Come i mondi paralleli del cinema si sono influenzati reciprocamente, cosi' nel caso di Burton i nudi e le ambientazioni fotografati nei set porno sono stati cruciali nel suo modo di ritrarre piu' avanti le stelle del cinema. Le sue polaroid riflettono queste interazioni e rivelano aspetti piu' intimi della personalita' dell'artista, messi a nudo dalla qualita' propria dell'istantanea che non permette ripensamenti, ritocchi e modifiche.
La Galleria Franco Noero è lieta di annunciare la prima mostra delle polaroid di Jeff Burton.
Nei primi anni ’90, all’inizio della sua carriera professionale di fotografo, Burton adattò alla sua Hasselblad 2 -
1/4", un dorso Polaroid per realizzare i test di esposizione alla luce durante le sessioni fotografiche per l’industria
del porno, le copertine del materiale video e gli scatti destinati alla pubblicità. Queste fotografie, realizzate
nell’arco di un decennio e a lungo restate in un ambito assolutamente privato, sono la testimonianza della
costruzione del “desiderio” - qualcosa che assume ora il sapore di una sensibilità ormai cristallizzatasi nel tempo
- e di un lavoro tramite il quale l’artista ha avuto l’opportunità di definire il proprio gusto per i colori accesi, le
prospettive e i dettagli inaspettati.
Una tecnologia sempre più sofisticata e in constante evoluzione, facilmente accessibile tramite la fotografia
digitale e Internet ha lasciato quelle polaroids nella polvere – quella di una scatola di scarpe in questo caso –
come succede spesso con le foto di famiglia.
Molti aspetti del lavoro di Burton derivano dall’acquisita familiarità con il mondo del porno e con i suoi set, dalla
contemporanea vicinanza e distanza di questo dal cinema di Hollywood, due industrie di produzione parallele a i
cui percorsi si intrecciano inevitabilmente a Los Angeles, anche se non in modo non del tutto manifesto. Le
polaroid di Burton riflettono queste interazioni e rivelano aspetti più intimi della personalità dell’artista, messi a
nudo dalla qualità propria dell’istantanea che non permette ripensamenti, ritocchi e modifiche.
Come i mondi paralleli del cinema si sono influenzati reciprocamente, così nel caso di Burton i nudi e le
ambientazioni fotografati nei set porno sono stati cruciali nel suo modo di ritrarre più avanti le stelle del cinema
vestite di abiti firmati. Le polaroid segnano un momento formativo della fotografia di Burton, tanto da annullare
quasi quella differenza apparente tra Hollywood e il cinema hard.
Sebbene Burton si è visto impegnato nel tempo in produzioni di alto profilo a Los Angeles e in Europa, i lavori
esposti trasmettono il forte coinvolgimento personale dell’artista nel realizzare prodotti destinati ad un pubblico
più nascosto, e sono allo stesso tempo evidentemente ispirati dalla città di Los Angeles e i dai suoi aspetti più
controversi, un mondo dove i contorni di realtà e fantasia si confondono.
Questa mostra è la quarta personale di Jeff Burton presso la galleria. Il lavoro di Burton è stato presentato in diverse mostre
in istituzioni internazionali, tra le ultime: “I want to see how you see”, Deichtorhallen, Amburgo, Germania, aprile 2010; “Wall
Rockets: Contemporary Artists and Ed Ruscha”, Flag Art Foundation e Albright-Knox Art Gallery, Buffalo, NY; “Into Me/Out of
Me,” at P.S.1 Contemporary Art Center, LIC, NY, e successivamente al KW Institute for Contemporary Art, Berlino, Germania
e MACRO (Museo d’Arte Contemporanea), Roma, Italia.
Immagine: 512-1 (La Posada) c. 1990 Polaroid, Polaroid: 2.08'' x 2.08'' / cm 5,3 x 5,3, Framed: 10,8'' x 8,8'' / cm 27,3 x 22,4
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Galleria Franco Noero
via Giulia di Barolo 16 D - 10124 Torino
Dal giovedì al sabato, 15:00 - 19:00. Solo su prenotazione.