bianco
e Giovanna Valente lavorano sui fenomeni legati alla percezione e sui
processi cerebrali, creando, nelle stampe plotter a colori, nei video e
negli assemblaggi con componenti informatici, una stretta relazione tra
naturale ed artificiale.
ANTONIO BIASIUCCI
Dai riti del mondo contadino, degli esordi, con il trasferimento a Napoli,
Antonio Biasiucci, grazie alla collaborazione con l'Osservatorio Vesuviano,
si concentra prima sui vulcani attivi (tema mai più abbandonato), e subito
dopo sulla scena teatrale, lavorando a stretto contatto con Antonio
Neiwiller. Successiva è la ricerca, sempre con foto in b/n, sugli elementi
primari e sulla memoria personale. Alcune sue opere fanno parte di
importanti collezioni di musei e fondazioni europee.
GIUSEPPE CACCAVALE
Quella di Giuseppe Caccavale è una ricerca complessa, frutto di un lavoro
certosino che imprime un segno nella materia mediante tracce minime.
Ricorrendo a tecniche accantonate dalle attuali tendenze artistiche, nel
disegno, nell'incisione e nell'affresco, Giuseppe Caccavale riscopre un
universo meraviglioso, percorso da forme purissime.
GABRIELE DI MATTEO
Seguendo un procedimento analitico, l'opera di Gabriele Di Matteo
costituisce un imperterrito ed incessante passo nella direzione della
decostruzione concettuale della rappresentazione della realtà attraverso la
sua riproduzione pittorica. L'ultimo ciclo di lavori, dal titolo 'Nuda
Umanità ', porta questa ricerca alle estreme conseguenze. L'artista, infatti,
ha affidato alle mani di un pittore esperto in copie di grandi capolavori,
la realizzazione di ritratti dei protagonisti nudi della storia, presi dalle
illustrazioni di un manuale scolastico.
MAURIZIO ELETTRICO
Attraverso l'autobiografia Maurizio Elettrico giunge a risultati
sorprendenti, che dal particolare si estendono all'ultraindividuale.
Incisione, assemblaggio, tecniche sartoriali, disegno, ready made; capi di
abbigliamento, vecchi oggetti destinati all'oblio: tecniche e materiali sono
funzionali alla costruzione di un repertorio iconico/personale, da
condividere.
PIERO GOLIA
L'arte, per Piero Golia, è la celebrazione autoironica dell'assenza del
limite. E' l'amplificazione di qualcosa di mai realmente accaduto, è la
gigantografia dell'istante in cui nasce l'idea per una nuova ed eccentrica
strategia di autocelebrazione che, nella propria spiazzante
autoreferenzialità , demistifica la sua stessa figura. E' lo statement per un
nuovo ready-made: l'artista pone se stesso sul piedistallo dell'attenzione
attestando ogni volta la propria indimenticabilità . L'opera d'arte è lui. E
ricordatevi: fa sul serio.
FRANCESCO JODICE
Francesco Jodice utilizza la fotografia come una sonda, un pedinamento
visivo che segue e registra ogni continua variazione dell'assetto della
realtà contemporanea circostante. La fotografia è un testimone in costante
attività , è uno strumento vivo e funzionale al monitoraggio della relazione
tra l'uomo e il suo ambiente. E' un passaggio fisico per la dimostrazione
che il territorio si modifica in riflesso ai nostri desideri. La velocità è
il punto di partenza per l'obiettivo fotografico e l'attraversamento di
territori e situazioni è il suo punto d'arrivo.
MARIANGELA LEVITA
E' nella semplicità rappresentativa, nei giochi cromatici, in un tratto
tipicamente grafico, nei movimenti creati nella tela che Mariangela Levita
conduce la sua ricerca pittorica. Elementi geometrici, intrecci di forme che
rimandano all'astrazione ed alla natura, un alternarsi di tonalità calde e
tonalità acide: è la sfera percettiva a subire una sostanziale mutazione.
SAVERIO LUCARIELLO
Dopo i primi cimenti pittorici, fortemente influenzati dall'onda lunga della
Transavanguardia, lasciata Napoli alla volta di Parigi, Saverio Lucariello
cambia registro stilistico, adottando l'ironia come elemento pregnante di
una poetica che attraversando in modo trasversale tutti i generi espressivi,
lo proietta all'interno dell'opera.
IVAN MALERBA
Ivan Malerba sintetizza semplicità formale e sofisticazione intellettuale in
un'opera pittorica che predilige il piccolo formato. L'artista procede alla
stesura definitiva del lavoro ad acrilico su tela, generalmente di piccole
dimensioni, dopo diversi disegni preparatori su carta in cui rielabora dati
reali tratti da fotografie, situazioni vissute o immagini pubblicitarie in
cui s'inserisce come protagonista nel tentativo di reinterpretare un tempo
esterno con parametri personali.
PAOLA MARGHERITA
Le sculture di Paola Margherita prendono corpo attraverso un uso sapiente
della profondità prospettica, all'interno della quale le figure semplificate
dalle linee geometriche essenziali sono le protagoniste di uno scenario, di
un viaggio che porta negli strati più profondi dell'essere. L'artista
elabora schemi per nuove ipotesi di relazione tra le figure e lo spazio
usando per la rappresentazione un metodo antico e manuale, eseguito con
tecniche artigianali come la lavorazione del legno, della terracotta, del
gesso e del bronzo.
RAFFAELA MARINIELLO
E' dall'inizio degli anni Novanta che Raffaela Mariniello svolge una
personalissima ricerca sul paesaggio in bianco e nero, da un lato, e sulla
fotografia in studio, dall'altro. Sue opere sono presenti in diverse
collezioni pubbliche e private, tra le quali: Bibliothèque National de
Paris; Maison Européenne de la photographie, Parigi; Centre Régional de la
photographie Nord Pas-de-Calais, Francia; Banca Commerciale di Milano;
Fondazione per l'arte contemporanea Re Rebaurengo Sandretto, Torino; Fond
National D'Art Contemporain, Parigi; Metropolitana di Napoli, stazione di
piazza Cavour.
RAFFAELLA NAPPO
In un lavoro giocato sul doppio registro di un paradosso contenutistico
compreso tra presenza e assenza, Raffaella Nappo ha inventato un universo
fatto, tra l'altro, di indumenti per corpi improbabili realizzati in fibra
di carbonio e parrucche in fibre ottiche. L'unione tra materiali
tecnologici e forme paradossali lascia presagire tracce di un passaggio
alieno, metafora di un'esistenza che deriva da una memoria lontana e
ancestrale e che l'artista reinterpreta nei nuovi lavori sotto forma di
disegno animato.
PENNACCHIO ARGENTATO
Pasquale Pennacchio e Marisa Argentato vivono e collaborano, dal 2000, tra
Napoli e Caserta. Giovanissimi, lavorano alla costruzione di un immaginario
sospeso tra una profonda inquietudine ed un'armonia solo apparente.
PERINO E VELE
Le sculture in cartapesta di Emiliano Perino e Luca Vele prendono la forma
degli oggetti di uso quotidiano avvicinando lo spettatore e disattendendo
alla propria funzione. Le loro opere plasmate ad immagine della realtà che
ci circonda  dagli arredi per la casa e per il bagno, agli animali, alla
Fiat 500, alle saracinesche che trattengono cartapesta ancora da plasmare -
e omologate solo nel colore sbiadito, sono il risultato del miscuglio di
carta giornalistica sovraprodotta dalla nostra società massmediale.
GIUSEPPE PERONE
Ready made e scultura, in Giuseppe Perone finiscono per sovrapporsi, per
combinarsi in modo indissolubile, in un 'corpo unico' ricoperto di sabbia.
E' con questo materiale, infatti, che il giovane artista di Rotondi (giÃ
assistente di Mimmo Paladino) riveste oggetti comuni, dando vita ad un
inconfondibile effetto monocromo.
CRISTINA RAUSO
Alla prima partecipazione di rilievo, la poco più che ventenne Cristina
Rauso presenta per questa collettiva, sotto forma di progetto multimediale
(composto da un internetpoint, un video ed una serie di fotocolor) una
struttura sanitaria tanto funzionale ed accogliente, quanto immaginaria. A
rimarcare la distanza tra realtà e messaggio pubblicitario.
SABRINA SABATO
L'arte di Sabrina Sabato è il risultato di un procedimento analitico affetto
da sottile maniacalità che ripete le azioni della vita trasformandole in
arte, e creando così un distacco con il proprio riferimento. La sua opera
procede su più fronti, sempre narrativi, adottando modalità espressive che
si diversificano a seconda della porzione di reale che, fisicamente, entra
nell'opera. Installazione, fotografia, video, performance, pittura sono gli
elementi rappresentativi che mutano il vissuto in lavoro artistico.
FRANCO SCOGNAMIGLIO
La ricerca di Franco Scognamiglio si muove nel mondo del virtuale,
esplorando un territorio in cui la visione si sostanzia attraverso forme
nuove, altre e alimentate nel proprio divenire da processi che seguono
regole dettate dall'evoluzione costante della tecnologia. Il risultato è un
fare artistico che si concretizza in visioni apocalittiche e atmosfere
sospese a ipotetiche catastrofi avvenute in un tempo eterno che annulla se
stesso nel proprio essere virtuale, sintetizzate attraverso una composizione
visiva costruita da tratti grafici essenziali, a conferma di un approccio
concettuale sul metodo.
LORENZO SCOTTO DI LUZIO
Poetico, candido, ma anche volutamente demistificatore, Lorenzo Scotto Di
Luzio mette in atto personaggi e situazioni che risultano essere ammissione
della propria inadeguatezza. La sua arte in movimento tra i generi, è il
filtro per la disillusione sottile nello scontro tra ideale precostruito e
realtà , in una dichiarazione di sconfitta prima della fine della partita.
Ma, attenzione, perché il riscatto si gioca proprio attraverso la
realizzazione del lavoro artistico.
FRANCO SILVESTRO
L'opera di Franco Silvestro inquieta e commuove; l'artista denuncia, ma
senza mai incorrere in toni sensazionalistici. I casermoni grigi e tetri che
si affacciano sull'asse mediano; i bambini feriti; le auto rubate: con il
disegno, il video, la fotografia e la serigrafia, l'artista, come ha scritto
Gabriele Perretta, opera 'un transizione dei luoghi della violenza, della
morte e del degrado ambientale'.
MARCELLO SIMEONE
Attraverso la fotografia, il video, l'installazione e il disegno, Marcello
Simeone immortala giovani e fragili corpi e apparentemente colti in istanti
qualunque e situazioni di sospensione ricreando una realtà rubata
all'indipendenza narrativa, per diventare frammento di una composizione
elegantemente ridefinita in uno spazio appositamente calibrato tra
precarietà e memoria, tra rimpianto estetico rinascimentale e struggente
romanticismo.
VEDOVAMAZZEI
Il rapporto di Vedovamazzei, all'anagrafe Stella Scala e Simeone Crispino,
con la creazione è originario, non mediato dal pretesto momentaneo che è
semplice applicazione di una metodologia in cui il soggetto non è che il
simulacro di se stesso. Con sorprendente inventività , senza fare distinzione
tra fotografia, video, pittura e performance, il duo Vedovamazzei sviluppa
un'arte provocatoria, ironica, in cui gli aspetti più bizzarri, paradossali,
esuberanti ed eccentrici della vita sono ripensati in nuove ipotesi di
esistenza.
GIUSEPPE ZEVOLA
Fino al 1991 Giuseppe Zevola ha lavorato all'Archivio Storico della
Fondazione Banco di Napoli, dove ha condotto le ricerche per 'Piaceri di
Noia  quattro secoli di scarabocchi nell'Archivio Storico del Banco di
Napoli'. Poeta e studioso di filosofia, oltre che artista visivo, Zevola è
fautore di un'arte totale. Attualmente è impegnato nella realizzazione di un
nuovo libro.
Castel Sant'Elmo, via Tito Angelini 20 Napoli