Un percorso nella pittura andalusa dal Barocco sino alla meta' del Novecento, quattro secoli per raccontare una straordinaria storia della pittura attraverso una ricca iconografia e 70 capolavori dei piu' prestigiosi maestri spagnoli.
Capolavori dal Museo delle Belle Arti di Siviglia dalla collezione Bellver e da altre collezioni private spagnole
Inaugurazione: venerdì 29 novembre h 18:30
Orario: 10/13 - 16:30/20:30 dal martedì alla domenica
Organizzazione: Man, Museo d'arte Provincia di Nuoro - tel&fax 0784 252110
Concept: Cristiana Collu
Cura: Enrique Pareja López - Direttore Museo delle Belle Arti di Siviglia
Catalogo: Man
Un percorso nella pittura andalusa dal Barocco sino alla metà del Novecento,
quattro secoli per raccontare una straordinaria storia della pittura attraverso
una ricca iconografia e 70 capolavori dei più prestigiosi maestri spagnoli. Dal
Barocco sino alla sua persistenza nella prima parte del secolo dell'Illuminismo,
dal primo romanticismo sino alla famosa pittura regionalista andalusa della fine
del XIX e al realismo sociale delle prime decadi del XX secolo. Dal El Greco,
Francisco Pacheco e Juan de Roelas, i maestri che aprirono il cammino agli
artisti barocchi come Francisco de Zurbarán, Bartolomé Esteban Murillo e Juan de
Valdés Leal, a cui farà seguito una vera e propria legione di discepoli e
seguaci come Juan de Zurbarán, Lucas Valdés e Domingo MartÃnez, i pittori della
prima metà del XVIII secolo.
Diverso si presenta il panorama della pittura andalusa del XIX secolo, quando la
luce italiana attrae gli artisti spagnoli. I contatti con l'Italia, sono sempre
stati frequenti e assai importanti le influenze, tanto che artisti come El Greco
o Roelas, risiedettero in Italia e conobbero le opere dei grandi maestri
italiani. Gli artisti andalusi del XIX secolo si recano con regolarità in Italia
dove studiano, completano la loro formazione, e dipingono sia a Roma che a
Napoli. Per tutti il riferimento è Mariano Fortuny, frequentano le lezioni
dell'Accademia Chigi in Roma, lavorano nello studio di José Villegas, dipingono
Venezia dal vivo, dove qualcuno si stabilirà per un lungo periodo. Uno spirito
che la selezione delle opere proposte in mostra ha voluto lasciar trasparire.
Gli artisti andalusi, educati sia in Spagna che in Italia, instaurano un legame
tra i due paesi che durerà a lungo. Molti di loro godranno di borse di studio
create proprio per recarsi in Italia. Tutto questo all'ombra dell'importante
ruolo che in Spagna giocarono le Scuole di Belle Arti e le Mostre Nazionali e in
Italia, l'Accademia di Spagna a Roma.
Ma troviamo anche importanti nomi del romanticismo andaluso. Le opere di
Gutiérrez de la Vega e José MarÃa Romero rappresentano la generazione romantica
che imparò a dipingere copiando le opere di Murillo. I paesaggi e la prima
pittura di costume, con tele di Cabral Bejarano, DomÃnguez Bécquer, Cortés e
RodrÃguez de Guzmán. Infine le opere dei pittori che rappresenteranno sulle tele
il tipico e il topico dell'Andalusia, come Salinas, Ferrandiz, Rico Cejudo e
GarcÃa Ramos, riflettendo la vita quotidiana, con i suoi personaggi e i suoi
aneddoti. A questi si aggiungono le tele di Jiménez Aranda o Denis che ricreano
il mondo e l'abbigliamento proprio del XVIII secolo. Non meno importanti le
opere inserite nella cosidetta "pittura orientalista", quella che fece seguito a
Fortuny e che testimonia i viaggi degli artisti andalusi nel luminoso e
variopinto mondo del Marocco, come Gallegos Arnosa e Villegas. Paesaggisti della
Scuola di Alcalá de GuadaÃra, come Pinelo o GarcÃa RodrÃguez; artisti a cavallo
tra i due secoli, che come Gonzalo Bilbao, avevano conosciuto le avanguardie
parigine; realisti del XX secolo, López Mezquita, Lozano Sidro e Diego López;
pittori en plen air come José Arpa.
Un grande ventaglio di tecniche e iconografie. Dal più puro paesaggio alla
rappresentazione di un patio, dal "bandolero" alla raffinata "señorita", dal
semplice mercato alla fiera di bestiame, dalla pittura religiosa al teatro,
dalle scene orientaliste al raffinato mondo dei veneziani, passando per il
ritratto e le scene goyesche, tutto riflette i sentimenti del popolo andaluso e
di artisti che hanno saputo dare un carattere speciale alla pittura della loro
terra.
Immagine: Francisco Pacheco, 1618/20
MAN
Via Sebastiano Satta 15, Nuoro
tel 0784 238600