In mostra l'artista evoca alcune immagini classiche del suo repertorio associandole a soggetti nuovi. Il suo lavoro si relaziona con la fotografia, dove, alla fine di ogni processo rimangono solo i dettagli selezionati.
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Luce Gallery e' lieta di annunciare la prima mostra personale in Italia di Curtis Mann in cui
presenterà una serie di nuove opere.
Si tratta di una mostra in cui l'artista evoca alcune immagini classiche del suo repertorio
associandole a soggetti nuovi dimostrando la sua poliedricità nei soggetti trattati.
Il lavoro dell'artista si relaziona in via definitiva con la fotografia, tuttavia differenziandosi per la
pratica di alterazione dell'immagine effettuata con l'acrilico o elementi chimici che possono
conservare od alterare le immagini originali di fotografie ritrovate. Alla fine di ogni processo
rimangono solo i dettagli selezionati.
Il suo lavoro espressivo è stato spesso associato ad immagini relative alla situazione mediorientale,
catturate allo stesso tempo in ritratti di semplicità e complessità congiunte. Tuttavia non v'è dubbio
che l'interesse dell'artista vada oltre la monotematicità dell'espressione spostandosi verso il metodo
e la tecnica per raggiungere l'immagine desiderata.
Le opere spesso assumono tono pittorico e raggiungono cromie particolarmente accese. Fotografie
raccolte in viaggi o scelte in diverse situazioni vengono fisicamente alterate e decontestualizzate in
una continua forzatura alla ricerca del significato dell'immagine. Il risultato è un'oscillazione fra la
fotografia ed il dipinto, il reale e l'immaginario.
Dal lavoro più semplice a quello più articolato l'artista sembra desiderare offrire una singola
immagine allo spettatore, anche quando compone “griglie” di innumerevoli fotografie che
accomunano un'unica visione dell'insieme.
Come in un “puzzle” Curtis Mann ricostruisce pazientemente l'immagine ed inserisce dettagli
preziosi e densi di significato. Attraverso il processo di creazione della singola opera l'immagine si
sposta in terreni meno convenzionali anche con l'alterazione della superficie piatta della carta
fotografica che risulta densa di matericità.
Con l'uso della moltiplicazione dell'immagine inserita in un unico lavoro evoca ordine e limite
dell'immagine allo stesso tempo giocando con il significato narrativo del lavoro stesso usato al fine
di immergersi nella fantasia personale.
Ogni lavoro è espressione della spontaneità dell'artista nell'inserire immagini e pose ai fotogrammi
selezionati in un continuo esperimento.
Curtis Mann è nato nel 1979 a Daytona (Ohio), vive e lavora a Chicago, Illinois. Recenti sue mostre
includono la Biennale del Whitney 2010, le personali “Something After” Almine Rech Gallery
Bruxelles, “Everything After” Kavi Gupta Gallery Chicago, “Altered States” Jewish Museum of
Contemporary Art Kansas City, Museum Of Contemporary Art Chicago, Kusseneers Gallery
Basilea.
Attualmente suoi lavori sono esposti al Metropolitan Museum of Art New York nella mostra “After
the Gold Rush: Contemporary photographs from the Collection”.
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Luce Gallery is proud to announce Curtis Mann’s first solo exhibition in Italy, in which he is
presenting a series of new works.
In this show the artist evokes classic images from his repertoire and combines them with new
subjects, revealing his multifaceted approach in the themes treated.
The artist’s work is related definitively to photography, from which it nevertheless differs through
his modifying the image with acrylics or chemical elements that either preserve or alter the original
found photographs. At the end of each process only selected details remain.
His creative work has often been linked to images depicting the situation in the Middle East,
captured in “portraits” that are simple and at the same time complex. However, the artist’s interest
unquestionably goes beyond monothematic expression, and lies more in method and technique to
achieve the desired image.
Mann’s works often display a pictorial quality and particularly vivid tonalities. Photographs
collected on his travels or chosen from different contexts are physically altered, decontextualized
and constantly distorted in his search for the meaning of the image. The result lies between
photography and painting, the real and the imaginary.
In his simplest and his most complex works, the artist seeks to offer the viewer a single image, even
when he composes “grids” of numerous photographs combined to present a unique vision of the
whole. As if assembling a puzzle, Curtis Mann patiently reconstructs the image and incorporates
rich details dense with meaning. During the creative process of each work the image shifts towards
less conventional terrain, partly through the alteration of the flat surface of the photographic paper,
which acquires a rich texture.
By multiplying the image within a single work, the artist evokes the order and limits of the image
while at the same time playing with the narrative meaning of the work itself, which he uses to
immerse himself in his personal imagination.
Every work reflects the spontaneity with which the artist incorporates images and poses into the
selected frames, in an ongoing experiment.
Curtis Mann was born in Dayton (Ohio) in 1979, he lives and works in Chicago, Illinois. His recent
exhibitions include the Whitney Biennial 2010 and the solo shows “Something After” at the
Almine Rech Gallery, Brussels; “Everything After” at the Kavi Gupta Gallery, Chicago; “Altered
States” at the Jewish Museum of Contemporary Art, Kansas City; Museum of Contemporary Art,
Chicago; Kusseneers Gallery, Basel.
The artist’s works are presently on display at the Metropolitan Museum of Art, New York, in the
exhibition “After the Gold Rush: Contemporary Photographs from the Collection”.
Opening 19 Maggio ore 18.30
Luce Gallery
corso San Maurizio, 25 - Torino
Orari di apertura: dal mercoledì al sabato ore 15:30 - 19:30
ingresso libero