Castel Sant'Elmo
Napoli
via Tito Angelini, 22 (largo San Martino)
848 800288, 06 39967050
WEB
Napoli Anno Zero. Qui e ora
dal 28/11/2002 al 16/2/2002

Segnalato da

Alfonso Artiaco




 
calendario eventi  :: 




28/11/2002

Napoli Anno Zero. Qui e ora

Castel Sant'Elmo, Napoli

L'esposizione e' una ricognizione della scena emergente dell'arte campana. La magmatica attualita' riscontrabile nelle videoinstallazioni, nei quadri, nelle foto, nelle sonorita', nelle opere e nei gesti degli artisti che saranno presentati a Castel Sant'Elmo non promuove una tendenza, ne' intende segnalare una poetica.


comunicato stampa

Venerdì 29 novembre alle ore 18.00, verrà inaugurata la mostra 'Napoli Anno Zero. Qui e ora', un progetto di Achille Bonito Oliva ed Eduardo Cicelyn, promosso dalla Regione Campania in collaborazione con il Comune di Napoli, la DARC-Direzione Generale per l'Architettura e l'Arte contemporanee e la Soprintendenza Speciale per il Polo Museale di Napoli.

L'esposizione è una ricognizione della scena emergente dell'arte campana. La magmatica attualità riscontrabile nelle videoinstallazioni, nei quadri, nelle foto, nelle sonorità, nelle opere e nei gesti degli artisti che saranno presentati a Castel Sant'Elmo non promuove una tendenza, né intende segnalare una poetica. La mostra vuole scattare un'istantanea del fare arte e dell'esercizio di consapevolezza proposto da chi, attuandola, non manca di interrogare la propria figura di artista, qui e ora, a Napoli. La mostra è infatti anche l'occasione per un confronto degli artisti con il contesto in cui si trovano a vivere, in cui sono nati, in cui operano, in cui molti tra loro hanno deciso o scoperto di 'fare-arte'.

Nel quadro dell'intesa istituzionale tra la Regione Campania e la Soprintendenza, iniziata nel giugno scorso con 'Grande Opera Italiana', la mostra 'Napoli Anno Zero. Qui e ora' continua e rafforza la politica di investimento sulle nuove tendenze artistiche, confermando la centralità di Castel Sant'Elmo quale contenitore di grande prestigio monumentale e polo di attrazione multimediale.

Per la particolare complessità del progetto la Regione Campania ha affidato a Gianfranco Maraniello, curatore indipendente del Macro di Roma e docente di estetica dei nuovi media all'Accademia di Brera, la cura scientifica della mostra e la selezione dei lavori che saranno presentati, e ad Alfonso Artiaco, gallerista napoletano, il coordinamento della manifestazione.

Catalogo: testi di Achille Bonito Oliva, Eduardo Cicelyn, Gianfranco Maraniello, Angela Tecce. Le schede degli artisti sono a cura di Margherita Remotti e Francesco Galdieri. Organizzazione Civita con la collaborazione di Olga Scotto.

Artisti invitati: Betty Bee, Paolo Berardinelli, Bianco Valente, Antonio Biasiucci, Giuseppe Caccavale, Gabriele Di Matteo, Maurizio Elettrico, Piero Golia, Francesco Jodice, Mariangela Levita, Saverio Lucariello, Ivan Malerba, Paola Margherita, Raffaela Mariniello, Raffaella Nappo, Pennacchio Argentato, Giuseppe Perone, Perino e Vele, Cristina Rauso, Sabrina Sabato, Franco Scognamiglio, Lorenzo Scotto di Luzio, Franco Silvestro, Marcello Simeone, Vedovamazzei, Giuseppe Zevola.

Inaugurazione: 29 novembre 2002 ore 18.00

Apertura al pubblico: sabato 30 novembre fino al 16 febbraio 2003

Informazioni: tel. 848800288 (attivo dall'apertura della mostra)

Ufficio Stampa:
Soprintendenza, Simona Golia, tel.081 7499145-fax 7499198
Civita, Barbara Izzo, tel. 06 692050220

Nell'immagine un acquarello di Sabrina Sabato.

Schede degli artisti

BETTY BEE
Dalla ostentata provocazione degli esordi, ad una visione più intimista. Smessi i vestiti della Barbie, ed accantonate le interpretazioni dei vari stereotipi femminili, nei cicli pittorici degli ultimi anni, Betty Bee evoca sensazioni di segregazione e/o difesa dal mondo.

PAOLO BERARDINELLI
Paolo Berardinelli ha inventato un kit di situazioni pronte per l'uso in cui esalta un fare insolente e infantile che si traduce in azioni ai danni dello spettatore, in realtà, ignaro complice di un ironico tiro al massacro dello stesso artista. Vero e proprio manuale per la perpetrazione del dispetto, inno apogetico alla burla per la sopravvivenza, l'arte di Paolo Beradinelli è una risposta iconografica all'impossibilità dell'azione catartica, traducendo in sottili inganni visivi e materiali una gamma di frustrazioni domestiche.

BIANCO-VALENTE
Coppia nell'arte come nella vita, dalla metà degli anni Novanta, Pino Bianco e Giovanna Valente lavorano sui fenomeni legati alla percezione e sui processi cerebrali, creando, nelle stampe plotter a colori, nei video e negli assemblaggi con componenti informatici, una stretta relazione tra naturale ed artificiale.

ANTONIO BIASIUCCI
Dai riti del mondo contadino, degli esordi, con il trasferimento a Napoli, Antonio Biasiucci, grazie alla collaborazione con l'Osservatorio Vesuviano, si concentra prima sui vulcani attivi (tema mai più abbandonato), e subito dopo sulla scena teatrale, lavorando a stretto contatto con Antonio Neiwiller. Successiva è la ricerca, sempre con foto in b/n, sugli elementi primari e sulla memoria personale. Alcune sue opere fanno parte di importanti collezioni di musei e fondazioni europee.

GIUSEPPE CACCAVALE
Quella di Giuseppe Caccavale è una ricerca complessa, frutto di un lavoro certosino che imprime un segno nella materia mediante tracce minime. Ricorrendo a tecniche accantonate dalle attuali tendenze artistiche, nel disegno, nell'incisione e nell'affresco, Giuseppe Caccavale riscopre un universo meraviglioso, percorso da forme purissime.

GABRIELE DI MATTEO
Seguendo un procedimento analitico, l'opera di Gabriele Di Matteo costituisce un imperterrito ed incessante passo nella direzione della decostruzione concettuale della rappresentazione della realtà attraverso la sua riproduzione pittorica. L'ultimo ciclo di lavori, dal titolo 'Nuda Umanità', porta questa ricerca alle estreme conseguenze. L'artista, infatti, ha affidato alle mani di un pittore esperto in copie di grandi capolavori, la realizzazione di ritratti dei protagonisti nudi della storia, presi dalle illustrazioni di un manuale scolastico.

MAURIZIO ELETTRICO
Attraverso l'autobiografia Maurizio Elettrico giunge a risultati sorprendenti, che dal particolare si estendono all'ultraindividuale. Incisione, assemblaggio, tecniche sartoriali, disegno, ready made; capi di abbigliamento, vecchi oggetti destinati all'oblio: tecniche e materiali sono funzionali alla costruzione di un repertorio iconico/personale, da condividere.

PIERO GOLIA
L'arte, per Piero Golia, è la celebrazione autoironica dell'assenza del limite. E' l'amplificazione di qualcosa di mai realmente accaduto, è la gigantografia dell'istante in cui nasce l'idea per una nuova ed eccentrica strategia di autocelebrazione che, nella propria spiazzante autoreferenzialità, demistifica la sua stessa figura. E' lo statement per un nuovo ready-made: l'artista pone se stesso sul piedistallo dell'attenzione attestando ogni volta la propria indimenticabilità. L'opera d'arte è lui. E ricordatevi: fa sul serio.

FRANCESCO JODICE
Francesco Jodice utilizza la fotografia come una sonda, un pedinamento visivo che segue e registra ogni continua variazione dell'assetto della realtà contemporanea circostante. La fotografia è un testimone in costante attività, è uno strumento vivo e funzionale al monitoraggio della relazione tra l'uomo e il suo ambiente. E' un passaggio fisico per la dimostrazione che il territorio si modifica in riflesso ai nostri desideri. La velocità è il punto di partenza per l'obiettivo fotografico e l'attraversamento di territori e situazioni è il suo punto d'arrivo.

MARIANGELA LEVITA
E' nella semplicità rappresentativa, nei giochi cromatici, in un tratto tipicamente grafico, nei movimenti creati nella tela che Mariangela Levita conduce la sua ricerca pittorica. Elementi geometrici, intrecci di forme che rimandano all'astrazione ed alla natura, un alternarsi di tonalità calde e tonalità acide: è la sfera percettiva a subire una sostanziale mutazione.

SAVERIO LUCARIELLO
Dopo i primi cimenti pittorici, fortemente influenzati dall'onda lunga della Transavanguardia, lasciata Napoli alla volta di Parigi, Saverio Lucariello cambia registro stilistico, adottando l'ironia come elemento pregnante di una poetica che attraversando in modo trasversale tutti i generi espressivi, lo proietta all'interno dell'opera.

IVAN MALERBA
Ivan Malerba sintetizza semplicità formale e sofisticazione intellettuale in un'opera pittorica che predilige il piccolo formato. L'artista procede alla stesura definitiva del lavoro ad acrilico su tela, generalmente di piccole dimensioni, dopo diversi disegni preparatori su carta in cui rielabora dati reali tratti da fotografie, situazioni vissute o immagini pubblicitarie in cui s'inserisce come protagonista nel tentativo di reinterpretare un tempo esterno con parametri personali.

PAOLA MARGHERITA
Le sculture di Paola Margherita prendono corpo attraverso un uso sapiente della profondità prospettica, all'interno della quale le figure semplificate dalle linee geometriche essenziali sono le protagoniste di uno scenario, di un viaggio che porta negli strati più profondi dell'essere. L'artista elabora schemi per nuove ipotesi di relazione tra le figure e lo spazio usando per la rappresentazione un metodo antico e manuale, eseguito con tecniche artigianali come la lavorazione del legno, della terracotta, del gesso e del bronzo.

RAFFAELA MARINIELLO
E' dall'inizio degli anni Novanta che Raffaela Mariniello svolge una personalissima ricerca sul paesaggio in bianco e nero, da un lato, e sulla fotografia in studio, dall'altro. Sue opere sono presenti in diverse collezioni pubbliche e private, tra le quali: Bibliothèque National de Paris; Maison Européenne de la photographie, Parigi; Centre Régional de la photographie Nord Pas-de-Calais, Francia; Banca Commerciale di Milano; Fondazione per l'arte contemporanea Re Rebaurengo Sandretto, Torino; Fond National D'Art Contemporain, Parigi; Metropolitana di Napoli, stazione di piazza Cavour.

RAFFAELLA NAPPO
In un lavoro giocato sul doppio registro di un paradosso contenutistico compreso tra presenza e assenza, Raffaella Nappo ha inventato un universo fatto, tra l'altro, di indumenti per corpi improbabili realizzati in fibra di carbonio e parrucche in fibre ottiche. L'unione tra materiali tecnologici e forme paradossali lascia presagire tracce di un passaggio alieno, metafora di un'esistenza che deriva da una memoria lontana e ancestrale e che l'artista reinterpreta nei nuovi lavori sotto forma di disegno animato.

PENNACCHIO ARGENTATO
Pasquale Pennacchio e Marisa Argentato vivono e collaborano, dal 2000, tra Napoli e Caserta. Giovanissimi, lavorano alla costruzione di un immaginario sospeso tra una profonda inquietudine ed un'armonia solo apparente.

PERINO E VELE
Le sculture in cartapesta di Emiliano Perino e Luca Vele prendono la forma degli oggetti di uso quotidiano avvicinando lo spettatore e disattendendo alla propria funzione. Le loro opere plasmate ad immagine della realtà che ci circonda ­ dagli arredi per la casa e per il bagno, agli animali, alla Fiat 500, alle saracinesche che trattengono cartapesta ancora da plasmare - e omologate solo nel colore sbiadito, sono il risultato del miscuglio di carta giornalistica sovraprodotta dalla nostra società massmediale.

GIUSEPPE PERONE
Ready made e scultura, in Giuseppe Perone finiscono per sovrapporsi, per combinarsi in modo indissolubile, in un 'corpo unico' ricoperto di sabbia. E' con questo materiale, infatti, che il giovane artista di Rotondi (già assistente di Mimmo Paladino) riveste oggetti comuni, dando vita ad un inconfondibile effetto monocromo.

CRISTINA RAUSO
Alla prima partecipazione di rilievo, la poco più che ventenne Cristina Rauso presenta per questa collettiva, sotto forma di progetto multimediale (composto da un internetpoint, un video ed una serie di fotocolor) una struttura sanitaria tanto funzionale ed accogliente, quanto immaginaria. A rimarcare la distanza tra realtà e messaggio pubblicitario.

SABRINA SABATO
L'arte di Sabrina Sabato è il risultato di un procedimento analitico affetto da sottile maniacalità che ripete le azioni della vita trasformandole in arte, e creando così un distacco con il proprio riferimento. La sua opera procede su più fronti, sempre narrativi, adottando modalità espressive che si diversificano a seconda della porzione di reale che, fisicamente, entra nell'opera. Installazione, fotografia, video, performance, pittura sono gli elementi rappresentativi che mutano il vissuto in lavoro artistico.

FRANCO SCOGNAMIGLIO
La ricerca di Franco Scognamiglio si muove nel mondo del virtuale, esplorando un territorio in cui la visione si sostanzia attraverso forme nuove, altre e alimentate nel proprio divenire da processi che seguono regole dettate dall'evoluzione costante della tecnologia. Il risultato è un fare artistico che si concretizza in visioni apocalittiche e atmosfere sospese a ipotetiche catastrofi avvenute in un tempo eterno che annulla se stesso nel proprio essere virtuale, sintetizzate attraverso una composizione visiva costruita da tratti grafici essenziali, a conferma di un approccio concettuale sul metodo.

LORENZO SCOTTO DI LUZIO
Poetico, candido, ma anche volutamente demistificatore, Lorenzo Scotto Di Luzio mette in atto personaggi e situazioni che risultano essere ammissione della propria inadeguatezza. La sua arte in movimento tra i generi, è il filtro per la disillusione sottile nello scontro tra ideale precostruito e realtà, in una dichiarazione di sconfitta prima della fine della partita. Ma, attenzione, perché il riscatto si gioca proprio attraverso la realizzazione del lavoro artistico.

FRANCO SILVESTRO
L'opera di Franco Silvestro inquieta e commuove; l'artista denuncia, ma senza mai incorrere in toni sensazionalistici. I casermoni grigi e tetri che si affacciano sull'asse mediano; i bambini feriti; le auto rubate: con il disegno, il video, la fotografia e la serigrafia, l'artista, come ha scritto Gabriele Perretta, opera 'un transizione dei luoghi della violenza, della morte e del degrado ambientale'.

MARCELLO SIMEONE
Attraverso la fotografia, il video, l'installazione e il disegno, Marcello Simeone immortala giovani e fragili corpi e apparentemente colti in istanti qualunque e situazioni di sospensione ricreando una realtà rubata all'indipendenza narrativa, per diventare frammento di una composizione elegantemente ridefinita in uno spazio appositamente calibrato tra precarietà e memoria, tra rimpianto estetico rinascimentale e struggente romanticismo.

VEDOVAMAZZEI
Il rapporto di Vedovamazzei, all'anagrafe Stella Scala e Simeone Crispino, con la creazione è originario, non mediato dal pretesto momentaneo che è semplice applicazione di una metodologia in cui il soggetto non è che il simulacro di se stesso. Con sorprendente inventività, senza fare distinzione tra fotografia, video, pittura e performance, il duo Vedovamazzei sviluppa un'arte provocatoria, ironica, in cui gli aspetti più bizzarri, paradossali, esuberanti ed eccentrici della vita sono ripensati in nuove ipotesi di esistenza.

GIUSEPPE ZEVOLA
Fino al 1991 Giuseppe Zevola ha lavorato all'Archivio Storico della Fondazione Banco di Napoli, dove ha condotto le ricerche per 'Piaceri di Noia ­ quattro secoli di scarabocchi nell'Archivio Storico del Banco di Napoli'. Poeta e studioso di filosofia, oltre che artista visivo, Zevola è fautore di un'arte totale. Attualmente è impegnato nella realizzazione di un nuovo libro.

Castel Sant'Elmo, via Tito Angelini 20 Napoli

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